Toni bassi. Il comune di Casamicciola Terme ha celebrato il secondo anniversario della frana del 26 novembre in due momenti. Un primo momento, istituzionale, con il sindaco Giosi Ferrandino e il Commissario Legnini che hanno deposto una corona di fiori al Celario in memoria delle dodici vittime della tragica frana di due anni fa alla presenza del sindaco Giacomo Pascale, del sindaco Irene Iacono, del presidente del consiglio comunale di Forio Gianni Mattera e del consigliere comunale di Ischia Agostino Mazzella e con una Santa Messa presso la Basilica di Santa Maria Maddalena celebrata del Vescovo di Ischia e Pozzuoli, Mons. Carlo Villano.
Abbiamo incontrato il sindaco di Casamicciola Terme Giosi Ferrandino a due anni dalla tragedia del 26 novembre.
Oggi è il giorno della commemorazione, mentre domani sarà dedicato ai sistemi di Protezione Civile. Avete depositato fiori al Celario. Quali sono le sensazioni che Giosi Ferrandino custodisce nel cuore?
«Riconoscendo il dolore presente, è importante considerare che alcune famiglie stanno affrontando una sofferenza profonda a causa della perdita dei loro cari. Questa tragedia ha distrutto intere famiglie, inclusi bambini innocenti, che purtroppo sono deceduti. Le cause di queste perdite comprendono sia fattori naturali e la fragilità dell’isola, sia una possibile mancanza di attenzione continua alla sicurezza da parte delle istituzioni. Giornate come quella di oggi sono utili per ricordare le vittime, dimostrare vicinanza alle famiglie colpite e sottolineare l’importanza di mantenere alta l’attenzione su questa problematica.
Dobbiamo continuare nel percorso già avviato di messa in sicurezza del territorio, dobbiamo continuare nella ricostruzione, dobbiamo continuare a parlare con la gente.
È necessaria una comunicazione approfondita e un confronto continuo per spiegare a tutti, anche ai più riluttanti, che in alcune zone del comune non sarà più consentito abitare. Il clima è cambiato rispetto all’inizio e molte famiglie stanno chiedendo la delocalizzazione; quindi, con maggiore serenità, si sta diffondendo la consapevolezza che la sicurezza deve essere la priorità assoluta. Il nostro compito è quello di garantire un’abitazione a chi l’ha persa, ma soprattutto assicurare che essa sia sicura e non metta a rischio la vita dei residenti. Questo spesso richiede l’adozione di misure impopolari, ma lo facciamo con coscienza, nella convinzione di agire nel miglior interesse delle persone coinvolte. Stiamo procedendo sulla giusta strada, con molti lavori già in corso e numerose persone che sono rientrate nelle loro case. Inoltre, a breve verrà adottato il piano della ricostruzione da parte della Regione Campania che chiarirà molti punti e renderà più trasparente il futuro affinché ogni cittadino interessato dall’alluvione o dal sisma possa conoscere la sua reale situazione. Successivamente, sarà necessario creare le condizioni per riportare tutti alla normalità. Il lavoro terminerà quando l’ultimo dei cittadini coinvolti tornerà alla normalità, che implica il ritorno in una propria abitazione. È essenziale fornire un’abitazione a chi attualmente si trova negli alberghi, anche se provvisoria, per poi garantire a ognuno il diritto di avere una casa propria attraverso una ricostruzione rapida ed efficiente».
LE FAMIGLIE ANCORA IN ALBERGO
A questo proposito sappiamo che il 31 dicembre terminerà l’assistenza alberghiera per i 103 cittadini che ancora ne usufruiscono e che è terminato anche lo stato di emergenza che era stato programmato in questi giorni due anni fa.
«Alcune delle famiglie che sono ancora negli alberghi dovranno tornare nelle loro abitazioni entro il 31 dicembre. Questa è una priorità alla quale già stiamo lavorando. Quindi una parte significativa tornerà a casa propria, mentre per gli altri sarà necessario trovare una soluzione abitativa autonoma con l’erogazione del Contributo di Autonoma Sistemazione. Ci impegniamo tutti affinché trovino una sistemazione indipendente, cosa non facile a Ischia, ma che hanno già fatto molte famiglie colpite sia dal sisma che dall’alluvione».
CAPRICHO E RIGENERAZIONE URBANA
Nel frattempo, la ricostruzione sembra aver fatto significativi progressi, specialmente in ambito pubblico. In questa giornata non possiamo fare a meno di commentare la demolizione dell’edificio Capricho de Calise, che già ora ha conferito un nuovo aspetto all’ingresso di Casamicciola.
