Nessun condono su una parte, istanza pendente su un’altra e una integrazione che è uno schiaffo in faccia alla realtà che tutti conosciamo. Secondo qualcuno, infatti, l’Isola Fiorita che fu di Calise era una civile abitazione. Sono queste, a grandi linee, le assi su cui si muove la Procura della Repubblica di Napoli che ha posto sotto sequestro l’intera area di Via Eddomade a Casamicciola e che, oggi, è destinataria di un’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Casamicciola.
Mario Lettieri, l’ex amministratore dell’AMCA e gestore di un certo potere con l’amministrazione di Giovan Battista Castagna, è il nuovo proprietario dell’immobile che su della Famiglia Calise e che, recentemente, è stato attaccato dalla giunta di Casamicciola Terme con parole poco felici nel contestare la proposta di concordato avanzata dal Gruppo Calise e Raccioppoli dinanzi al Tribunale Civile di Napoli.
La giunta di Casamicciola, nel commentare anche questa operazione immobiliare aveva usato parole che non hanno bisogno di ulteriori commenti: “prezzi vili”.
Ma lasciamo stare questa storia al vaglio dei giudici della Sezione Fallimentare del Tribunale di Napoli e restiamo su quella che è la notizia del giorno: l’ordinanza di demolizione emessa a carico di Mario Lettieri e del complesso che fu l’Isola Fiorita di Calise.
Un complesso abusivo per una parte e per un’altra, come detto, coperto da un’istanza di condono, aggiornata nel 2022 e che è la prova di quanto qualcuno abbia agito in mala fede. La struttura, come molti ricorderanno, è una struttura molto antica di cui si trova traccia di qualcosa molto diverso dall’attuale sulle mappe di Via Eddomade.
Gli abusi, oggi riferibili a Mario Lettieri, sono finiti nel mirino dell’azione del sostituto procuratore della V Sezione del Tribunale di Napoli, Ambiente, Edilizia e Urbanistica, Giulio Vanacore che ha disposto il sequestro delle opere e che nei prossimi giorni potrebbe anche disporre lo sgombero. Vanacore è il sostituto procuratore protagonista dei più recenti e importanti sequestri e azioni di contrasto all’abusivismo edilizio e, tra i tanti, vale la pena di citare il più famoso, il Parcheggio della Siena ad Ischia Ponte. E, per avere un quadro più complessivo della vicenda, il dott. Vanacore è protagonista del protocollo di intesa sottoscritto dal Procuratore Gratteri, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e i sindaci dei comuni di Ischia, Forio e Barano d’Ischia.
ABUSI IN CONTINUAZIONE
Al netto di quello che sarà il caso specifico dell’ex Isola Fiorita e che, tra poco, vedremo nel dettaglio, vale la pena evidenziare quale sia la linea che porta avanti il sostituto procuratore Vanacore. Secondo le ultime iniziative intraprese dalla Procura di Napoli, sul tema degli abusi edilizi, anche in virtù di diverse pronunce della Corte di Cassazione, si è ben capito che negli uffici della Procura considerano, in maniera particolare, la continuazione del reato. In un altro caso ischitano, infatti, la Cassazione aveva chiarito che: “in caso di abusi realizzati in progressione, la demolizione deve necessariamente coinvolgere tutte le opere complessivamente e unitariamente intese”. Un chiaro riferimento alla giurisprudenza con cui la Suprema Corte «ha precisato che l’ordine di demolizione del manufatto abusivo riguarda l’edificio nel suo complesso, comprensivo di eventuali aggiunte o modifiche successive all’esercizio dell’azione penale e/o alla condanna, atteso che l’obbligo di demolizione si configura come un dovere di “restitutio in integrum” dello stato dei luoghi e, come tale, non può non avere ad oggetto sia il manufatto abusivo originariamente contestato, sia le opere accessorie e complementari nonché le superfetazioni successive, sulle quali si riversa il carattere abusivo dell’originaria costruzione».
