I sindaci di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio hanno inviato una nota al governatore De Luca per contestare il Piano di Ricostruzione dopo il sisma e la frana che hanno colpito l’isola d’Ischia. I primi cittadini chiedono che il Piano sia sospeso e modificato secondo le indicazioni dei Comuni, altrimenti lo impugneranno nelle sedi opportune.
I sindaci denunciano che il Piano è stato adottato dalla Regione senza la partecipazione dei Comuni e senza il parere favorevole della Conferenza permanente previsto dalla legge. Inoltre, il Piano si configura come un normale piano urbanistico, basato su zonizzazione, vincoli e prescrizioni, invece che come un piano di ricostruzione, basato sulla semplificazione e sull’adeguamento degli edifici esistenti.
I sindaci contestano anche che il Piano preveda interventi di riqualificazione e rigenerazione del territorio, per i quali non sono stati definiti progetti, procedure e finanziamenti. Così facendo, il Piano impone vincoli sugli immobili senza garantire le risorse per realizzarli. In particolare, i sindaci criticano l’estensione della classificazione R4, che implica la delocalizzazione obbligatoria per ragioni di sicurezza, ai territori di Lacco Ameno e Forio, senza che ci sia stata una revisione del Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PSAI) da parte dell’Autorità di Bacino.
Infine, i sindaci evidenziano che il Piano contiene numerose inesattezze e errori nell’identificazione di aree e immobili e nella classificazione dei rischi, che dimostrano una scarsa conoscenza del territorio. I sindaci si riservano di comunicare tali errori in modo specifico dopo che la Regione avrà risposto alle loro osservazioni.
I sindaci dichiarano di voler ripristinare un dialogo costruttivo con la Regione e di essere ascoltati sulle scelte del Piano. Nel frattempo, annunciano che continueranno ad applicare le disposizioni dell’ordinanza commissariale n. 17 del 2022 e delle altre ordinanze vigenti per garantire la continuità delle attività di ricostruzione. I sindaci chiedono alla Regione di sospendere la procedura di approvazione del Piano e di adottarne uno nuovo dopo aver revocato la delibera di Giunta n. 412 del 2024. I sindaci chiedono anche al Commissario Straordinario per la ricostruzione di adottare le decisioni coerenti con i suoi poteri per proseguire il percorso avviato.