Croce e delizia. Fabio Padulano indossa il numero 57. Quello della nascita del papà scomparso da poco e quello del minuto in cui ha regalato il sorpasso casalingo dell’Ischia Calcio contro il Gravina ponendo fine alla “maledizione” del Calise in versione gialloblù. Un calciatore dalla carriera nota nella nostra Serie D e che, fino a sabato, era rimasto nelle retrovie della rosa guidata da Enrico Buonocore ma in campo è durato solo 22 minuti, giusto il tempo di un gol e della sua prima espulsione della carriera.
Quella di Ischia, quest’anno, è stata una miscela di gioie e dolori: dalle mancate convocazioni al gol, dall’espulsione e l’omaggio a papà. Un vortice di emozioni intense che vogliamo provare a raccontare?
“Per me sono stati due mesi estremamente difficili, forse i più complicati della mia carriera, poiché sono stato completamente escluso per decisioni tecniche. Non ho mai messo in discussione queste scelte perché non è nel mio carattere farlo. Questo è il mio mestiere e fa parte del gioco. Ho affrontato la situazione con grande professionalità, impegnandomi al massimo. Anche se dentro di me nutrivo la speranza che il duro lavoro sarebbe stato ripagato. Inoltre, ho dovuto affrontare la perdita di mio padre, una situazione che mi aspettavo, dato che era in condizioni molto critiche. Vorrei ringraziare il Mister Corino per avermi dato piena fiducia, permettendomi di rientrare dopo due mesi di inattività, durante i quali mi allenavo ma non giocavo. Questo gol è stata un’emozione indescrivibile. L’ho sognato, immaginato e desiderato a lungo. Volevo dedicare questo gol a mio padre e a me stesso, e ce l’ho fatta. Sono soddisfatto della mia prestazione e della vittoria, particolarmente importante in questo momento difficile per noi. Tuttavia, sono convinto che ci rialzeremo, così come abbiamo fatto domenica, e tireremo le somme alla fine della stagione”.
Ormai stai da qualche mese sull’isola, come ti stai trovando?
Sono sempre stato bene a Ischia, anche perché non è il mio primo anno qui. Sono già stato in passato, ero under ma poi sono andato via a dicembre. Posso dire che sto bene, sia con il gruppo che con i ragazzi. Al di là delle decisioni, ribadisco, quando uno non gioca, ovviamente non è mai completamente soddisfatto, ma purtroppo chi fa questo mestiere deve mettere in conto che ci sono allenatori che fanno delle scelte e bisogna accettarle. Indipendentemente da questo mi trovo bene e spero di restare e continuare a fare del mio meglio”.
Fabio hai mostrato la tua maturità in queste parole. Nonostante abbia detto la verità, l’ha fatto in modo professionale. Tuttavia, dopo il gol c’è stato un problema con l’arbitro che ha portato all’espulsione.
Un errore dettato dall’ingenuità. Poco prima avevo avuto un colpo al naso e mi era fuoriscito un po’ di sangue. L’arbitro aveva poggiato la sua mano sul mio braccio per farmi uscire dal campo e in un gesto automatico gli ho spostato la mano e gli ho detto “dai, si è fermato il sangue, fammi giocare”. Sarei dovuto essere più accorto. Certo, avrei potuto evitare questa situazione, ma ero molto coinvolto ed entusiasta. È un po’ come quando un bambino ricevi una caramella e la desidera intensamente. Non vedevo il campo da gioco da due mesi e per me era come la prima volta che vi mettevo piede, avevo un desiderio enorme di tornare in campo. Dopo due mesi lontano dal campo, non è facile rimanere distaccati. Credo che siano state diverse circostanze combinate a portarmi a commettere un’ingenuità, di cui mi assumo tutte le responsabilità. Ammetto di aver sbagliato, un episodio per me stupido, Questa è la prima volta in carriera che vengo espulso. Provo ad essere sempre corretto. Un gesto d’istinto”
L’Ischia ha confermato Mister Corino e lo staff con Sarno, Mennella e Migliaccio alla guida della prima squadra. In qualche modo i lavori al “Mazzella” stanno procedendo. È stato un momento pesante, adesso si comincia a vedere anche un po’ una luce in fondo al tunnel…
“È stato un momento difficile, Mister Buonocore ha deciso di lasciare anche perché si era creata una certa negatività intorno al gruppo squadra, ma ora ci siamo ricompattati. Una vittoria non risolve tutto, piuttosto, deve essere vista come un punto di partenza. Ci saranno comunque vittorie, sconfitte e pareggi: tuttavia, è importante rimanere sempre uniti. Sono soddisfatto della scelta del mister perché, oltre a essere un allenatore giovane, è competente. Spero che riusciremo a raggiungere presto i nostri obiettivi anche sul campo di casa”.
Ti sei spiegato perché Buonocore non ti aveva inquadrato?
“Posso dire che avevo notato alcune cose, ma spesso è così. Se mi chiedi cosa sia successo, francamente non lo so, poiché non ho mai chiesto spiegazioni. Sono sempre stato una persona che si allena con impegno e cerca di dare il massimo. Posso avere prestazioni positive o negative e fare errori, ma non posso darti una risposta precisa. Forse lui potrebbe fornirtela? Non lo so, anche perché il rapporto con lui è sempre stato buono e non ci sono stati problemi significativi. Le sue decisioni sono state personali e pertanto non posso metterle in discussione”.
Il rapporto invece con la società com’è?
“Quando c’era il direttore, ho sempre ricevuto il giusto supporto. Inoltre, anche quando mio padre è venuto a mancare, sono stati tutti molto vicini. Ripeto, non ho nulla contro nessuno e credo che nessuno abbia nulla contro di me. Anzi, ribadisco che mi trovo bene qui”.
Domenica si terrà la gara contro il Costa d’Amalfi, una sfida che, in un certo senso, sembra alla portata. Tuttavia, le partite iniziano e terminano con il fischio dell’arbitro e ogni incontro è significativo, come abbiamo visto anche con il Manfredonia. Qual è la tua opinione sul campionato?
“Questo è un girone in cui ho giocato per quattro o cinque anni ed è sempre stato molto impegnativo. Ogni squadra, dalla prima all’ultima, è ben attrezzata e con giocatori importanti. Per questo motivo, è essenziale essere sempre concentrati e dare il massimo in ogni partita. Anche le partite che sembrano più facili non lo sono mai. È necessario affrontare ogni incontro con determinazione e concentrazione, puntando sempre alla vittoria. Solo alla fine della partita si vedrà il risultato ottenuto”.
Questo turno di squalifica come lo vivi?
“Non so ancora quante giornate di squalifica riceverò, spero una sola. Comunque, tutti i membri della squadra sono in grado di sostituirsi a vicenda senza problemi. Ho piena fiducia in tutti i miei compagni, dal primo all’ultimo elemento. Chi ha giocato di meno sarà pronto quando chiamato in causa. Sono sicuro che chi giocherà farà bene”.