lunedì, Gennaio 20, 2025

Puro sciacallaggio e bugie! Giù le mani dal tassista ischitano

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La storia diffusa da alcuni giovani e ripresa dal “cialtrone” (cit. Borrelli) onorevole Francesco Emilio Borrelli è l’ennesima dimostrazione di come si possano diffondere bugie, raccontare storie artefatte e offendere un lavoratore! Il tutto con la complicità di una mediocre classe di giornalisti che non riesce ad andare oltre il copia e incolla e ha lasciato alla verità spacciata sui social la propria attività di indagine, di controllo e di verifica.

Era da poco terminale la serata di Sensorama al Negombo e verso le 2.30, 3 ragazzi prendono un taxi al Negombo e chiedono una corsa verso il porto di Ischia. Il tassista informa i ragazzi della tariffa predeterminata e non ha l’obbligo del tassametro (così come viene poi raccontato dall’ospite del taxi nel video diffuso dall’onorevole che ha fatto del cialtronesimo la sua mission e la sua strategia).

Prima di parte, al grido di “O zì”, e questo identifica la qualità degli altri ospiti, altri 4 ragazzi chiedono al tassista di essere trasferiti ad un’altra località del comune di Ischia. E, a questo, va detto che il tassista avrebbe dovuto dire no, ma raggiunge un accordo con tutti gli altri ospiti imbarcati, per un corrispettivo di 10 euro a testa. Ovvero le due corse insieme. I ragazzi salgono sul taxi al Negombo ma da quanto appare nel video, la ripresa inizia a Casamicciola. Il tempo di organizzare la trappola per il tassista ischitano.

Senza questo racconto, verificato alla fonte e da alcuni testimoni presenti, il tutto sembra davvero come è stato diffuso da chi, in maniera cialtronesca, prova ad offendere una intera categoria di lavoratori.

Ma non può essere diversamente. Quando fai della giustizia spicciola, del sensazionalismo e della pagliacciata organizzata con tanto di video, è normale che poi diventi la cloaca dove gli altri sversano le singole verità e i racconti parziali.

Non starò qui a raccontare cosa significa essere tassista di notte ad Ischia, ma basta ricordare i racconti di qualche amico sincero: sputi, fughe improvvise, aggressioni e tanto altro. Tuttavia, va sempre detto che la categoria non è composta da tutte pecore bianche.  Purtroppo, le pecore nere ci sono, lo sappiamo tutti, ma non è questo il caso.

Dando per assodato che il tassista aveva condiviso con tutti gli altri la tariffa di 10 euro a testa, facendo il calcolo (anche se un po’ border line) delle due corse da 35 euro, veniamo al resto della bugia: la corsa non sarebbe costata 30 euro!

La tariffa predeterminata dal Negombo al Porto di Ischia è di 30 euro (e non c’è da gridare allo scandalo come fa qualcuno perché parliamo di una tariffa predeterminata e autorizzata da delibera di giunta), a questo va aggiunto il supplemento notturno del 30% e il supplemento per i 3 passeggeri, oltre i 4, di 2 euro ciascuno per un totale di 46,80€, sempre che a bordo siano saliti in sette e avrebbero chiesto una sola destinazione. Fine di una piccola storia triste di una estate ischitana creata ad arte.

6 COMMENTS

  1. Beh da 47,00 euro a 70,00 euro ballano 23 euro e non sono pochi. Sinceramente da isolana non è la prima volta che sento di tariffe fin troppo esose.

  2. il supplemento del 30% si applica quando si fa partire il tassametro. Con la tariffa predeterminata il supplemento è 2 euro. Poi ci vuole il supplemento per ogni passeggero dopo il quarto. LA SOMMA é DI 39 EURO
    Informarsi prima di scrivere articoli. Grazie

  3. Solito problema. Si cerca di difendere una casta di privilegiati che non vuol sentire che i comuni diano altre licenze o che approvano idea di poter usare Uber su la nostra isola.

  4. Come minimo chi ha scritto questo articolo andrebbe segnalato all’ordine dei giornalisti, ma come si fa a difendere l’indifendibile??Il tassista ha caricato 7 persone in una macchina omologata al massimo per 6 , mettendo in pericolo se stesso, i viaggiatori trasportati e gli altri utenti della strada.

  5. Si dovrebbe parlare di licenze nuove per i giovani ma come per le concessioni demaniali non se ne può parlare proprio. La casta in entrambi i casi tiene tutto bloccato al 1970.

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