giovedì, Gennaio 30, 2025

Il danno e la beffa degli addobbi (e non solo) | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 28 gennaio 2025



Ieri, lunedì 27 gennaio, ,quel che restava dell’albero di Natale a Piazza degli Eroi era finalmente in corso di smontaggio, pronto a scoperchiare nuovamente il bidet mosaicato che normalmente vi troneggia. E alla Riva Destra, dove sabato sera ho trovato solo due locali aperti nello scorso weekend (a proposito: complimenti a Pierfrancesco di “TrattoRiva”, che Vi consiglio di provare), le palificazioni in corso al ciglio di banchina erano ancor più in evidenza grazie al filare di luci bianche natalizie a campata lungo i pali dell’illuminazione portuale.
Conta poco il danno derivante dall’inutile consumo elettrico o dall’ingombro perdurante in pieno centro: quel che dovrebbe lasciar pensare e che, invece, scorre addosso alla quasi totalità di una cittadinanza sempre in ben altre faccende affaccendata è il livello di sciattezza raggiunto da quest’amministrazione comunale, che anche sulle piccolissime cose ha totalmente perso il controllo del territorio e ogni volta dimostra di far sempre peggio. Una vera e propria beffa, che in questo caso emerge con forza proprio alla Riva Destra, zona morta e bistrattata in più modi e momenti da Enzo Ferrandino e compagni, che si illudono di aver resettato la memoria degli operatori di zona con i lavori finalmente in corso rispetto ai danni enormi, patiti e patiendi, provocati sinora alle loro attività.
E’ un modo strano, quello del primo cittadino e dei suoi apparentemente fedelissimi, per mantenere il controllo del Paese. Piuttosto, l’impressione è quella che si badi esclusivamente a non scollare le mani da tutto quanto controllabile attraverso il potere ricevuto più che legittimamente dall’elettorato negli ultimi sette anni e mezzo. Prendiamo, ad esempio, la concessione dei campi da tennis al Lido: è possibile che per accontentare qualche “famiglio” si debba mettere il Comune e le casse comunali (e, quindi, noi cittadini e, forse, qualche tecnico pro-tempore) di essere attaccati in virtù di una proroga tecnica dell’attuale convenzione, firmata e pubblicata -udite udite- il 31 dicembre 2024, quando da un anno e mezzo e più ben si sapeva che la concessione sarebbe scaduta senz’alcuna possibilità di prorogarla rendendo necessario provvedere ad un bando per assegnare la struttura dal 1 gennaio 2025 ad un nuovo soggetto gestore? E quanto c’entrano in questa situazione le dimissioni dell’ormai ex responsabile del Servizio 9, che il 27 marzo 2023 garantì con propria risposta PEC all’inquiry di un potenziale interessato che “per le ragioni innanzi esposte si rileva che quest’Ufficio, in vigenza del predetto dettato normativo, potrà attivarsi per l’espletamento di una nuova gara in vista della scadenza prorogata al 31/12/2024”?
Il tempo (e anche il TAR) presto ci aiuteranno a capire, come Vi ho sempre detto, se questi signori “ci sono” oppure “ci fanno”. O tutte e due le cose.

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