Contrariamente a quanto ha orgogliosamente stampato sui suoi giganteschi manifesti propagandistici il sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino per l’accensione del solito e quanto mai precoce albero di Natale a Piazza degli Eroi, a Ischia c’è ben poco da iniziare a festeggiare, se non per quei soliti noti che si buttano ovunque ci sia un appuntamento rigorosamente gratuito a cui partecipare per rendere meno piatta la propria giornata e quella dei propri bambini. Un popolo degno di essere definito tale avrebbe dovuto disertare tale ridicolo appuntamento, ricordando al primo cittadino che dopo l’ennesima sparata di festa e farina, da domani la forca tornerà al collo della nostra quotidianità, con i soliti problemi irrisolti o, peggio ancora, mai affrontati da quest’amministrazione scellerata. Chiaramente, mentre scrivo, non conosco l’entità della partecipazione, ma sono sicuro che in quella piazza bloccata diverse ore prima dell’evento con tanto di banda musicale, presentatrice, musica ad altissimo volume e giochi gonfiabili, sarà accorsa tanta gente, a prescindere se a favore o contro chi comanda, all’insegna del “abbasta ca se fa burdello!”, versione meno elegante del mediceo “…di doman non v’è certezza!”
E neppure a Casamicciola, a giudicare dai commenti che leggo sui social, si ha granché voglia di festeggiare: quella piazza libera dal Capricho raso al suolo senza pietà dalle ordinanze di Giosi Ferrandino mette tristezza anche a chi non vive lì, compreso chi condivide che le condizioni di quel fabbricato rappresentavano un’autentica vergogna prim’ancora che un potenziale pericolo pubblico. Vi stupirà, ma sebbene quel locale, specialmente al piano inferiore, rappresentava per me uno scrigno di ricordi di gioventù indelebili, non sono tra quelli che avrebbe voluto tenerlo in piedi ad ogni costo per una valenza storico-architettonica che alla fine, se vogliamo, proprio non c’è. Ma al di là della giustificata nostalgia di molti casamicciolesi, credo che il sentimento più giustificato sia il dubbio! Sì, il dubbio che sorge rispetto alle intenzioni di Giosi, che tutto è tranne un re tentenna o uno che naviga a vista come il suo collega ed ex vice ischitano, ma che molto spesso s’innamora troppo delle sue idee e del suo ego. Chiamare Fuksas a riprogettare molte aree pubbliche del Comune dopo terremoto e frana è il più abile dei segnali propagandistici, così come una gran furberia è stata la delibera per chiedere l’inserimento delle terme di Ischia nel patrimonio dell’Unesco, suggeritagli dal mio amico Abramo De Siano. Ma così come in quest’ultimo caso la bontà dell’iniziativa potrebbe perdersi nel nulla se non redatta congiuntamente con gli altri cinque Comuni isolani, anche il progetto di Fuksas per la Marina non ha convinto nessuno, me compreso. Perché non riparlarne? Sei ancora in tempo, Giosi!
Daily 4ward di Davide Conte del 17 novembre 2024