giovedì, Gennaio 16, 2025

«‘na ‘mparata ‘e crianza»: lezione di storia di Franco Iacono ad Aldo Cazzullo

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I sinistri, quelli della storia dei vinti, quelli di “una” sola parte fa bene hanno un grande problema: la storia stessa. Il racconto, falso e bugiardo, che spesso portano avanti, ha le gambe corte. E’ questo il caso di uno dei massimi esponenti dei “bugiardi” della storia, Aldo Cazzullo, che viene rimesso in ordine dal Franco Iacono.
L’ex eurodeputato foriano, infatti, ripercorrendo il racconto falso di “Una giornata particolare “ su La7 (uno degli house organ della sinistra nostrana, ha dato una vera e propria lezione di storia a Gramellini sulla nascita della Repubblica.

“Egregio dottor Cazzullo – scrive Iacono -, suo estimatore, la seguo nella sua intelligente trasmissione “Una Giornata Particolare”. In quella del 4 di dicembre, dedicata alla istituzione della Repubblica, nell’evidenziare i protagonisti di quella svolta storica, si è limitato a citare Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, ignorando completamente Pietro Nenni. Tutti sanno, e sono certo anche lei, che il vero, autentico protagonista di quella svolta fu Pietro Nenni, essendo De Gasperi consapevole che l’elettorato democristiano era quasi totalmente monarchico e Togliatti era appagato dalla legittimazione del PCI come forza di governo. Nenni, la cui formazione era stata repubblicana, fu testardamente determinato ad ottenere, dai suoi tiepidi e dubbiosi alleati, il referendum, il cui esito non era affatto scontato. La campagna elettorale del PSI e di Nenni fu all’insegna dello slogan “La Repubblica o il caos”.

L’Avanti!, organo ufficiale del partito socialista titolò, all’esito del referendum, “Grazie a Nenni!”. Le testate che ha mostrato in trasmissione sono state quelle del Corriere della Sera e dell’Unità! E pensare che, alle elezioni per la Costituente dello stesso 2 giugno i socialisti risultarono il secondo partito, con oltre il 20%, subito dietro la DC ma avanti rispetto al PCI. È giusto che la “damnatio memoriae” del PSI, decisa, al tempo di Tangentopoli, dalla maggioranza delle testate giornalistiche e dai cosiddetti opinion leader, debba avere effetto retroattivo fino a cancellare la verità storica, per giunta ben documentata?! Mi piace aggiungermi ai tanti che con entusiasmo gridarono allora “Viva Nenni!”.”
Perdere un pezzo così importante della storia italiana è un affronto alla storia stessa. Che lo facciano con la destra, volendo, ci potrebbe anche stare, ma che se lo facciano tra di loro, cioè tra “sinistri” è tutto dire…

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