giovedì, Marzo 6, 2025

“Briciolo” è stato ammazzato due volte: prima sparato e poi preso a calci

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I killer dei gatti che stanno decimando la colonia felina di Via Nino Bixio a Barano non sono stati ancora assicurati alla giustizia. Lo denuncia ancora una volta una dei volontari che si prendono cura dei mici della colonia, presi di mira da questi esseri spregevoli: «Ad oggi la colonia doveva essere composta da una cinquantina di gatti, ma ne sono rimasti solo 10, di cui tre li teniamo a casa perché abbandonati che erano cuccioli».

Purtroppo «da due anni a queste parte c’è chi mette veleno e chi li fa sparire, non sappiamo se sparandogli».
E ripropone all’attenzione l’ultimo grave episodio: «Briciolo, un gattino che avevamo cresciuto a casa come un figlio, mi accorgevo che aveva chiari segni di maltrattamento. Di qui la decisione di verificare la situazione e se dico che i gatti vengono uccisi di proposito è così, senza il minimo dubbio».
La volontaria prosegue: «Adesso mi auguro che chi di dovere svolga le indagini fino in fondo e non aspetti che la prossima volta questo soggetto colpisca anche noi, perché lasciarlo morto sotto casa è stata una vera e propria minaccia nei nostri confronti.

Il referto dell’autopsia dice che a Briciolo hanno prima sparato, infatti in corpo gli è stato trovato un proiettile da 0,7 centimetri; successivamente l’uccisione è avvenuta colpendolo con dei calci profondi, tali da lacerargli i polmoni, prendendolo quando era steso sotto qualche pianta, e poi è stato portato di proposito fuori casa nostra».

Quest’ultimo episodio verificatosi alla Prima Traversa Via Nino Bixio ha spezzato il cuore ai volontari, che chiedono giustizia e lanciano l’allarme, ma puntano anche il dito contro chi sa e non interviene: «La prossima volta colpirà anche noi? Ma non ci arrendiamo, soprattutto perché tutti capiscano una volta per tutte che i gatti non vanno toccati, dietro c’è una famiglia che li ama e fa sacrifici per loro. Briciolo è stato ammazzato due volte, la seconda dall’omertà delle persone che avevano delle prove ma hanno scelto di tacere. La nostra vita è cambiata, non riusciamo più a stare bene per tutta questa cattiveria contro degli esseri indifesi. Di responsabili c’è ne sono non è solo uno, ma la giustizia deve andare fino in fondo. I gatti vanno tutelati come gli esseri umani».

Un’ultima considerazione e un accorato appello alle autorità: «Questi personaggi che agiscono indisturbati cosa insegnano ai loro figli? Ad uccidere? Noi chiediamo al sindaco, al comandante, a tutte le autorità preposte di effettuare controlli giornalieri, perché qui ci sono telecamere ovunque e non è difficile individuare i responsabili. Ci dovete aiutare, tutto quello che facciamo per loro lo facciamo con il nostro sudore e nessuno deve permettersi di distruggere i nostri amori, la nostra ragione di vita…».
La strage di mici terminerà solo quando saranno scoperti i responsabili. Ci auguriamo che non si attenda ancora ad intervenire.

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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1 COMMENT

  1. Il fallimento di una vita, lo sfogare le proprie frustrazioni per essere un inetto ed inutile
    escremento porta a questi risultati…poi portare il corpo di un gatto martoriato a chi lo accudisce vuol mostrare un segno di minaccia senza limite…perchè queste nullità
    senza onore e dignità non sfidano mai chi potrebbe staccargli la testa dal collo?…
    Viscidi vermi…generati da mamme meretrici…

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