Una condizione, questa, che è sovrapponibile a quanto riscontrato in Via Eddomade se consideriamo che negli anni sono state adottate altre ordinanze di demolizioni. Ma l’aspetto più grave che verrebbe fuori da questa vicenda, non è tanto l’aspetto delle ordinanze di demolizioni rispettate o meno o da applicare su una parte o sul totale degli abusi, ma è la mala fede con cui certi atti sono stati partoriti. E, in particolare, secondo i bene informati, come già detto, sembra che l’integrazione della domanda di condono abbia cancellato tutti gli anni di attività dell’Isola Fiorita.
Uno dei locali più noti sull’isola in tema di grandi eventi e di ricevimenti. Secondo alcuni, infatti, sembra che uno dei proprietari della struttura, dipende dall’anno con cui sono stati protocollati atti, abbia definito il complesso di Via Eddomade come una civile abitazione. Un falso storico che risulta evidente a chiunque sull’isola e che risuona molto strano.
LA NON COLLABORAZIONE DI LETTIERI
Sempre i bene informati di Casamicciola, un paese dove è difficile non sapere quello che accade, raccontano anche di un episodio avvenuto qualche settimana fa in quel di Via Eddomade. Più di un cittadino, infatti, si era incuriosito della presenza di Vigili del Fuoco e di Polizia Locale all’ingresso del complesso Isola Fiorita. Il racconto di “Radio Piazza Marina” poi aveva completato il quadro. Secondo i bene informati, infatti, sembra che Lettieri non abbia concesso l’accesso alla proprietà al Comune e che il Comandante della Polizia Locale avrebbe chiamato i Vigili del Fuoco per accedere alla struttura. Un chiaro segnale di non collaborazione con le istituzioni che depone male nei confronti di Lettieri se consideriamo che lo stesso è stato, per anni, la mano organizzativa del Comune di Casamicciola e che è gestito le sorti dell’AMCA, la municipalizzata della NU a Casamicciola.
L’ordinanza di ripristino stato dei luoghi opere abusive alla Via Eddomade.
IL RESPONSABILE DELL’AREA VI-URBANISTICA, l’ing. Gaetano Grasso, ha adottato l’Ordinanza di Demolizione art. 31 (L) Testo Unico delle disposizioni Legislative e regolamentari in materia edilizia approvato con D.P.R. n° 380 del 06/06/2001 e ss. mm. e ii., visto l’accertamento tecnico eseguito a seguito di richiesta del Comando di Polizia Locale, relazionato con nota prot. int. n° 526 del 09/10/2024 dal quale risulta che Mario Lettieri, proprietario del fabbricato sito alla via Eddomade, ha realizzato in assenza di titolo abilitativo le seguenti opere: Manufatto composto da un piano terra e primo piano, situato in posizione centrale rispetto un ampio lotto di terreno attrezzato a giardino con presenza di alberature ornamentali, con pianta assimilabile ad una L con fronti che presentano ampie vetrature. L’edificio di recente oggetto di demolizioni interne e partizioni è composto da piano terra e primo con struttura portante in cemento armato a telaio aperto. Occupa un’area di circa 370 metri quadrati, per un totale di metri quadrati utili netti al pano terra di mq 263,30 e primo piano di 334,06 su una superficie totale pari a 731,9 mq. Il piano terra è sgombro e appare come unico ambiente e al primo piano risultano parzialmente eseguite opere di partizioni interne realizzate con pannelli in cartongesso coibentato con materassini isolanti. Tale manufatto è oggetto di lavori di cui alla SCIA; sullo stesso pende istanza di condono edilizio L 47/85 e risultano in atto cambi di d’uso rilevanti.
