martedì, Dicembre 24, 2024

Da Zaro a Dieci, la chart della Grande M

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0 – All’ IMPIEGATA delle Poste che ha apostrofato, con parole razziste e cariche d’ odio, una cliente ucraina rea probabilmente soltanto di essere della stessa nazionalità di un’ altra donna che le ha fatto qualche torto. Mantenere il posto di lavoro, così come tenersi il marito, implica responsabilità e pazienza; requisiti che evidentemente non ha. RACCOMANDATA.

1 – Agli ACCECATI dalla beltà della festa per i 160 anni del Porto che hanno invaso la rete con foto di insolita bellezza e ne richiedono la ripetizione annuale. Fa nulla che per i 364 giorni restanti la polvere venga ammassata sotto il tappeto di lingue e che da destra a sinistra le rive facciano invidia al quarto mondo. DAI BORBONI AI BARBONI.

2 – Al falso SALVATORE ESPOSITO, alias Genny di Gomorra, che ha lanciato, celandosi dietro la notorietà dell’ attore, una dura accusa ai Giardini Poseidon ed in particolar modo alla fatiscenza delle strutture termali. Tanto astio non può non avere motivazioni personali però, le foto, false non sono. Buono il peccato ma non il peccatore, perché alla fine abbiamo capito che non ci possiamo fidare di lui. FANGO BUTTATO.

3 – Ai PALI delle LUMINARIE di Ischia Ponte ancora montati dal 28 agosto. Ora è facile dire che verranno buoni per Natale, ma la realtà e che nel cartellone autunnale degli eventi c’è il Mondiale di Lap Dance, e quei pali blu sono una specie di guerrilla marketing che la farmacia di zona ha utilizzato per pubblicizzare il Viagra. Inoltre, come la Torre di Pisa o l’ Obelisco lateranense,i crastulari ne faranno souvenir che troverete in allegato a questo giornale. PALI E DISPARI.

4 – ai 2 TURISTI (?) ROMANI che ne stanno combinando di ogni in quel di Forio. Già dopo i primi episodi di squilibrio mentale andavano presi, rinchiusi e rispediti a casa con foglio di via. O per averlo è prerogativa fondamentale essere napoletani ? Ma forse, viste le frequentazioni estive, ad Aprile avranno finito i prestampati e cancellato il file. CANI SCIOLTI.

5 – Alle AUTORITA’ , ovvero i politici da sedia e da altare che giusto per un atto dovuto hanno augurato agli studenti un buon anno scolastico. Un atto dovuto sarebbe però il cominciare a fare qualcosa di concreto per fare in modo che i ragazzi a scuola ci arrivino, sopravvivano e riescano ad imparare qualcosa prima di cercare un modo per tornare a casa. FUMI DI PAROLE.

6 – All’ Ischia calcio che agguanta nel finale un insperato pari dopo essere stata sotto di due goal e mantiene, come si suol dire, il “carro per la scesa”, in attesa del big match di mercoledì sera contro la Salernitana. I tifosi si abituino, ci sarà da soffrire, e ci riusciranno. PUNTO DIESEL.

7 – Al ROMEO procidano che nell’ emulare le gesta di Montecchi e Capuleti sale sul balcone dell’ amata per fargli la serenata, venendone buttato giù dall’ apertura delle persiane. Bastava un NO. In ogni caso, gli è andata abbastanza bene, quindi auguri doppi. SERENATA RIP.

8 – A CIRO BILARDI che, come durante gli anni da calciatore, non abbassa la testa e la mette fortissima in mezzo, rassegnando le dimissioni da allenatore della Berretti. La vittoria ed il primato sono, per i diretti interessati, evidentemente meno importanti del diletto della prole presidenziale. Un uomo, una bandiera. ASTA LA VISTA.

9 – Al PORTO conciato a festa per i 160 anni. Una rievocazione di grande fascino, grazie anche agli incredibili giochi di luce e suoni ed ai costumi d’ epoca. Una sorta di S. Alessandro che ha visto coinvolti anche i sindaci, apprezzabili per la disinvoltura e la simpatia con cui hanno sfilato nelle loro vestigia borboniche e le loro incantevoli accompagnatrici. Una menzione anche per Ferdinando II di Borbone, che se avesse avuto le fattezze di Gianluigi Grimaldi, avrebbe probabilmente modificato la storia. Il tutto incastonato in uno scenario sgombro da natanti, ma purtroppo non dalle brutture posticce. Però ora basta, che sembra una recensione di Vogue. A PORTO CHIUSO.

10 – A “SPARASPILLI” per l’ eternità, in vita GIOVANNI LAURO. Ci ha lasciati alla soglia dei 95 anni, portati benissimo e con la lucidità, la spensieratezza e l’ ironia che solo i grandi hanno. Adesso che la sua festa di compleanno la celebrerà insieme agli amici della sua infanzia e tutti coloro che non ce l’ hanno fatta a stargli dietro, sarà difficile dargli torto nel suo modo di dire agli invitati “se non venite è colpa vostra”. Adesso tocca a chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo, condividerne momenti insieme, sentirlo raccontare e romanzare aneddoti sparsi per 3 continenti, l’ arduo compito di fare in modo che questo inestimabile bagaglio di conoscenza non vada perduto, bensì tramandato di generazione in generazione. Lui, purtroppo, non potrà più farlo, perché ora è andato dove, in un improvvisata tenuta calcistica, altri 21 ischiapontesi lo staranno aspettando e lo accoglieranno con un “jammenè, putimme accummenza’”. INDIMENTICABILE.

 

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