Non c’è nulla da fare: sulle testate giornalistiche di grido, nei notiziari e nei talk show delle principali trasmissioni radio e tv, l’attenzione continua ad essere focalizzata sulla favoletta della mancata consegna di Almasri alla Corte Europea e sul suo rimpatrio con un aereo di Stato. Altro che TeleMeloni! Gli attacchi forsennati al Governo in carica continuano ad ogni pie’ sospinto anche quando, lunedì scorso, il tesoriere campano del Partito Democratico -guarda un po’- viene arrestato insieme ad altre trenta persone per ordine della Procura di Salerno con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio: una brutta storia di malaffare ai danni delle casse dello Stato e sulla pelle di quei migranti, illegali come i loro trafficanti, che il PD cerca sempre maldestramente di difendere ad ogni costo, anche quello della sicurezza nazionale.
Io sono sempre stato e resto garantista, sia verso destra che verso sinistra, anche perché con certa magistratura non è consentito regolarsi diversamente. Ma qualcuno potrebbe spiegarmi come mai se un episodio del genere avesse riguardato un qualsiasi esponente di centrodestra il tam tam mediatico non avrebbe trovato soluzione di continuità, mentre in questo caso nessuno dei soloni che si spertica con considerazioni del tutto opportunistiche, placate forse solo in parte dall’audizione di ieri del Ministro Nordio, ha trovato modo di commentare seppur minimamente l’accaduto?
Ora la curiosità porterebbe ad aspettarsi una reazione da parte della segretaria dem Elly Schlein, normalmente dedita in queste occasioni ad un assordante silenzio che la vede protagonista in tutte le vicende giudiziarie che finora hanno coinvolto diversi esponenti campani del suo partito. Ma sappiamo tutti benissimo che ella (Elly, appunto) non andrà oltre il comunicato di sospensione di Salvati dagli iscritti al PD ad opera del commissario regionale campano Misiani, seguendo la vecchia strategia comunista: grazie alla stampa compiacente la notizia sul giornale di oggi domani servirà a incartare il pesce. Basta non parlarne più, o far sì di sbatterla a caldo a pagina 12 de “La Repubblica” o, addirittura, ometterla del tutto, come accaduto su “Domani” e “Avvenire”.
Questo tipo di comportamento, a prescindere dall’appartenenza di ciascuno, dovrebbe insegnare il centrosinistra a riflettere sul proprio atteggiamento nei confronti della verità. Troppe volte, infatti, si è assistito a narrazioni distorte e a doppi standard nel giudicare i nemici politici. Il rispetto della verità e della coerenza dovrebbe essere il primo passo per chi si erge a paladino della democrazia e della libertà di informazione, prendendo il posto di quella cieca opposizione e demonizzazione dell’avversario, che come nel caso di Silvio Berlusconi, neppure la morte riesce finalmente a placare.
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