sabato, Gennaio 11, 2025

“Centottantatré all’alba”: il dubbio ènzico | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 26 giugno 2024

Chi ha svolto il servizio militare conosce bene questa espressione: il militare di leva smarcava la stecca, ovvero contava quotidianamente i giorni dall’inizio alla fine della naja, cancellando in progress la data del giorno trascorso verso la libertà da quel periodo di costrizione e obbedienza forzata che oggi, di sicuro, molti di noi ricordano con nostalgia e che certamente avrebbe fatto tanto bene anche ai nostri figli. Ecco, quindi, che il numero dei giorni mancanti alla fine del proprio servizio di leva veniva celebrato come nel titolo di oggi, al pari di un’alba tanto agognata che desse il via ad una nuova fase della propria vita, senza divisa, superiori, ordini, guardie e marce.

Noi, abitanti del Comune di Ischia, oggi celebriamo invece i centottantatré all’alba! Centottantatré giorni alla scadenza di due anni, sei mesi e un giorno in cui Enzo Ferrandino, sindaco che stancamente e senza opposizione sta disamministrando la nostra Comunità da ormai sette anni, si troverà dinanzi all’ultimo e definitivo giro di boa del suo secondo mandato. Entro il prossimo 14 dicembre, giorno più o giorno meno, Enzo dovrà decidere se esiste per lui un futuro politico oltre i possibili dieci anni da sindaco, oppure concludere la sua impalpabile esperienza da primo cittadino nell’indifferenza e nello sdegno generale, per poi affidare la sua sorte ad una candidatura regionale in ottobre 2025 senza alcuna speranza di elezione.

Ergo, già sapendo che la consiliatura campana resterà una chimera, perché a differenza di Dionigi Gaudioso, lui non avrebbe alcuna possibilità di farcela, Enzo dovrebbe poi semplicemente puntare alla restaurazione delle province (anche lì ce ne sarebbe di trafila…), oppure creare una lista degli aficionados che resteranno tali (quanti?) da qui alle elezioni comunali e sostenere questo o quel successore (in maggioranza Gianluca Trani già non lo vuole nessuno -ndr). Ma a Ischia la storia è piena di sindaci e vicesindaci uscenti che hanno compiuto questa scelta e sono stati bocciati senza pietà dalle urne, vero Enzo?

Ultima ratio, dimettersi o farsi dimissionare prima del 14 dicembre e ricandidarsi a sindaco con chissà quale seguito, ma sfasciando tutto e prestando il fianco ad un’elezione a tre poli. 

Una cosa è certa: mentre Ferrandino continuerà a vivere con il dubbio più “ènzico” che amletico sul da farsi, noi tutti non possiamo più limitarci a smarcare la stecca, ma in questi prossimi centottantatré giorni all’alba abbiamo il dovere di capire se e come contribuire a staccare la spina di quest’amministrazione comunale da dimenticare.

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