Il comune di Lacco Ameno gioca, in qualche modo, d’azzardo con il porto e inizia a rischiare. Le foto che pubblichiamo a corredo di questo articolo sono state scattate sabato e, come ben si vede, sono parecchi quelli che hanno usufruito del porto “concesso” al Comune senza pagare nulla e, soprattutto, esponendo il comune di Lacco Ameno a tutti i rischi del caso. Ed è così da quando l’approdo è stato dissequestrato, contro il parere del pubblico ministero Vanacore ed è diventato come una normale pertinenza comunale. Un po’ come i tombini e le buche sulle strade. L’apertura del porto, senza controllo, in qualche modo mette a rischio la sicurezza della navigazione e anche la sicurezza di tutti quelli che sono stati attraccati.
Con l’atto di anticipata occupazione protocollato venerdì 26, il comune di Lacco Ameno inizia l’iter per poter chiedere permessi e autorizzazione per iniziare le operazioni di resa operativa dell’approdo anche se, diciamocelo, questo atto non consente vera gestione dell’approdo.
LE AREE
D’Andra, responsabile del II Settore, infatti, ha preso atto dell’istanza di C.D.M. prot. n° 8864/I del 16.07.2024, presentata, in via tuzioristica, dal sig. Pascale Giacomo, nella qualità di Sindaco del Comune di Lacco Ameno; del modello “DI” recante il prot. n° 8849/E del 16.07.2024, quale elaborato del tecnico incaricato geom. Nicola Fiorentino; contenente “Domanda di rilascio concessione e di eventuale contestuale anticipata occupazione” per un’area demaniale, comprensiva di opere sovrastanti, per complessivi mq 58.660,13 circa, in località “Capitello”, così come contrassegnata nella documentazione tecnica allegata alla istanza; la richiesta comporta un’occupazione di suolo demaniale per complessivi mq 58.660,13. Ovvero specchi acque: mq 50.908,23; zone demaniali: mq 755,27; opere da realizzare non comprese in altre ZD o Sp: mq 594,06, di cui: mq 164,13 di difficile rimozione (OR007 + OR064 + OR091); mq 429,93 di facile rimozione (OR 250-270); opere da realizzare già comprese in altre ZD o SP: mq 6.402,57 (di facile rimozione).
I MOTIVI
L’anticipata occupazione per l’area demaniale, comprensiva di opere sovrastanti, per complessivi mq 58.660,13 circa, in località “Capitello”, è motivata dagli “indubbi motivi di urgenza legati anche alla stagione già iniziata, dal momento che l’approdo turistico di Lacco Ameno rappresenta un importante riferimento per la nautica da diporto, sia per i residenti ma soprattutto per i numerosi turisti che visitano il comune e l’intera isola d’Ischia e che abitualmente usufruiscono dell’approdo”.
IN ATTESA DELL’AUTORIZZAZIONE
Un altro particolare che, evidentemente, sarà oggetto di altre iniziative da parte di terzi è legato ai 15 giorni necessari per la pubblicazione per la definizione dell’istanza di C.D.M. prot. n° 8864/1 del 16.07.2024, presentata dal sindaco Pascale Giacomo, che lo stesso D’Andrea definisce “in itinere”
D’Andrea richiama la giurisprudenza amministrativa che chiarisce che “l’atto di sottomissione che, ai sensi dell’art. 38 c. nav., autorizza l’anticipata occupazione dell’area demaniale quando sia necessario essere immessi nel possesso immediato del bene demaniale, è un autonomo provvedimento le cui vicende sono distinte e separate dalle sorti del procedimento concessorio parallelamente attivato da/l’interessato e in pendenza del quale viene disposta la anticipata occupazione” (T.A.R. Puglia Lecce, sez. I, 23 marzo 2006 n. 1696) e chiarisce che l’art. 38, tra le altre cose consente “l’esecuzione dei lavori all’uopo necessari, a rischio del richiedente, purché questo si obblighi ad osservare le condizioni che saranno stabilite nell’atto di concessione”.
Il problema resta di decoro e di sicurezza. Le scene dei bivacchi con tanto di generatori elettrici, questa volta sì, senza pagare un vero euro, restano un problema. Che va ben oltre il porcile in cui viene trasformato il porto ogni domenica e lunedì mattina.