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La carica di Taratà che tanto spaventa Enzo | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 6 novembre 2024



Franco Impagliazzo, al secolo “Taratà”, autentico simbolo di Ischia calcistica, nonostante il suo unico profondo difetto di essere inguaribilmente rubentino resta una persona stimabilissima e benvoluta da tutti, dentro e fuori dal mondo pallonaro. Ma ieri, con tutta probabilità, abbiamo avuto su di lui un’altra certezza: Franco potrebbe essere un ottimo candidato consigliere comunale alle prossime elezioni amministrative e, perché no, un papabile futuro Assessore allo Sport coi controfiocchi, visto il suo seguito e la sua indiscutibile esperienza nel settore. Lo ha dimostrato con il suo appello su Facebook, in cui lunedì scorso ha così postato: “Sono diversi anni che tutte le mattine mi reco allo stadio Mazzella per salutare Luigi Fiore il magazziniere dell’ Ischia calcio, prendiamo un semplice caffè, scambiamo qualche chiacchiera e rimaniamo fino alle 10.30, oggi però sono rimasto nauseato per non dire incazzato, nel vedere che sono 12 giorni che non si vede il volto di un operaio e una vera vergogna, sono trascorsi 6 mesi dal termine del passato campionato, i lavori dovevano iniziare il 20 maggio, siamo al 4 novembre e di questo passo arriveremo a fine campionato, solo una protesta massiccia e civile di 200/300 persone presso la casa comunale, faccio pubblicamente un appello ai tifosi se siete d’accordo mi metto io in prima persona, non se ne può più.”
In sole venti ore di pubblicazione, Taratà ha raccolto ben centotrentaquattro like ma, soprattutto, venticinque commenti entusiasti di gente legata a diverso titolo all’Ischia Isolaverde. Possono sembrare pochi, specie per quelli che non sono in grado di valutare tecnicamente le interazioni medie di un profilo social come il suo. Ma il dato che conta è un altro: dopo dodici giorni di reiterata assenza degli operai addetti dell’impresa appaltatrice, senza per questo dimenticare la variante in corso d’opera a carico delle nostre tasche che tempo addietro avrebbe evitato in extremis l’impossibilità di omologare le dimensioni del terreno di gioco per un’eventuale futura serie C, ieri mattina essi sono magicamente tornati all’opera. Evidentemente, dal palazzo di Via Iasolino, dev’essere arrivato un ordine perentorio in tal senso, nel tentativo di arginare a tutti i costi (riuscendoci?) la protesta del novello agit prop calcistico locale, al quale va il merito indiscutibile, fino a prova contraria, di aver sortito l’effetto giusto dopo mesi e mesi di andamento lentissimo. Ma soprattutto, ha fatto più paura Taratà al sindaco che non le pur puntualissime rimostranze dell’amico Luca Spignese, che magari adesso potrebbe rendersi portavoce di un’iniziativa simile a quella di Impagliazzo per la piscina comunale, altro cadavere putrefatto nell’affollatissimo obitorio di quest’amministrazione comunale? Vedremo!

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