Aggiornamento ore 12:34. Il comunicato dell’Ischia Calcio: “SSD Ischia Calcio comunica che il direttore sportivo Mario Lubrano Lavadera ha rimesso il suo mandato nelle mani del presidente Pino Taglialatela che ha preso atto della decisione del dirigente, ringraziandolo per quanto fatto in queste cinque stagioni in gialloblù in cui è stato protagonista della scalata dell’Ischia Calcio dalla Promozione fino alla Serie D, contribuendo a scrivere una pagina importante della storia della nostra Società.
Il presidente Taglialatela, unitamente al patron Raffaele Carlino, esprimono gratitudine nei confronti di Mario Lubrano Lavadera che anche in questa situazione ha dimostrato di essere un tifoso dell’Ischia Calcio e di essere veramente legato alla nostra Società. “Ricordo quando eravamo in cinque all’atto del rilevamento della Società dalle mani del presidente D’Abundo – dice Taglialatela – Da quel giorno è stato fatto qualcosa di straordinario a livello tecnico da parte del direttore sportivo Mario Lubrano a cui auguro le migliori fortune professionali”.
Nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’ufficialità dell’interruzione del rapporto che vede legati l’Ischia al direttore sportivo Mario Lubrano. Dopo le dimissioni dell’allenatore Enrico Buonocore, confermate ieri e annunciate dallo stesso mister al termine di Ischia-Manfredonia, anche il direttore sportivo lascerà il sodalizio gialloblù.
Con la conferma di queste dimissioni per Pino Taglialatela si avvia una fase di ricostruzione della squadra che dovrebbe arrivare in contemporanea con la nuova componente societaria che, purtroppo, viene annunciata come “prossima” da settimana. Un argomento che abbiamo deciso di trattare solo quando ci sarà l’assoluta certezza e ufficialità soprattutto per non essere vittime di voci e contro voci.
La posizione di Mario Lubrano, tuttavia, è stata al centro di un’odiosa macchinazione locale che in pieno stile ischitano ha dimenticato le gioie e i successi e ha alimentato ogni sorta di diceria. Nulla di nuovo, per carità, ma che abbiamo sempre stigmatizzato e tenuta lontano dai nostri spazi.
