Si è concluso con l’archiviazione il procedimento penale nei confronti del presidente del Consiglio di amministrazione dell’Evi Mario Basentini, che ad aprile scorso si era ritrovato indagato per occupazione abusiva di spazio demaniale in relazione alle aree ove sorgono i locali tecnici dell’azienda a servizio del porto turistico di Lacco Ameno. Una vicenda causata dalla pessima gestione da parte del Comune, che aveva presentato istanza di dissequestro dei locali, sequestrati nell’ambito del procedimento a carico di Giuseppe Perrella.
La Guardia di Finanza, che aveva eseguito un sopralluogo disposto dal pm Giulio Vanacore della Sezione Ambiente ed Urbanistica, il 15 aprile aveva accertato l’occupazione senza titolo di quella porzione di demanio marittimo da parte dell’Evi. Di qui la denuncia nei confronti del legale rappresentante Basentini, difeso dall’avv. Gianluca Maria Migliaccio.
Una situazione ben nota al Comune di Lacco Ameno, che poi successivamente era corso ai ripari con l’autorizzazione alla occupazione anticipata dell’area. La stessa Evi ha provveduto alla richiesta della concessione demaniale marittima, per regolarizzare la propria posizione.
Il prosieguo delle indagini preliminari ha dunque convinto il pubblico ministero Vanacore che non sussistessero più gli elementi per contestare a Basentini il reato ipotizzato, appunto l’occupazione abusiva di spazio demaniale, punita e prevista dagli artt. 1161 e 54 del Codice della Navigazione.
Nel decreto che dispone l’archiviazione perché il fatto non costituisce reato e la restituzione degli atti al pubblico ministero il giudice per le indagini preliminari Luca Battinieri evidenzia che la richiesta presentata dal rappresentante della Procura è meritevole di accoglimento in quanto le ragioni addotte «sono pienamente condivisibili e da intendersi qui integralmente trascritte in merito alla insussistenza degli elementi soggettivi del reato ipotizzato».
L’AUTORIZZAZIONE ANTICIPATA
Nella richiesta di archiviazione il pm Vanacore ha ripercorso i fatti, ad iniziare dalla iniziale contestazione dopo il sopralluogo dei militari delle fiamme gialle: «Risulta dagli atti che l’indagato, nelle suesposte qualità, in Lacco Ameno, in assenza di concessione demaniale marittima, occupava un edificio ricadente in area demaniale marittima, già sottoposta per altro al vincolo cautelare reale del sequestro, in uso alla E.V.I. S.p.A. quale gestore dell’impianto di depurazione».
Ma subito dopo aggiunge che «successive attività di indagine svolte dalla P.G. operante, hanno consentito di appurare che la E.V.I. S.p.A. ha avviato l’iter amministrativo per il rilascio della Concessione demaniale marittima, al fine di regolarizzare l’occupazione del sito ove sono allocate le attrezzature dell’impianto di depurazione, con richiesta dei pareri da parte dell’Ente preposto al rilascio del titolo concessorio (Comune di Lacco Ameno) all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Napoli, all’Agenzia del Demanio di Napoli ed all’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia, e che il predetto Ente comunale ha provveduto al rilascio dell’Autorizzazione all’anticipata occupazione ex art. 38 del Codice della Navigazione».
Il pubblico ministero si sofferma sulla natura delle strutture, evidenziando che «trattasi di locali in uso alla E.V.I. S.p.A., Ente gestore dell’impianto di depurazione che ha la disponibilità del locale tecnico ove sono allocate le attrezzature, e che questa archiviazione nulla preclude quanto alla doverosa attività amministrativa in itinere per il rilascio della Concessione demaniale marittima».
La logica conclusione è la sopravvenuta assenza di elementi di responsabilità penale a carico di Mario Basentini alla luce delle mutate circostanze, richiamando in proposito anche la natura pubblica del servizio svolto dall’Evi: «Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna, non investendo la vicenda un’offesa in concreto del bene giuridico tutelato, trattandosi peraltro di occupazione ormai legittimata sulla base del provvedimento amministrativo prima richiamato, e salvo il completamento dell’iter per il rilascio della definitiva concessione, in favore di azienda pubblica destinata a svolgere un pubblico servizio in favore della collettività (la depurazione delle acque)».
Il ragionamento seguito dal pubblico ministero, alla luce dei fatti, è stato condiviso dal gip Battinieri. Mario Basentini è fuori dai guai giudiziari causatigli da Giacomo Pascale.