giovedì, Marzo 6, 2025

Sanzione per il “condono” Raccioppoli, dopo quasi mezzo secolo spunta la multa

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Gli originali 75 milioni di lire sono diventati 114.197,53 euro da pagare in quattro rate

Se non conoscessimo la storia recente e non conoscessimo i protagonisti della storia che tra poco vi raccontiamo, ci troveremmo, lo stesso, davanti ad una storia molto particolare.
Tuttavia, prima di leggere la richiesta avanzata dal Comune di Casamicciola Terme alla signora Anna Raccioppoli, è il caso di fotografare l’oggi (e mai come in questo caso, questa parola assume un significato importante) di Casamicciola. Da una parte c’è il comune amministrato da Giosi Ferrandino, dall’altro lato, invece, la famiglia Raccioppoli, i nuovi proprietari del Bar Calise del cavaliere Emiddio e, in modo parallelo e vicino, l’ex amministratore dell’AMCa, Mario Lettieri.

Se il sindaco (e il comune) non avessero usato parole di fuoco contro la vendita dell’Isola Fiorita negli atti ufficiali al fine di bloccare il concordato preventivo richiesto dalle società di Raccioppoli per il crack dell’azienda Calise, oggi questa storia sarebbe solo una storia con delle date particolari e basta. E, invece, nonostante al centro ci sia una multa datata 1976, la storia è molto attuale. Più di quanto non possiamo pensare e rientra in quelle che sono le strategie di “vendetta” tipiche di Giosi Ferrandino. O, se non vogliamo di parlare di vera e propria vendetta, possiamo parlare di “reazione”.

Multa edilizia non pagata dal 1976: il Comune ingiunge il pagamento di oltre 114mila euro
Dopo quasi mezzo secolo, il Comune di Casamicciola Terme ha avviato le procedure per il recupero di una vecchia sanzione edilizia mai pagata. La cifra originaria, pari a 75 milioni di lire, risalente al 1976, si è nel tempo lievitata con gli interessi fino a raggiungere un totale di 114.197,53 euro. Il provvedimento riguarda la Sig.ra Anna Raccioppoli, attuale proprietaria di un fabbricato in via Castiglione n. 43, oggi sede dell’Ischia Green Luxury Resort S.r.l., che ha chiesto di definire la pratica di condono edilizio relativa a interventi abusivi realizzati all’epoca da un precedente proprietario.

La vicenda e il debito accumulato
Tutto ha origine da opere edilizie eseguite senza autorizzazione e in difformità dalla Licenza Edilizia n. 3503 del 30 agosto 1968. Per queste irregolarità, nel 1976 il Comune aveva emesso un’ingiunzione di pagamento contro l’allora proprietario, il Sig. Antonio Pellecchia, pari a 75 milioni di lire. Tuttavia, l’importo non è mai stato versato.

Quando nel 2024, la nuova amministratrice unica della società proprietaria dell’immobile, Anna Raccioppoli, ha richiesto la definizione della pratica di condono, gli uffici comunali hanno verificato la presenza della sanzione non pagata. A novembre il Comune ha comunicato ufficialmente la necessità di saldare il debito, rivalutato con gli interessi accumulati in quasi 50 anni.

Il pagamento rateizzato in quattro semestri
Di fronte alla richiesta di versare l’intera somma, la Sig.ra Raccioppoli ha presentato un’istanza di rateizzazione in quattro rate semestrali, che è stata accolta dagli uffici comunali. Il pagamento dovrà avvenire tramite bonifico bancario o bollettino postale, con versamento presso la Tesoreria del Comune di Casamicciola Terme. Tuttavia, il Comune ha stabilito che, in caso di mancato pagamento, verranno avviate procedure di riscossione coattiva, con ulteriori spese a carico della debitrice.

Un recupero “storico” per le casse comunali
L’ing. Gaetano Grasso, responsabile dell’Area Urbanistica, ha firmato il provvedimento, disponendo anche la pubblicazione all’Albo Pretorio del Comune e la trasmissione degli atti all’ufficio del Sindaco per conoscenza. Ovviamente la Sig.ra Raccioppoli, come previsto dalla normativa, ha la possibilità di presentare ricorso al TAR Campania entro 60 giorni o in alternativa al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica del provvedimento.

Se la vicenda si concluderà con il saldo del debito, sarà un caso emblematico per l’urbanistica locale, che mostra come anche le vecchie sanzioni possano riaffiorare dopo decenni, gravando sui nuovi proprietari. Tuttavia ci piacerebbe sapere se tanta oculatezza nella lettura degli atti comunali venga sempre praticata. Al lettore sarà facile ricordare, ad esempio, le cronache recenti circa le varie “manomissioni” agli archivi del comune di Casamicciola e la famosa vicenda degli atti maldestramente provati ad occultare.
La legge è legge e le sanzioni non vanno in prescrizione.
Certo, ma siamo sempre a Casamicciola, il paese dove nulla fatto a caso. Tutt’altro.

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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1 COMMENT

  1. C’è solo una cosa che avete non detto per una svista. Ci sono comunque andati a guadagnare perchè nel 1973 la cifra richiesta come ammenda dal comune corrisponderebbe agli odierni 423.267,42, basta fare il calcolo online sul sito dell’Istat. quindi a distanza di 50 anni pagano compreso gli interessi solo 1/4 di quanto richiesto all’epoca. Non mi sembra una grande vittoria per il comune considerando inoltre il posto dove è stato commesso l’abuso e l’incremento economico che ha ottenuto dallo stesso la proprietà. Sempre se un giudice non dica che sia andato tutto in prescrizione

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