In un videomessaggio diffuso prima del suo arresto, Yoon ha dichiarato che “lo Stato di diritto in Corea del Sud è completamente crollato” e l’inchiesta nei suoi confronti “è illegale”. Poi ha spiegato che ha deciso di non opporsi all’arresto per evitare “un disgustoso bagno di sangue”.
Prima di riuscire a procedere all’arresto, gli investigatori anticorruzione e gli agenti di polizia hanno avuto uno stallo di ore con le forze di sicurezza al cancello del complesso presidenziale, ma non c’è stato alcuno scontro.
Un corteo di vetture ha scortato il leader del Parito del Potere popolare negli uffici del Cio per essere interrogato. Gli inquirenti hanno comunque reso noto successivamente che il capo dello Stato “sta esercitando il suo diritto a non rispondere”.
Yoon per settimane aveva rifiutato di presentarsi per l’interrogatorio e, all’inizio di questo mese, aveva resistito a un primo tentativo di arresto.
(ITALPRESS).
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