La famosa scritta sul Pio Monte della Misericordia a Casamicciola sembra quasi un monito per tutte le amministrazioni che si troveranno ad affrontare la gestione del decrepito immobile al centro del paese termale, almeno fino a quando non sarà finalmente ricostruito.
Il 13 dicembre titolammo “Misurato il tempo”, forse con eccessivo ottimismo. Infatti, almeno stando a quanto riportato dall’albo pretorio di Casamicciola Terme, fino a ieri (momento in cui scriviamo) non risultano atti firmati e pubblicati che attestino il compimento o, quantomeno, l’avanzamento della procedura.
Con l’Ordinanza Speciale n. 10 del 30 dicembre 2024, pubblicata sull’albo pretorio il 30 gennaio 2025, il Commissario Straordinario per la ricostruzione nei territori dell’Isola d’Ischia colpiti dal sisma del 21 agosto 2017, On. Avv. Giovanni Legnini, aveva disposto una serie di misure fondamentali per accelerare i lavori di ripristino e garantire la sicurezza del territorio. L’ordinanza rientrava in un quadro normativo più ampio volto a semplificare le procedure, garantire il coordinamento tra gli enti coinvolti e favorire la ricostruzione sia pubblica che privata.
Tra le misure previste, una delle più rilevanti per Casamicciola riguardava l’acquisizione del Complesso Immobiliare Pio Monte della Misericordia, per un valore complessivo di 4,5 milioni di euro a carico del fondo per la ricostruzione. L’accordo, ufficializzato in pompa magna il 13 dicembre 2024, prevedeva inoltre il pagamento del debito pregresso del Comune nei confronti del Pio Monte della Misericordia, riconosciuto da una sentenza della Corte d’Appello di Napoli, garantendo così la piena regolarizzazione dell’operazione di acquisizione.
Tuttavia, il Comune di Casamicciola avrebbe dovuto approvare entro il 31 gennaio 2025 una delibera per l’acquisizione del complesso immobiliare, definendo le modalità di utilizzo dell’immobile per scopi pubblici e privati. Inoltre, era necessario formalizzare la risoluzione della convenzione del 17 novembre 2021, che regolava la precedente ristrutturazione del complesso, e garantire il pagamento del debito pregresso.
Oggi, mentre si legge questo articolo, il calendario segna il 2 febbraio e il termine stabilito è già scaduto da due giorni. Quanto tempo dovremo ancora attendere per sapere come verrà utilizzato il Pio Monte della Misericordia?
Ce lo chiediamo perché ci auguriamo che le scadenze fissate dal Commissario Legnini, nero su bianco, non facciano la fine delle previsioni apocalittiche dei Testimoni di Genova: ovvero, continuamente rimandate e ridefinite.
L’ordinanza n. 10 e le altre date
Oltre alla questione del Pio Monte, l’ordinanza n. 10 del Commissario Legnini stabiliva anche altre scadenze e deroghe. La più importante riguarda la Semplificazione delle Autorizzazioni Ambientali.
Per accelerare gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e la ricostruzione post-sisma, Legnini ha introdotto procedure semplificate per il rilascio dei pareri ambientali. Gli interventi saranno valutati con tempistiche ridotte e criteri più snelli, garantendo comunque la compatibilità con la tutela del paesaggio e delle aree protette dell’isola. Le istanze dovranno essere presentate tramite una piattaforma digitale dedicata, mentre gli enti preposti dovranno fornire risposte rapide, con tempi ridotti rispetto ai normali iter burocratici. Inoltre, verrà applicato un meccanismo di screening preventivo per determinare se gli interventi necessitano di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) o di una Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA).
Nomina d’Ufficio di Professionisti per la Progettazione
Dal 1° febbraio 2025 entra in vigore una nuova disposizione riguardante i proprietari inadempienti nella presentazione delle domande di contributo per la ricostruzione. Il Commissario Straordinario potrà procedere alla nomina d’ufficio di professionisti incaricati della progettazione, selezionati tramite sorteggio tra le terne fornite dagli ordini professionali. Questo meccanismo mira a superare i ritardi burocratici e garantire il rispetto dei tempi previsti per la ricostruzione. Una volta nominati, i professionisti incaricati avranno 90 giorni di tempo per presentare il progetto. In caso di immobili soggetti a condono edilizio, sarà obbligatoria la partecipazione alla Conferenza Speciale di Servizi. Ovviamente, chi ha presentato spontaneamente il progetto entro il 31 gennaio 2025 ha evitato la nomina d’ufficio.
Costituzione dei Consorzi per gli Aggregati Edilizi
Per la ricostruzione degli edifici danneggiati situati in aggregati edilizi, i proprietari dovranno costituire consorzi obbligatori entro il 15 febbraio 2025, presentando una domanda unica di contributo entro il 30 aprile 2025. Se questi termini non verranno rispettati, il Commissario nominerà un commissario ad acta, che agirà in sostituzione dei proprietari per portare avanti gli interventi. Questa misura è particolarmente rilevante per gli edifici storici e quelli situati nei centri urbani consolidati, dove la ricostruzione unitaria è essenziale per preservare l’integrità architettonica e urbanistica.
Proroga dei Termini per la Delocalizzazione e il Recupero Materiali
Un’altra scadenza ormai superata riguarda la proroga per la manifestazione di interesse alla vendita di immobili da destinare alla delocalizzazione degli edifici danneggiati. Il termine è scaduto il 31 gennaio 2025, così come il termine per chi intendeva realizzare impianti per il recupero e il riuso dei materiali provenienti dalle demolizioni post-sisma.
Le scadenze sono state fissate, le ordinanze pubblicate, ma la realtà sembra sempre più lenta della burocrazia stessa. Il tempo continua a scorrere, ma la domanda resta: quanto ancora bisognerà attendere prima di vedere risultati concreti?