venerdì, Ottobre 18, 2024

Barano per le vittime della mafia

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Domani messa in suffragio di Gaetano Montanino e incontro con la vedova

 

Sono passati cinque anni da quel maledetto 4 agosto 2009. In piazza Mercato, a Napoli, alle due di notte, Gaetano Montanino, 45 anni, guardia giurata e dipendente dell’istituto “La vigilante”, era in auto con il suo collega, Fabio De Rosa, di 25 anni. Fermi davanti ad un negozio di giocattoli all’interno dell’auto di servizio. La zona – ricordano le cronache – era deserta. Ma accadde che un gruppo di giovinastri del quartiere, vicini al clan Contini, decise di rapinare le armi ai due vigilanti. Su uno scooter si avvicinano all’auto due di loro: Davide Cella e Salvatore Panepinto, armati e con i volti coperti dai caschi: “Non vi muovete e dateci le pistole”, intimarono. Gaetano e Fabio furono colti di sorpresa: la faccenda era seria. Fabio De Rosa consegnò la sua pistola 9×21, Gaetano Montanino, invece, riesce a tirare la sua dalla fondina e fece fuoco. I due rapinatori reagirono e spararono a loro volta. Furono attimi di terrore. Gaetano Montanino viene raggiunto da otto colpi di pistola. Morì sul colpo. Fabio De Rosa fu più fortunato, ferito nonostante sei colpi di pistola. Uno dei due giovani aggressori, Davide Cella, rimase ferito a sua volta. Il complice riuscì a rimetterlo sullo scooter e lo porta davanti al Loreto Mare. Fabio chiese aiuto i soccorsi attraverso la radio di servizio. In pochi attimi sul posto giunse un ambulanza e volanti della polizia. Sarà importante la sua testimonianza per ricostruire i fatti. Davide Cella fu arrestato in ospedale e piantonato a pochi passi dalla stanza dov’era ricoverato anche Fabio De Rosa, guardato a vista dai suo colleghi. Dopo poco tempo fu arrestato l’altro complice, Salvatore Panepinto. Al processo per la morte di Gaetano Montanino, i due killer saranno condannati a soli vent’anni di carcere.
E a cinque anni di distanza, questa storia terribile rivive a Barano, proprio domani, lunedì 4 agosto, in un evento dal grande significato socio-religioso, in “Memoria delle vittime delle Mafie”. La regia è di don Pasquale Trani, un parroco dall’altissima sensibilità, già manifestata con la sua partecipazione ai sit-in contro la chiusura di Villa Orizzonte. Alle 19, è in programma la Santa Messa in San Sebastiano, in piazza San Rocco, in suffragio di Gaetano Montanino. Alle 20.30 è invece in programma l’incontro/testimonianza in San Rocco con Luciana Di Mauro, la vedova Montanino, e altre donne che racconteranno la difficile convivenza con la malavita organizzata, in un evento di sicuro interesse da un paese, Barano, che sta diventando osservatorio privilegiato di democrazia. Un evento che non mancherà di far riflettere, in collaborazione con l’Associazione “Libera“.

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