«Anche questo è stato un passo all’interno del programma di rigenerazione urbana che abbiamo stabilito. Abbiamo idee abbastanza chiare in merito. Questa demolizione arriva in scia all’inizio delle demolizioni di fabbricati pericolanti al fine di eliminare i pericoli, poiché molte di queste strutture rappresentavano una minaccia per la sicurezza pubblica e privata, oltre a compromettere il decoro della zona, ormai spopolata a causa dei transennamenti e dei puntellamenti dovuti al degrado e alla pericolosità. Stiamo portando avanti un programma di rigenerazione che speriamo di concludere entro pochi anni. Una volta terminato, ci aspettiamo un miglioramento socioeconomico per tutti. Il comune di Casamicciola presenta grandissime potenzialità e peculiarità uniche rispetto agli altri comuni dell’isola, contribuendo così alla crescita dell’intera isola anche dal punto di vista turistico».
IL GRANDE SOGNO DEL PIO MONTE
Vorremmo farle una domanda, perché non si riesce a porre fine alle polemiche, sulla costruzione del nuovo water front al Pio Monte della Misericordia che è continuamente criticata su vari fronti, tuttavia i lavori sembrano procedere velocemente.
«Non ci fermiamo, questo è un altro di quei lavori che va nella direzione di un disegno della nostra cittadina. Tra l’altro lo sanno tutti che lì sotto la strada statale, in quel punto regnavano degrado, insalubrità e problemi di sanitari. E questo sul lungomare più bello dell’isola. Era una situazione da dover assolutamente risolvere. L’opera che stiamo realizzando è figlia della scelta di tenere i fanghi dell’alluvione sull’isola e non portarli in terraferma con tutte le problematiche che si sono verificate e anche alla luce delle enormi risorse in più di cui necessita un intervento che tenga conto del deposito in terraferma di questi materiali. Abbiamo fatto due cose buone: abbiamo risolto un problema di degrado e antigienico e abbiamo risolto anche un problema economico, perché abbiamo già terminato un primo lotto di lavori. Per capirci, su un lotto di lavori che superava un milione di euro per pulire un vallone o un alveo, usando questa modalità ne abbiamo spesi solo 300mila. Questo ci fa capire quanto sia stato conveniente tenere sull’isola questi fanghi.
A Casamicciola lo abbiamo fatto realizzando la vasca che abbiamo creato sul lungomare, che non ha deturpato nulla ma, anzi, ha eliminato una situazione indecorosa e probabilmente, un domani, creerà un nuovo indotto perché aumenteranno le possibilità per il diporto. Stiamo creando le condizioni per quello che è un grande sogno, fare in modo che torni finalmente a vivere il Pio Monte della Misericordia e nelle prossime settimane avremo da scrivere un’altra pagina, probabilmente, di questo libro dei sogni che si stanno avverando. È vero, ci sono delle critiche, ma più che critiche ci sono delle denunce prive di senso fatte da chi non vuole il bene del paese, ma esclusivamente creare ostruzionismo e opposizione a questa amministrazione che ha già tante difficoltà e che farebbe volentieri a meno di doversi parare da questi colpi bassi, stupidi, infantili che purtroppo stanno mettendo in essere ad arte i soliti noti. Perché, alla fine, si tratta dei soliti noti che sono conosciuti a noi, come sono conosciuti a tutti i cittadini dell’isola e, come spero, presto possano essere conosciuti alle forze dell’ordine e agli inquirenti perché non se ne può più».
L’INTERVENTO SUL VERSANTE EPOMEO
Tra poco incontrerà le famiglie delle 12 vittime della tragedia del Celario. Cosa dirà il sindaco a queste famiglie?
«Conforto e incoraggiamento. Il dolore che vivono è immenso e queste giornate risvegliano ferite profonde. È doveroso far capire che le vittime non sono andate via invano e che faremo del nostro meglio per evitare che accada di nuovo. Lavoreremo per un paese sicuro e proteggeremo la vita di tutti. Infine, l’amministrazione sarà sempre vicina a loro per ogni esigenza, specialmente per coloro che sono ancora senza casa e in una situazione precaria».
Ritornando alle opere di messa in sicurezza del versante Epomeo. Qual è l’aggiornamento sui lavori?
«Il programma definitivo degli interventi da effettuare è stato finalmente definito. La strada è stata tracciata con l’aiuto dell’Autorità di Bacino e delle Università coinvolte, nonché degli esperti del settore. Ora abbiamo un progetto chiaro di messa in sicurezza che copre dall’Epomeo fino alle pendici. Sono stati già assegnati finanziamenti significativi per avviare importanti lavori. Si è iniziato dalla valle, mettendo in sicurezza le colline che incombevano sui fabbricati e che sono ora in fase di completamento. È giunto il momento di procedere verso l’Epomeo, mettendo in sicurezza i valloni che confluiscono nel centro cittadino. Questi interventi inizieranno nelle prossime settimane».