Manufatto composto da unico piano con struttura in cemento armato che occupa una superficie di sedime pari a circa 245 mq. si presenta come monovolume con sezione pressoché di forma quadrata, coperta parzialmente da giardino pensile per una parte consistente dell’area di copertura. Sviluppa un’area totale di copertura pari a 225 mq il cui corpo centrale paria 195 mq e ulteriori 30 mq di strutture diverse poste di fianco sul confine con la struttura alberghiera.
L’ordinanza di Grasso, dopo aver evidenziato quelli che sono gli abusi, chiarisce ancora che “L’edificio ha il fronte esposto a Nord composto di ampie vetrate, mentre sia il lato est che ovest in muratura, in particolare il fronte disposto a est è rivestito in pietra locale, il fronte sud è protetto da tettoia parte integrante di struttura bar o similare; con in prosieguo altro manufatto adibito a deposito, sito sul muro di confine ovest dell’edificio B, avente un volume di 18,75 metri quadri e altezza 2,80”.
E’ ancora Grasso che scrive: “Rilevato che il territorio del Comune di Casamicciola Terme è assoggettato a vincolo paesaggistico generico giusto D.M. 09/09/1952 (pubbl. nella G.U. n° 224 del 26/09/1952), ai sensi della Legge 29/06/1939 n° 1497, come sostituita dal D. Lgs. N° 42 del 22/01/2004 e ss. mm. e ii.; ritenuto la sussistenza del pubblico interesse, anche in considerazione del fatto che l’esercizio dei poteri sanzionatori della P.A. è attività vincolata, priva di margini di discrezionalità; ordina nella sua qualità di proprietario del fabbricato sito alla via Eddomade, di ripristinare lo stato dei luoghi originario entro 90 giorni dalla notifica della presente, le opere abusivamente realizzate ed indicate in narrativa”.
Poi l’ordinanza del Comune di Casamicciola Terme che, lo ricordiamo, può essere contestata dinanzi al Tribunale Amministrativo della Campania come ogni atto amministrativo, evidenzia che “Per le operazioni di ripristino di opere eventualmente sequestrate, la S.V. dovrà munirsi preventivamente del dissequestro penale presso la competente A. G.” mettendo in evidenza come in questo caso ci sia anche un aspetto penale. E, senza voler fare paragoni, ci ritroviamo nella stessa condizione del Parcheggio della Siena dove c’è un capitolo amministrativo che segue una linea e uno penale che, invece, ne segue un altro. Ma questa è una digressione che serve solo ad illustrare al lettore la complessità della materia.
Come ogni ordinanza di demolizione e come abbiamo visto in moltissimi casi, l’ing. Grasso ha anche comunicato a Mario Lettieri che “ai sensi dell’art. 31(L) comma 4 bis del DPR 380/01 e ss. mm. e ii. “L’autorità competente, constatata l’inottemperanza, irroga una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 2.000 euro e 20.000 euro, salva l’applicazione di altre misure e sanzioni previste da norme vigenti. La sanzione, in caso di abusi realizzati sulle aree e sugli edifici di cui al comma 2 dell’articolo 27, ivi comprese le aree soggette a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, è sempre irrogata nella misura massima “.
Solita la conclusione che prevede che l’ordinanza di demolizione sia notificata al “Comando Vigili Urbani e a tutti i Comandi delle forze dell’ordine, per l’ottenimento del dissequestro del cantiere e/o manufatto da parte dell’A.G., ove sia sottoposto a sequestro, qualora non abbia provveduto la parte, nonché di tutti gli adempimenti di propria competenza; alla Procura della Repubblica di Napoli; alla Regione Campania- settore Genio Civile; al Comando Carabinieri di Casamicciola Terme; alla Stazione Carabinieri Forestale di Casamicciola Terme; al Comando della Polizia di Stato di Ischia; alla Soprintendenza BAP di Napoli e Provincia P.zza Plebiscito Palazzo Reale- Napoli”.
In attesa delle prossime mosse e delle prossime pronunce restiamo alla sintesi più stretta di questa vicenda: demolite l’Isola Fiorita!