Gli adempimenti di natura finanziaria imposti dall’Arera ai Comuni nell’ambito del ciclo dei rifiuti sono così complessi da provocare… l’emicrania! Il dato certo è che il Comune di Forio è costretto a sborsare oltre 9.600 euro per un inevitabile servizio di supporto per la redazione del Pef. Nella determina adottata la responsabile del Servizio Tributi, Attività Commerciali e produttive dott.ssa Francesca Iacono elenca tutte le “novità” che si sono susseguite negli ultimi anni. Dalla deliberazione del 2019 con cui l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente «ha introdotto il “Metodo Tariffario per il servizio integrato di gestione dei Rifiuti (MTR)” che impone di redigere il piano economico finanziario inserendo, al posto dei corrispettivi dovuti ai gestori affidatari, i costi operativi e di capitale sostenuti da questi ultimi e desunti dai rispettivi bilanci».
A complicare la redazione del Pef annuale da trasmettere all’Ente territorialmente competente, nel 2021 sempre l’Arera ha approvato il nuovo metodo tariffario rifiuti (MTR-2) per il secondo periodo regolatorio 2022-2025 e nel 2023 aggiornato il metodo per la revisione obbligatoria relativa al biennio 2024-2025. Sempre lo scorso anno, ha approvato nuove disposizioni che prevedono ulteriori attività relative «agli “adeguamenti contabili e monetari” per l’aggiornamento dei costi riconosciuti sulla base dei rilevanti incrementi inflattivi; al “limite alla crescita annuale” delle entrate tariffarie, anche tenuto conto del coordinamento con le misure introdotte sull’efficienza della raccolta differenziata e sugli impianti di trattamento dei rifiuti urbani, dalla Deliberazione 387/2023; alle ulteriori regole per la determinazione dei “costi operativi incentivanti” e delle componenti a conguaglio».
Come se non bastasse, «i Comuni avranno tempo sino al 20 luglio 2024 per approvare le tariffe TARI relative all’annualità 2024 e quindi per determinare il gettito in ottemperanza a quanto previsto nel Piano Finanziario che dovrà essere aggiornato. Nel frattempo, ai fini della determinazione delle grandezze di “bilancio previsionale” l’importo in entrata a titolo di TARI dovrà essere desunto dal PEF pluriennale da ultimo emanato». In sintesi, «i Comuni sono quindi obbligati a svolgere un ruolo di impulso nell’elaborazione della c.d. versione grezza del PEF, attraverso l’invio, all’ente territorialmente competente (EDA NA2), dei dati e documenti che rientrano nelle competenze dell’Ente».
A tal fine, la Iacono aveva inutilmente richiesto «con la massima urgenza di ricevere il PEF 2022-2025 validato dall’ATO NA2». Senza documentazione, il compito diventa ancora più arduo. Di qui la inevitabile conclusione che attesta «la complessità, nonché l’alta tecnicità delle attività economiche e legali necessarie per l’elaborazione del Piano Economico Finanziario 2022-2025, ivi compresa la relazione di accompagnamento redatta in base al modello ARERA ed in particolare la strettissima tempistica per la redazione degli atti necessari alla compilazione del PEF in parola».
Altrettanto inevitabile, «al fine della realizzazione di una analisi corretta e compiuta della progettualità in esame, da compiersi in un brevissimo lasso di tempo, di avvalersi di alte professionalità in materia, al fine di garantire un supporto all’Amministrazione procedente in termini di consulenza ed assistenza, sia nella fase istruttoria che nella fase conclusiva». La responsabile del Settore ha dunque proceduto urgentemente all’affidamento mediante trattativa diretta sul Mepa. Il servizio di supporto sarà svolto dalla ditta “Kibernetes” di Napoli per il costo totale di 9.638 euro.
Urgenza
«… i Comuni avranno tempo sino al 20 luglio 2024 per approvare le tariffe TARI relative all’annualità 2024 e quindi per determinare il gettito in ottemperanza a quanto previsto nel Piano Finanziario che dovrà essere aggiornato»