Pasquale Raicaldo | Genny Savastano ha ringhiato sui Poseidon. La griffe di un attore apprezzato, Salvatore Esposito, uno dei volti più noti della fortunata serie “Gomorra”, su una denuncia in stile giornalistico, veicolata attraverso Facebook e condivisa da decine di isolani. Alcune righe sospettosamente circostanziate, con le quali raccontare una “giornata flop” sull’isola d’Ischia, con tanto di pentimento annesso (“Sarei dovuto andare al Negombo”) e, ancor più inverosimile, una serie di scatti fotografici, una sorta di reportage tra le presunte defaillance del grande parco termale foriano. E allora non poteva che essere un fake, un profilo falso, uno dei tanti che trovano spazio tra le pieghe dei social network, quello di un fantomatico Salvatore Esposito: un internauta, evidentemente ischitano, ha pensato bene di veicolare sotto mentite (e celeberrime) spoglie alcuni messaggi, neanche troppo cifrati, nei confronti di un’impresa isolana.
Una denuncia griffata, avrà pensato lo “pseudoGenny”, penetrerà con maggiore incisività tra il popolo del web, raggiungendo una platea assai più vasta. Ai più, per la verità, il profilo del Salvatore Esposito fasullo era già parso quanto meno sospetto. Ma in molti, ieri, hanno fatto spallucce, condividendo con amarezza sulle proprie bacheca la denuncia di un attore partenopeo deluso dall’accoglienza sull’isola. E finendo così con l’interrogarsi sull’appeal perduto dell’isola e di uno dei suoi gioielli. “Spiaggia piena, zeppa di alghe dalle quali veniva su anche un odore poco piacevole, per usare un eufemismo, con insetti intorno che ballavano la samba – denunciava il Salvatore Esposito fasullo – Provo a chiedere spiegazioni in direzione e mi viene presentata una signora dall’accento tedesco, la quale scoprirò in seguito sia la proprietaria, signora da un’arroganza fuori dal comune. A questo punto mi domando: ci vogliono trattare da scolari ed impartirci lezioni in Europa ma anche sul nostro suolo? Quando poi non si conosce neanche l’abc dell’educazione).
Con alterigia e noncuranza la suddetta signora mi liquida sottolineandomi quanto nella sua struttura conti la qualità”. Una serie di insulti degna quasi del personaggio interpretato da Esposito nella serie televisiva, premiata dagli ascolti. E che avrebbe senz’altro prestato il fianco a una querela per diffamazione.
“Orbene – proseguiva Genny – ritengo che dove la qualità sia elemento distintivo tutto debba funzionare ed essere tenuto a livelli top. Ne conosco e ne vivo di posti dove l’eccellenza è obbligo e posso con sicurezza affermare che non lo sia in questo parco. Anzi inviterei la signora suddetta a visitare le eccellenze alberghiere del Trentino, pluripremiate a livello mondiale, le Terme di Merano o le strutture termali austriache. E poi parliamo di qualità. Veda come si gestisce e si cura un prodotto di qualità …. Di sicuro esso non è si evince solo da un prezzo di un biglietto di ingresso (il cosiddetto alto costo).
Anche Scervino, nel suo campo è molto caro ma nessuno mai potrebbe obiettaresull’alta qualita dei suoi tessuti… Probabilmente – proseguiva il j’accuse – non è un paragone adatto ma parliamo di qualità ed i sermoni senza dibattimento non mi sono mai piaciuti per cui non mi si può parlare di qualità come un concetto astratto….
Dove è la qualità o l’eccellenza in una struttura ormai datata, con grandi piscine ma anonime, quadrate (l’atmosfera zen e l’armonia anche delle piccole vasche del #Negombo mi aveva colpito), ristorante – bar da mensa aziendale anni ‘70, sdraio vecchie e scomode senza possibilità di avere un lettino in spiaggia là dove si potrebbe godere del sole fino a ora tarda”. E ancora: tra citazioni cinematografiche (con Benigni e Troisi), esagerazioni e pericolose accuse di evasione fiscale, Esposito raccontava “con amarezza ciò che mi è capitato di vedere mentre passeggiavo… un inserviente o bagnino sceso in una sorta di cantina (anche qui, precisione delle indicazioni sospette, n.d.r). E io per deformazione professionale ma anche banale curiosità mi sono messo a guardare, credendo fosse il locale caldaie ed invece vedo un intero soffitto puntellato….
diversi mattoni esplosi con ferri arrugginiti e pronti a crollare: parliamo tanto di sicurezza sul lavoro o di sicurezza per gli ambienti sanitari dove persone vengono a curarsi ed invece proprio lì che si nasconde un gran pericolo per tutti gli addetti: tutto tace o forse qui vige il muro dell’omertà o del compromesso? Questa situazione di pericolo impone una immediata verifica al fine di scongiurare eventi gravissimi per l’incolumità delle persone, tenuto conto che la zona ricade in area sismica sottoposta a vincoli”.
Fin qui, Salvatore Esposito. Il Salvatore Esposito che, a dispetto delle fotografie reali (semplicissimo, trovarne su Google), si è rivelato essere un “fake”. Al punto che il profilo, dopo aver fatto letteralmente incetta di condivisioni del “post” incriminato, è stato oscurato in tarda mattinata. E, contattato dal “Dispari”, il vero Salvatore Esposito non ha potuto che negare ogni sua implicazione nella questione, condannare chi si è appropriato della sua identità invitandolo a desistere e, infine, esprimere il suo amore incondizionato per l’isola d’Ischia.