La tavola rotonda, tenutasi stamattina, prima dell’apertura ufficiale del Forum internazionale sull’economia dei rifiuti, promossa dal consorzio PolieCo (Consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene), ha messo a confronto vari esponenti del mondo accademico, giornalisti ed istituzioni. Una novità assoluta per la sesta edizione dell’appuntamento sugli sviluppi reali della green economy, nell’ottica dell’industrial ecology.
“Riteniamo che un ruolo chiave per il decollo della green economy lo rivesta il mondo delle università e della ricerca – afferma il Presidente del consorzio PolieCo Enrico Bobbio – puntare sui giovani, utilizzando il canale universitario, può tradursi in una vera opportunità per il nostro Paese”.
Il Direttore PolieCo Claudia Salvestrini sottolinea che nei Paesi come l’Albania e la Cina, siano proprio “l’università e la ricerca la prima interfaccia per le aziende che guardano con interesse agli investimenti esteri”.
Affrontare la questione della competitività delle aziende passa necessariamente anche per la capacità di rispondere ai requisiti di salvaguardia ambientale: un dato condiviso dai relatori, che hanno, ognuno per le proprie specificità, individuato la necessità, per il sistema universitario, di orientarsi verso obiettivi ben delineati: dal contrasto delle ecomafie e dell’illegalità diffusa all’innovazione attraverso lo studio di materiali e tecnologie.
Ecosistema, risorse, biodiversità e salute sono le direttrici della green economy individuate dal gruppo di lavoro. E dinanzi al tetto rappresentato dalla limitatezza delle risorse, per l’attivazione di percorsi in grado di tutelare l’ambiente, promuovendo ricerca e sviluppo, all’Europa è richiesta una spinta in avanti.
L’obiettivo è creare una connessione valida fra il mondo della ricerca e quello delle aziende, favorendo una più agevole applicazione dei risultati scientifici nel mondo produttivo. Le riflessioni scaturite dalla tavola rotonda rientrano in un’ottica di cooperazione fra l’Italia, la Cina, che intende allinearsi con i Paesi in cui le politiche ambientali sono più all’avanguardia e l’Albania che aspira ad entrare nella Comunità europea.
Il responsabile Ambiente Coldiretti Stefano Masini ha coordinato gli interventi del Magnifico Rettore dell’università di Bari “Aldo Moro” Antonio Felice Uricchio, del Rettore del Politecnico di Bari Eugenio Di Sciascio, del Vicedirettore dell’Institute of science and technology della Tonij University Li Guangming, del Ricercatore dell’Università di Polis Taulant Bino, del Consulente del Ministero dell’Ambiente albanese Bledar Kurti, del Direttore del Dipartimento di Scienze e tecnologie della formazione presso l’Università di Roma Tor Vergata Massimo Giannini, del Ricercatore associato United nations university (Institute for the advanced study of sustainability) Federico Magalini, del Referente della Scuola del Corpo forestale dello Stato Francesco Pennacchini, del già Sottosegretario di stato del Ministero degli Affari Esteri Alfredo Mantica, del Dottore commercialista Alessandro Zavaglia, del Presidente Lipu Fulvio Mamone Capria, della Parlamentare Claudia Mannino, del giornalista di Repubblica Antonio Cianciullo e dell’ inviato di “Striscia la notizia” Luca Abete.
Il forum si è aperto, nel pomeriggio, con la I sessione “Le questioni ambientali nelle politiche europee e nazionali”. Seconda sessione della giornata “Le questioni ambientali nelle politiche economiche nazionali verso lo sviluppo”.