venerdì, Febbraio 7, 2025

L’Ischia nel segno del 3-5-2. Antonio Foglia Manzillo nuovo allenatore

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I fischi dagli spalti, i distinti che rumoreggiano e la notizia post-partita: la nuova settimana dell’Ischia Calcio si è aperta con l’immagine di fine derby e con gli sviluppi dalla pancia del Mazzella. Simone Corino si è dimesso e ha lasciato i gialloblu, confermando la sua ferma decisione al presidente Pino Taglialatela e al direttore sportivo Giuliano Antonicelli. Nessun ripensamento, niente riflessioni. Il braccio destro di Enrico Buonocore ha seguito le orme del mentore e ha scelto di imboccare l’uscita di emergenza. Un passo indietro necessario, che ha certificato il rapporto solido che Corino ha instaurato con l’ambiente ischitano.

Lo spirito e il carattere isolano sono scomparsi, la squadra non è riuscita a reagire alle difficoltà delle ultime settimane e l’involuzione tecnica è stata piuttosto evidente. Ritrovare la chimica giusta diventa la priorità in questo momento e, a tre giorni da una partita importante in una trasferta complicata, il gruppo ha bisogno di isolarsi.Il nuovo allenatore, Foglia Manzillo, avrà il compito di ricompattare e ricostruire in pochissimo tempo, quasi come un esame al primo colpo.

“Abbiamo bisogno di un allenatore che sia bravo tecnicamente ma anche capace di entrare subito in sintonia con lo spogliatoio. Questa è la cosa più importante: deve conquistarsi immediatamente la fiducia dei giocatori, perché non c’è molto tempo per incidere”, ha spiegato Antonicelli. Il club deve riuscire a portare la barca in porto, mantenere la categoria è una missione da completare positivamente e a tutti i costi, poi ci sarà il tempo per i bilanci e per le valutazioni. Intanto una prima risposta è arrivata dopo 25 partite stagionali (22 di campionato e 3 di Coppa di categoria): tre allenatori diversi in panchina, due direttori sportivi al timone dell’area tecnica, diversi avvicendamenti in squadra e un progetto sconfessato in circa sei mesi. Il numero che riflette il caos a tinte gialloblu riguarda i portieri acquistati ed impiegati: cinque. Se non è un record, ci va vicino, ed è un dato preoccupante.

Dalle critiche ai giovanissimi agli investimenti invernali, l’Ischia si è rivoluzionata tra i pali ma non ha migliorato la sua situazione: è ancora tra le formazioni più battute, in termini di gol presi, del campionato. Sono 37 le reti subite in ventidue gare nel Girone H (media di 1,68 a partita), 45 se si prendono in considerazione anche gli impegni di Coppa (media di 1,8 a partita). Le carte d’identità e le prime esperienze tra i grandi hanno tradito Zandri e Iannaccone, finiti sul banco degli imputati e con la società obbligata a rivedere la sua politica sugli under. La quota più bassa ha lasciato i pali ed è diventata di movimento, con la società che ha virato su Gemito. Usato sicuro e sicurezza nel breve periodo, è stata questa la decisione della dirigenza. Nonostante la separazione burrascosa, la proprietà ha riportato il calciatore sull’isola e il rapporto con la piazza è stato ricucito, a suon di prestazioni di spessore e di interventi decisivi.

Gemito ha dato garanzie tecniche e ha restituito tranquillità al reparto difensivo con tre clean sheet consecutivi e quattro complessivi collezionati in nove presenze. Forte tra i pali, reattivo in fase di lettura e migliorato nella costruzione dal basso, il classe 2004 ha dato risposte concrete all’Ischia, ma è stato frenato da qualche stop fisico, complice la lunga inattività. Con le uscite di Zandri e Iannaccone, il club ha dovuto quindi acquistare un altro portiere e ha puntato su Paduano.

L’ex Manfredonia è stato impiegato due volte da Corino a gennaio, entrambe in trasferta: è subentrato nella gara persa a Martina Franca, ha fatto la sua apparizione da titolare a Fasano (con i gialloblu ancora ko). Non impeccabile al Tursi in occasione del raddoppio dei padroni di casa, fatale invece l’errore commesso al Curlo sulla punizione di Corvino che è valsa il vantaggio locale. Una prestazione che ha fatto dubitare la società e che ha spinto il diesse Antonicelli ad ingaggiare il quinto estremo difensore.Contro l’Angri, in un’altra prestazione scialba e poco convincente da parte della squadra, ha fatto il suo debutto il classe 2004 Rizzuto.

Un gol subito per il calciatore originario della provincia di Agrigento, incolpevole nella circostanza del vantaggio grigiorosso. Graziato nel finale da Drole, il ventenne ha dato più presenza tra i pali rispetto al collega. Qualche posizionamento va rivisto (come al 64’ sul contropiede ospite che ha portato al tiro Lombardo dalla distanza), ma la prima prova in gialloblu è stata sufficiente. Tra scommesse, certezze arrugginite e disattenzioni mortifere, toccherà al nuovo allenatore scegliere il titolare per mettere un freno ad un’alternanza che fa solo male. Il ruolo è delicato e richiede continuità, il recupero di Gemito sarà determinante. Foglia Manzillo dovrà “risolvere” le diverse incognite tecniche che hanno caratterizzato l’ultimo periodo. E il punto interrogativo sul portiere attende una risposta.

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