Dopo la manifestazione di sabato pomeriggio, Rosa Iacono indirizza al presidente del Consiglio Giorgia Meloni la quarta lettera, per chiedere di fermare le ruspe pronte a demolire gli abusi di necessità. Una missiva indirizzata per conoscenza anche al Presidente della Repubblica, al presidente della Regione Campania, al prefetto di Napoli, ai sindaci dei comuni dell’isola d’Ischia, al Commissariato della Polizia di Stato, al Comando Carabinieri, al Comando Guardia di Finanza, al Comando Circomare, al Vescovo di Ischia.
Questa volta la presidente di Adi e Croce Rosa Ischia Soccorso, che lamenta la mancata risposta alle precedenti missive, richiede anche un incontro con il capo del governo insieme a una delegazione di cittadini, per meglio rappresentare il dramma che stanno vivendo tante famiglie.
Scrive Rosa Iacono: «Carissima Giorgia, presidente del Consiglio dei Ministri e Capo del Governo, in relazione al problema in oggetto, non c’è più tempo, occorre intervenire subito con urgenza e solo tu, con la tua autorità lo puoi fare e non permettere che centinaia di famiglie della nostra regione Campania vengano cacciate dalle loro abitazioni e messe in mezzo alla strada.
Come recita la poesia di Totò, “A’ Livella”, dopo la morte siamo tutti uguali ma noi dobbiamo essere tutti uguali già in vita. Io lo so, di questa bruttissima situazione tu non hai alcuna colpa e ti confermo, ancora una volta, di avere tanta fiducia nel tuo operato. Ma questa è la quarta lettera che ti invio senza aver ricevuto alcuna risposta. Evidentemente, chi legge la tua posta non ha ritenuto importante portarti a conoscenza di questo grave problema avanzato da me che sono una semplice cittadina, ma anche io, nel mio piccolo, ho le mie responsabilità, essendo presidente dell’Associazione Disabili Ischia dal 1987 e non ritengo giusto essere trattata così!
Il giorno 22 febbraio 2025, a Ischia vi è stata una grande manifestazione di cittadini e con la presenza dei sindaci dell’isola d’Ischia e di Procida i quali, anche loro, hanno invocato un intervento del Governo per fermare le ruspe.
Il 25 febbraio ci dovrebbe essere un altro abbattimento di una casa abitata da una famiglia con malati cardiopatici e bambini da oltre 30 anni. Non so che cosa accadrà, è stata annunciata la presenza di tanti cittadini, lavoratori, studenti e quant’altri che si opporranno, speriamo di non provocare una tragedia con morti e feriti.
Prima di demolire, occorre pensare dove mettere le famiglie da sfrattare, non si può agire così, sono sicura che voi vertici del governo non siete stati avvisati di quanto sta accadendo.
La casa è un diritto di tutti e non ci può essere negato. Fermate le ruspe e dopo occorrerà trovare una soluzione al problema. Ci sono stati tanti errori da parte di tutti, dei Governi precedenti, della Regione, della Sovrintendenza e dei Comuni. Occorre chiudere questa pagina nel migliore dei modi.
E’ una sconfitta per tutti, ma soprattutto per quella povera gente che, dopo aver fatto tanti sacrifici per assicurarsi un tetto sulla testa, si vede buttata, da un momento all’altro, sulla strada senza alcuna considerazione.
Vi chiedo, ancora una volta: fermate le ruspe, chiudete questa brutta pagina in qualche modo, e così tutta l’Italia vi sarà riconoscente. Vi chiedo, per favore, una immediata risposta e di essere ricevuta con delegazione di cittadini.
Che il Signore vi benedica sempre e vi illumini».
Quarto appello alla Meloni. Mi ricordo tanto l’appello scolastico quando si rispondeva o presente o assente. La Meloni non rispondeva perché sempre assente. Ma molto presente in un altro mondo. La Meloni fa credere di prendere a cuore i problemi degli italiani ma se ne fotte. Pensa solo a girare il mondo tanto lei non ha problemi. Ha un tetto sulla testa, ha una posizione che può permettersi di comprare ciò che vuole. Ma la Meloni per fare la spesa aspetta le offerte che mettono i supermercati? Non credo proprio. Ma perché la Meloni fa la spesa? La Meloni fa i servizi in casa? La Meloni cucina, pulisce il bagno etc etc? La Meloni lo sa che significa non poter mettere un piatto sul tavolo? La Meloni lo sa che significa non potersi comprare qualcosa da mettersi addosso? La Meloni lo sa che significa dovere aspettare molto tempo per farsi curare, per fare un’esame particolare? Ci sarebbero ancora tante cose da dire alla Meloni ma tanto è tutto inutile, fiato sprecato. L’unica cosa positiva di questa donna è il suo cognome, Meloni. Quando dal fruttivendolo lo si trova buono è piacevole gustarlo.