Si parte. Nel segno della cultura, naturalmente. Con una serata nel segno di Anna Maria Ortese dall’evocativo titolo «Tra sonno e veglia, a cento anni dalla nascita», un incontro con Elio Pecora a cura dell’ottimo Giorgio Di Costanzo, prende il via questa sera alle 20:30 all’Antica Libreria Mattera di Forio la quarta edizione de “Il Contastorie”, la rassegna culturale promossa dall’associazione “Terra” che regala all’isola e al suo turismo suggestivi percorsi di letteratura e storia, e cultura in senso lato. Stasera la Ortese sarà dunque rievocata nel Centenario della nascita, attraverso i ricordi di due suoi amici, con una sorpresa-omaggio di Elio Pecora.
E promette di essere senz’altro interessante anche l’appuntamento di domani (ore 20:30, Torrione, Forio) con «Eduardo de Filippo a 30 anni dalla morte». La leggenda del teatro e del cinema sarà ricordata da Titta Fiore, con una testimonianza di Raffaele Martorelli. Introduce e coordina Nino Masiello: l’evento dedicato alla memoria di Pasquale Nonno, giornalista, già direttore de «Il Mattino», sarà impreziosito dalla proiezione del film “Campane a Martello”, del 1949, girato interamente a Forio e ad Ischia Ponte – con la regia di Luigi Zampa e interpretato da Eduardo De Filippo, Gina Lollobrigida e Yvonne Sanson. Obiettivo primario resta la valorizzazione del patrimonio naturale, artistico e storico dell’isola, che un uso turistico distratto trascura o non conosce a sufficienza: questo vale anzitutto per gli incontri sulla storia antica e sull’archeologia del golfo nella cornice di Villa Arbusto, in prossimità del Museo e dei suoi tesori. Sono incontri organizzati in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Napoli e con il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Pisa. Ogni anno i più brillanti allievi di Salvatore Settis e Lucia Faedo vengono infatti a proporci i risultati dei loro studi; quest’anno parleremo di mercati e di osterie, com’erano a Pompei e nel colorito mondo romano. Una collaborazione importante che affianca Costanza Gialanella, responsabile del Museo, e Alessandra Benini, archeologa subacquea di punta, già presente la scorsa stagione. La Coppa di Nestore è il simbolo per eccellenza di questo ciclo come del Museo, anche se sempre aperta è la questione se quel Nestore è il vecchio saggio dell’Odissea o era un Nestore ischitano di una già fiorente civiltà. Nei prossimi giorni anche di lui si parlerà, all’interno di un “racconto mediterraneo” che proporrà, tramite la rilettura di personaggi di punta del teatro italiano, da Moni Ovadia a Maddalena Crippa a Davide Riondino, proprio alcuni canti del poema omerico. Un altro viaggiatore instancabile mediterraneo, Paolo di Tarso, sarà invece protagonista di un racconto – la vigilia del suo martirio a Roma – fatto da un giudeo-greco-romano, vero fondatore del cristianesimo e primo negatore dell’avversione allo “straniero”. Autore del testo padre Ermes Ronchi, figura ormai nota anche al pubblico televisivo, che, dopo una breve introduzione, lascerà la scena a Luciano Bertoli. Poi due serate per due star: Giovanna Marini e Umberto Orsini animeranno due spettacoli memorabili in cui la voce e la musica sono inestricabilmente legate. Non può però mancare nel programma il doveroso spazio riservato alla scena napoletana: con l’omaggio a Eduardo De Filippo, a Nino Rota, a Franco Autiero con un singolare spettacolo, Gli espiantati, in cui sarà in scena, oltre ad Alessandra Borgia, anche un medico, Fulvio Calise. Per soddisfare le molte richieste della prima proposta lo scorso anno, riprendono anche quest’anno gli itinerari “dentro” un’isola segreta, attraverso le case di tufo, i sentieri nascosti, le fonti sorgive, i vulcani, una vegetazione ricca e intatta, condotti da Francesco Mattera.
Teatro, arte, natura ma anche la politica, l’economia, la scienza: per la prima, un importante dibattito con i presidenti di tre Regioni, Chiamparino, Caldoro, Pittella, a riflettere su quali sono le strade da percorrere nel rispetto del bene comune; tre economisti e politologi, Manuela D’Onofrio, Emanuele Brancaccio, Guido Viale discuteranno invece in tre incontri su quale futuro ci aspetta, come cittadini europei; infine, un ciclo di conferenze organizzate da Pietro Greco, giornalista scientifico di grande serietà e valore (e ischitano di nascita) parlerà alla Biblioteca Antoniana di ciò che significa vivere “sotto il vulcano”: nei tempi antichi di Ischia come del Vesuvio.