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Il centrodestra campano | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 19 settembre 2024

E giusto affinché nessuno metta in dubbio la mia obiettività, oggi ritorno a parlare del centrodestra e non certo in maniera entusiastica. Mi riferisco, nella fattispecie, alla coalizione campana cui, almeno ufficialmente, faccio parte da semplice tesserato.

Il prossimo anno, quindi molto molto presto, si svolgeranno le elezioni nella nostra regione. Un appuntamento importantissimo e soprattutto attesissimo, tenuto conto che è dall’epoca Rastrelli che una giunta regionale non vada a casa anticipatamente e, pertanto, ogni cinque anni e non prima si concentra su di esso l’attenzione di un pubblico di parte che spera di poter ribaltare con i propri beniamini gli attuali gestori del potere campano di cui De Luca è il detentore incontrastato da ormai due mandati.

Nel 2020 fu la superficialità (o forse la superbia) del presidente uscente Stefano Caldoro e dei suoi spin doctor ad attribuirgli il record di unico governatore in carica non rieletto e, per giunta, battuto dall’outsider che aveva già sconfitto nella tornata precedente. Galeotto fu il mancato accordo con De Mita, mandato letteralmente fra le braccia dell’avversario a consolidarne il successo nelle urne, ma anche l’incapacità di mantenere un filo diretto con il paese vivo e dimostrare che in un secondo mandato si puntava con forza a trarre i frutti dell’ottimo lavoro di risanamento svolto nei primi cinque anni e mai troppo reso noto.

Oggi, invece, è l’intera coalizione che non sta lavorando affatto per un progetto politico di larghe vedute ed allargamento del consenso su base territoriale, facendo sì che chiunque sia il candidato di centrosinistra e a prescindere dalle possibili spaccature o dagli ipotetici campi larghi, gli inquilini di Palazzo Santa Lucia e dell’F13 al Centro Direzionale possano dormire sonni più che tranquilli verso la loro riconferma. Il massimo che si è riusciti a produrre finora, tra l’andamento (sonno)lento di dirigenti di partito (nazionali e locali) e consiglieri regionali, è stata la convention di Fratelli d’Italia ad Avellino, servita alla fine per consentire al Viceministro Edmondo Cirielli di lanciare la sua proposta di candidatura alla presidenza della regione, giusto per far da contraltare a quella già annunciata da tempo di Fulvio Martusciello (Forza Italia non è che brilli di particolare attivismo, se non ad opera esclusiva del capodelegazione al parlamento europeo) e quella in pectore ma non ancora ufficializzata del Ministro Matteo Piantedosi per la Lega.

Di questo passo, cari amici, l’unica certezza possibile, per noi di centrodestra, sarà quella di assistere ancora una volta ad un drammatico film visto e rivisto. Mentre, come sempre accade e come si suol dire, i foderi combattono (o fanno finta di farlo) e le sciabole (specie quelle scomode da brandire) stanno appese.

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