lunedì, Febbraio 10, 2025

Procida, gli studenti in corteo contro il bullismo e il cyberbullismo

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Un’intera comunità mobilitata per un futuro senza violenza

Un’ondata di solidarietà, rispetto e unione ha attraversato le strade dell’isola nella Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo. Gli studenti dell’IISS Francesco Caracciolo – Giovanni da Procida si sono mobilitati per sensibilizzare la comunità su un tema di drammatica attualità, organizzando un corteo che ha coinvolto istituzioni, docenti e cittadini.
L’iniziativa ha rappresentato un momento di grande valore educativo e sociale, un’opportunità concreta per ribadire l’importanza di contrastare ogni forma di violenza, sia fisica che digitale. Il bullismo e il cyberbullismo sono piaghe che, purtroppo, continuano a colpire molti giovani, spesso con conseguenze devastanti. La scuola, da sempre luogo di formazione e crescita, si è confermata ancora una volta come il primo presidio contro questi fenomeni, promuovendo un’azione collettiva che ha visto protagonisti i ragazzi stessi.

Cartelloni e striscioni con parole chiave hanno fatto da sfondo alla manifestazione, accompagnando gli interventi della Dirigente Scolastica Maria Saletta Longobardo, delle autorità locali, dei rappresentanti d’istituto e della consulta studentesca provinciale. L’iniziativa non si è limitata a una semplice marcia di sensibilizzazione, ma ha rappresentato un vero e proprio grido di denuncia contro le ingiustizie subite da tanti giovani.
Gli studenti hanno voluto ribadire l’importanza di valori fondamentali come il rispetto reciproco, l’empatia e l’ascolto, elementi essenziali per costruire un ambiente scolastico e sociale più sano e inclusivo. La loro partecipazione attiva e sentita dimostra come le nuove generazioni siano sempre più consapevoli dell’importanza di contrastare fenomeni di prevaricazione e discriminazione.

L’iniziativa ha ricevuto grandi apprezzamenti da parte delle istituzioni locali. Gli assessori Primario ed Esposito, presenti alla manifestazione, hanno sottolineato l’importanza del corteo come simbolo di coesione e di impegno collettivo:
“Il corteo degli studenti dell’IISS Francesco Caracciolo – Giovanni da Procida ha lanciato un messaggio forte e chiaro basato su unione e rispetto. I giovani hanno dimostrato il loro desiderio di cambiamento, facendosi portavoce di valori fondamentali come l’empatia, l’ascolto reciproco e la ferma condanna di ogni forma di violenza, sia fisica che digitale. Questa manifestazione è la prova che il futuro può essere diverso, se insieme lavoriamo per costruirlo.”

La giornata ha dunque rappresentato un’occasione di riflessione per tutti, non solo per i giovani, ma anche per gli adulti e le istituzioni, chiamati a fare la loro parte per garantire un ambiente più sicuro e inclusivo per le nuove generazioni.
Nonostante il grande entusiasmo con cui è stata accolta la manifestazione, non sono mancate le polemiche. La consigliera comunale di minoranza Alessandra Gentile ha espresso perplessità sulla presenza degli assessori in testa al corteo, sollevando interrogativi sul significato di questa scelta.

“Belle le parole, bello il senso della manifestazione. Ma le parole restano vuote se non sono seguite dai fatti! Il rispetto significa anche saper fare un passo indietro e lasciare spazio ai veri protagonisti di questa giornata: gli studenti.”
Secondo la consigliera, pur essendo legittima la collaborazione tra scuola e amministrazione, la scelta degli assessori di guidare il corteo avrebbe offuscato il ruolo centrale degli studenti nella manifestazione.

“Gli studenti hanno organizzato questa marcia con passione e determinazione, ed era giusto che fossero loro a guidarla. La presenza delle istituzioni è senza dubbio importante, ma c’è una differenza tra sostenere un’iniziativa e appropriarsene simbolicamente. Rispetto significa anche saper riconoscere il proprio posto e lasciare spazio a chi ha davvero bisogno di farsi sentire.”

Le parole della consigliera hanno acceso un dibattito sui social e tra la cittadinanza, dividendo l’opinione pubblica tra chi ritiene che la presenza delle autorità fosse un segno di sostegno e chi, invece, crede che si sia trattato di un’eccessiva ingerenza nella manifestazione studentesca.

Al di là delle polemiche, la manifestazione ha rappresentato un momento di grande valore per la comunità scolastica e cittadina. Il messaggio lanciato dagli studenti è chiaro: solo attraverso la solidarietà e il rispetto reciproco è possibile costruire un ambiente più sano e inclusivo, dentro e fuori le scuole.

Ora resta da chiedersi: il cambiamento auspicato sarà solo un’eco di un giorno o diventerà un impegno concreto per il futuro? La lotta al bullismo e al cyberbullismo non si esaurisce con una manifestazione, ma deve tradursi in azioni quotidiane, in scelte consapevoli e in un impegno costante da parte di tutti: studenti, docenti, famiglie e istituzioni.
L’iniziativa degli studenti che ha coinvolto anche i ragazzi dell’Istituto Capraro, ha dimostrato che i giovani non solo sono pronti a combattere per un mondo migliore, ma vogliono essere protagonisti del cambiamento. Ora spetta agli adulti ascoltarli, sostenerli e, soprattutto, dare il buon esempio.

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