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Ristorazione: Sandro, avevi ragione Tu! | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 12 novembre 2024



Molto interessante l’indagine della rivista “Cook” di novembre che, nella fattispecie, racconta tra rinunce definitive, cambi location e davvero poche ristrutturazioni per poi tornare sulla breccia, la chiusura dei battenti per ben diciotto ristoranti stellati italiani negli ultimi dodici mesi.Pare che una notevole incidenza su tale fenomeno nasca dal rincaro di materie prime ed energia, oltre alle sempre crescenti difficoltà a reperire personale qualificato. Di certo, però, il problema non può e non dev’essere tutto qui!Innanzitutto, se prima molti componenti di rinomate brigate di cucina aspiravano legittimamente a mettersi in proprio, oggi succede che sono invece tantissimi quelli che hanno assaporato l’esperienza di un ristorante tutto loro a fare un passo indietro, rinunciare per un po’ ai riconoscimenti ottenuti e riabbracciare la condizione di dipendenti, magari nelle vesti di caposervizio.Altro dato determinante è la presa d’atto che a volte neppure la celebrità basti a tener botta ad un mercato sempre più difficile da affrontare con successo, distinguendosi da semplici tendenze da tavola con la puzza sotto il naso: Antonino Cannavacciuolo, protagonista di MasterChef e testimonial pubblicitario di diversi brand f&b ne è l’esempio vivente, considerato che tra i diciotto locali di cui in premessa c’è anche il suo bistrot. “Con grande dispiacere vi informiamo che il Cannavacciuolo Bistrot Novara ha chiuso definitivamente le sue porte. È stato un viaggio straordinario grazie al vostro sostegno e alla vostra presenza.” è parte del laconico messaggio che si legge dal sito ufficiale e che non dà spazio a troppe interpretazioni, scuse comprese.
Chissà che, in questo, Ischia non possa considerarsi antesignana… Nel 2012 Libera Iovine, prima chef e ristoratrice stellata dell’Isola, decise di dire basta al suo “Melograno” in quel di Forio, dove in breve tempo aveva conquistato l’ambito riconoscimento Michelin, preferendo ormai da anni il ruolo di prima cuisinière presso l’Excelsior Belvedere. Sulla sua scia, diventò owner-chef anche Nino Di Costanzo, che dopo l’esperienza starred a “Il Mosaico” conquistò in un colpo solo due stelle dopo la prima stagione del suo Dani Maison. Ma quest’anno, nel creare qualcosa di nuovo e sempre suo “in società” in quel de “L’Isola”, ha preferito innanzitutto evitare duplicazioni, ma soprattutto esaltare le tipicità del luogo (a partire dalla pizza) interpretandole alla sua maniera e, soprattutto, rendendolo un tantino più accessibile economicamente. 
Proprio come sosteneva Sandro Petti dall’alto del suo genio senza confini, il futuro della ristorazione è nelle mani di chi, concretamente, evita di appiattirsi su stereotipi qualunque, ma si affida seppur controcorrente a qualità, originalità e tipicità. E il tempo, non la nostra gente, ancora una volta gli sta dando ragione!

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