giovedì, Marzo 6, 2025

Napoli, per crederci ancora…

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Davide Conte | Nel mio 4WARD del 30 gennaio scorso, a proposito della stagione calcistica del Napoli al giro di boa, scrivevo in conclusione: “Ben vengano, a questo punto, i piccoli, lenti ma prudenti passi di De Laurentiis: se è questo il prezzo da pagare prima di entrare in un solido e duraturo ciclo vincente, non sarò io (al pari di tanti veri tifosi di buona volontà) a tirarmi indietro!

Oggi, però, dopo il mancato accesso alla fase a gironi della Champions League, val la pena di ricordare anche un altro stralcio di quel pezzo, quando affermavo che una diversa strategia finanziaria e temporale nel considerare gli acquisti necessari avrebbe senz’altro consentito al Napoli di affrontare molto meglio gli impegni in corso, dalla Champions alla corsa-scudetto, risolvendo con maggior anticipo quelle lacune della rosa che sin da settembre ero certo avrebbero messo a rischio (così com’è poi accaduto) obiettivi importantissimi e, soprattutto, ambitissimi per i tifosi.”

Nella consapevolezza di poter estendere tale riflessione a chiunque -tifoso del Napoli o meno- sia in grado di leggere il calcio con obiettività, oggi mi sento di poter affermare con certezza che i primi “piccoli passi” di quest’anno, oltre ad essere decisamente insufficienti a consolidare la rosa verso un campionato da leader ed una degna presenza in Europa, stanno purtroppo portando verso gli stessi risultati dello scorso anno. Catastrofismi a parte, la stagione 2014-2015 del Napoli è cominciata senz’altro nel modo peggiore, avendo già maturato l’esclusione dal sorteggio di Nyon e presentandosi ai nastri di partenza con un organico obiettivamente (o almeno, sulla carta) inferiore a quello di Roma e Juve, oltre che demotivato quanto basta.

La logica squisitamente aziendalista di De Laurentiis sta avendo ancora una volta il sopravvento, proprio a danno di un tanto agognato “ciclo vincente” che tuttora stenta a cominciare, ma non si vede neppure in fondo al tunnel. Il pur rispettoso impiego di Gargano in andata e ritorno contro il Bilbao, nella fiduciosa speranza di poterlo vendere entro il mercato estivo per far posto a nuovi arrivati, sa tanto di strategia autolesionista; al pari dell’ostinato utilizzo di Britos (un errore a partita da parte sua è una garanzia) e di Maggio, quest’ultimo ormai inadeguato a rivestire il ruolo da titolare in una squadra che punti in alto. Eppure, oltre a Koulibaly, di difensori degni d’essere definiti tali neppure se ne parla, mentre la retroguardia azzurra continua a fare acqua!

A ciò vanno aggiunte le dichiarazioni di Benitez e Hamsik, i quali (specie il tecnico) hanno provato a sdrammatizzare sia l’eventuale che l’avvenuta eliminazione dalla Champions, ritenendo che essa non porterebbe pregiudizio agli obiettivi della stagione (?). Una “comunicazione istituzionale” da uomini-azienda tutt’altro che convincente, per quanto mi riguarda, che avvalora oltre ogni limite una politica societaria che oggi, a meno di clamorosi colpi di scena, non convince più nessuno. Del resto, per acquistare campioni (non le mezze figure da scoprire arrivate anche in ritardo dall’ultimo calciomercato) occorrono soldi veri e contratti accettabili, perché ormai la logica del “tutto a Gesù e nulla a Maria” ti lascia fuori dai giochi che contano.

Ogni pazienza ha un limite, caro Presidente, forse anche quella dei tifosi e della loro disponibilità incondizionata a contribuire da sempre alla causa del Napoli. Ci metta in condizioni di capire; oppure -meglio ancora- di ammettere che eravamo noi a non aver capito nulla. Per crederci ancora. Perché, nonostante tutto, in questa maglia, sono in tanti ad avere ancora voglia di crederci!

 

(photo: calcioblog.it)

 

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