sabato, Ottobre 5, 2024

Il giorno di Francesco e… di Mario | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 4 ottobre 2024



Oggi è il 4 ottobre e la chiesa cattolica festeggia San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Dal Padre San Francesco discende un ordine plurisecolare che ad Ischia trova casa nel Convento di Sant’Antonio dei Frati Minori, in quel della Mandra. Quella che, affettuosamente, ho sempre chiamato, ritenendola tale, la “mia” chiesa.In questa stessa giornata, il Padre Guardiano del Convento, nonché mio amico e prezioso riferimento spirituale, Mario Lauro, festeggia il suo sessantesimo compleanno. Sembra quasi una predestinazione, la sua: nascere nel giorno della morte di un riferimento fondamentale della sua vocazione e del suo apostolato. Ma soprattutto, ricevere la grazia di trascorrere un giorno così importante nella sua Ischia, nel suo convento, dopo esserci tornato al termine di tre anni da parroco in quel di Portici.
Non starò qui ancora una volta a tessere le lodi di Padre Mario che, per quanto mi riguarda, sono note a chi lo conosce e lo vive nel proprio percorso di vita e di fede. Quel che mi piace sottolineare è la sua capacità, in occasioni come questa, di esaltare ed incarnare nella sua piccola comunità religiosa un sano concetto di famiglia, integrandovi a pieno titolo la parrocchia (la sinergia con Don Pasquale Trani sta dando ottimi frutti sin dalla sua nomina in quel di Ischia Ponte), il Terz’Ordine, il Comitato Festeggiamenti e tutti quelli che, in un modo o nell’altro, sono vicini ad una realtà cattolica importante ma sempre più difficile da gestire, visti i tempi, con un volontariato del tutto disinteressato e senza soluzione di continuità.
Questa formula di successo, chiamiamola così, ha coinciso peraltro con l’avvento del nuovo vescovo Villano, che sta riuscendo ad integrarsi alla perfezione e senza troppi clamori in una Diocesi che aveva tanto bisogno di una svolta nella figura del proprio Pastore e nel suo modo di porsi rispetto a quei fedeli fin troppo disorientati da molte esperienze tutt’altro che edificanti.
Non so se gli odierni impegni di lavoro in terraferma mi consentiranno di raggiungere Mario e gli altri, insieme a Catrin, prima della messa delle 18.30. Quel di cui sono certo è la gioia di poter trascorrere questo momento di festa insieme a lui, al pari o forse molto più volentieri di tanti eventi -per così dire- mondani da cui molto spesso preferisco restare fuori. 
A Mario, nel giorno suo e di Francesco, auguro innanzitutto tanta salute, perché non è retorico affermare che quando si sta bene riesce tutto e meglio. Ma più d’ogni altra cosa, spero vivamente che continui a lungo a conservare la grazia di quella vitalità e quell’entusiasmo che ne hanno fatto per tanti un’impagabile figura-guida. A Ischia come altrove. Ma senza dimenticare che… noi lo vogliamo a Ischia. 

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