sabato, Novembre 23, 2024

Forio, mazzata per il Comune nel contenzioso con la Mediterranea. Oltre 1 milione di euro per la diga che non c’è!

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

La mareggiata di gennaio 2023 ha distrutto le barriere sommerse che avrebbero dovuto difendere il porto. Nelle more dell’accertamento delle cause, è nata la lite con la “Meridiana Costruzioni Generali” per somme non pagate. Fallito il tentativo di accordo, adesso l’Ente deve difendersi per evitare il salasso

Un decreto ingiuntivo da oltre 1 milione di euro. E’ questa la pesantissima eredità (tra le tante) lasciata al Comune di Forio dall’Amministrazione Del Deo. La vicenda è quella della diga foranea del porto poi praticamente distrutta dalle mareggiate del gennaio 2023 e del contenzioso con la ditta appaltatrice che in questa fase vede l’Ente soccombente.

Un doppio disastro. Il primo lotto dei “Lavori urgenti per il potenziamento delle opere esterne di difesa e la rinaturalizzazione degli areali marini compromessi” era stato appaltato all’Ati “Meridiana Costruzioni Generali” capogruppo e “S.A.CO.S.E.M. Società Appalti, Costruzioni, Stradali, Edili, Marittime” mandante per l’importo pari a 6.830.564,98 euro oltre oneri della sicurezza ed Iva. I lavori si erano conclusi a luglio 2023, ma già a gennaio le barriere sommerse realizzate come opere di difesa erano state interessate da forti mareggiate «che hanno provocato danni irreversibili alle stesse, pregiudicando ogni tipo di funzionalità cui le stesse erano destinate; lo scopo primario della realizzazione di tali barriere sommerse era quello di proteggere l’area portuale in caso di forti mareggiate, e che i danni rilevati comportano la inefficacia degli interventi realizzati». Così si legge in una nota dell’arch. Lamonica.

Oltre al danno, la beffa. Infatti il Collegio consultivo tecnico nominato aveva suggerito al Comune di compensare i prezzi alla ditta appaltatrice dopo i danni da mareggiata di gennaio 2023 e accertati a febbraio.
Nelle more di stabilire se sia stata solo colpa dei marosi o i lavori siano stati invece sbagliati, l’Amministrazione guidata da Stani Verde si trova a fronteggiare l’azione dell’impresa, che ha presentato per ben due volte ricorso per decreto ingiuntivo per oltre 1.215.349,41 euro per somme “dovute” e non pagate.

Perché dopo la prima iniziativa si era cercato, come è prassi e anche conveniente in questi casi, una transazione. Sta di fatto che nonostante ripetuti colloqui tra Amministrazione comunale e “Meridiana Costruzioni Generali”, ogni tentativo di intermediazione è fallito. E a fine ottobre è arrivata la mazzata. Il Tribunale di Napoli ha concesso all’impresa il decreto ingiuntivo.

L’OPPOSIZIONE AL DECRETO INGIUNTIVO
Adesso il Comune si riattiva per produrre opposizione ed evitare il “salasso”. La determina adottata dalla responsabile del contenzioso dott.ssa Elisabetta Colella fa riferimento alla prima iniziativa della “Meridiana Costruzioni Generali” e alla nomina dell’avv. Francesco Mazzella quale legale dell’Ente. Nella fase di mediazione, l’impresa aveva rinunciato al decreto ingiuntivo e di conseguenza l’avvocato ai compensi professionali.

Poi, come detto, i tentativi di accordo sono falliti, l’impresa ha ripresentato ricorso e il 30 ottobre al Comune è stato notificato il decreto ingiuntivo del Tribunale che impone all’Ente «il pagamento della somma di euro 1.215.349,41, oltre Iva ed interessi moratori come specificati in sede di ricorso fino al soddisfo oltre interessi, nonché le spese della procedura liquidate in euro 1.686,00 per esborsi e euro 7.426,00 per compensi, oltre la maggiorazione del 15%, Cpa ed Iva come per legge».
Dopo la notifica della “sfogliatella” il responsabile del V Settore arch. Giampiero Lamonica ha sollecitato l’Ufficio contenzioso a proporre con urgenza opposizione. E la Colella ha provveduto a conferire incarico sempre all’avv. Francesco Mazzella, già a conoscenza di tutti gli aspetti del contenzioso.

Il successivo passaggio, relativo al compenso, mette in luce tutta la gravità della situazione: «Tenuto conto della complessità della materia, dell’elevato valore della domanda e del rischio connesso all’assunzione dell’incarico professionale, ma soprattutto delle conseguenze che graverebbero sull’Ente in caso di accoglimento della domanda, in deroga ai compensi stabiliti con determina n. 296/2010 e successive, di stabilire che per le attività a svolgersi verrà corrisposto un compenso nei limiti dei minimi tariffari decurtati del 45%, in osservanza ai principi di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica, e comunque una somma non superiore ad euro 10.000, oltre oneri di legge e spese obbligatorie di legge se documentate».
Il rischio è che il Comune di Forio “affondi” sotto il peso della diga foranea distrutta…

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos