Sembrava impossibile che nessuno intervenisse per porre fine ad una vicenda scandalosa come quella dell’isola Ecologica allestita a pochi metri dalle case di via Pannella a Lacco Ameno. Quando tutto sembrava inutile si è registrato l’intervento degli uomini del Noe. Dopo le lamentele e le proteste dei comitati civici e dei semplici cittadini, anche grazie ai diversi articoli pubblicati dal nostro giornale, sembrava essere tornata la pace in via Pannella a Lacco Ameno, la zona in cui con una sconsiderata scelta politica qualche anno fa, si decise di costruire l’isola ecologica a pochissimi metri dalle case del popoloso quartiere della Parva Domus, praticamente dentro le case. L’amministrazione comunale aveva assicurato che le lavorazioni notturne sarebbero state impedite alla ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti. Ma dopo appena due giorni di stop, l’altra notte la storia si è ripetuta peggio che mai, dimostrando l’inconsistenza delle promesse di chi amministra. Gli abitanti delle palazzine del Condominio Parva Domus sono stati nuovamente svegliati nel cuore della notte, verso le 03.00 circa, dal frastuono dei rumorosi macchinari degli operatori ecologici, che, incuranti delle case che sorgono nelle vicinanze, hanno organizzato per l’ennesima volta il loro lavoro in modo da stoccare i rifiuti e caricare i compattatori in piena notte, mentre tutti chiaramente dormono. Le telefonate a Polizia e Carabinieri sono fioccate una dietro l’altra, per ottenere l’interruzione dei rumori ed il ritorno di uno stato di quiete che consentisse agli abitanti dei paraggi, lavoratori e lavoratrici, bambini e scolari, di poter beneficiare del riposo notturno. E’ stata l’ennesima notte di inferno che ormai rende possibile affermare che via Pannella è la zona più degradata ed invivibile dell’isola. Ma come spesso succede, il rovesciamento di fronte arriva quando meno lo si aspetta. Ieri mattina, non erano ancora le nove, che operai e dirigenti dell’isola ecologica hanno visto fermarsi una macchina dei Carabinieri fuori al cancello della discarica, da cui è disceso il Maresciallo Battello della Stazione di Casamicciola, insieme a due militari in borghese qualificatisi per essere appartenenti al NOE, il nucleo della Benemerita che si occupa di reati ecologici ed ambientali. I militari, intervenuti direttamente da Napoli, hanno immediatamente iniziato una certosina ispezione del sito di stoccaggio, prendendo informazioni sommarie anche dagli abitanti della zona e dai rappresentanti dei comitati civici autori delle denunce, rintracciati nell’ambito delle indagini. Da informazioni assunte gli inquirenti avrebbero focalizzati la loro attenzione sulle modalità di smaltimento del percolato e sulla idoneità del sito ad ospitare attività a così alto impatto ambientale. Un’azione, questa dei Carabinieri, che parte certamente da lontano. Non potevano certo restare inascoltate le lamentele e le denuncia, con tanto di riscontri oggettivi, da parte di chi vive da diverso tempo questo problema. Un problema che mai nessuno avrebbe immaginato di dover affrontare in un posto così densamente abitato. Si è parlato tanto dell’inquinamento dei terreni nell’hinterland napoletano, perpetrato da gente senza scrupoli nel cuore della notte e senza che nessuno denunciasse nulla. A Lacco Ameno invece ufficialmente si è dato vita ad un’isola ecologica quasi dentro le case delle persone. Le denunce sono scattate da subito e dunque l’intervento del Noe non deve sorprendere, anzi può essere la giusta risposta alle tante domande e preoccupazione di chi è stato costretto a sopportare e subire l’iniziativa poco logica di chi gestisce la società dei rifiuti del Comune di Lacco Ameno. Gli uomini del Noe si sono trattenuti un bel po’ sul posto. Al momento è prematuro anticipare gli esiti di quanto sarà riscontrato. E’ chiaro che per quanto si possa sospettare, gli sviluppi della vicenda potrebbero portare a conseguenze anche molto dolorose per chi in questi anni ha consentito il mantenimento e la gestione di un tale impianto,in una zona che doveva essere una delle più belle di Lacco Ameno in quanto destinata a “verde pubblico e strutture sportive”, e che invece è stata ridotta ad un degrado paragonabile alla Terra dei Fuochi.