Le lezioni di archeologia e storia a Villa Arbusto hanno quest’anno un’attenzione e una presenza in continua crescita, di giovani e meno giovani: dopo aver imparato nei giorni scorsi che a Pompei c’erano più di un centinaio di osterie e di tutto si mangiava, compresa la carne di giraffa, e che di tutto si comprava nei mercati, come hanno raccontato i due giovani e brillanti studiosi, Antonio Calabrò e Riccardo Olivito, in una dimensione di vita che s’avvicina molto alla socialità pubblica contemporanea, si ritorna a Ischia, meglio all’antica Aenaria e alle vicende che il mare ha nascosto per secoli. Alessandra Benini, tra le più affermate archeologhe subacquee (è docente della materia presso l’Università della Calabria), con interventi che vanno da Miseno a Baia, da Pozzuoli a Maratea, spiega come procedono i lavori di riscoperta della vita e dei commerci sommersi e le tecniche di recupero e conservazione subacquea di quanto resta dell’antica città ischitana. Grande serata poi con Giovanna Marini e Umberto Orsini per la “Ballata del carcere di Reading” di Oscar Wilde: una ballata nata dall’esperienza del carcere di Wilde, incriminato e condannato in fondo per comportamenti e scelte di vita estranei alla morale vittoriana. Una dura esperienza, che lo muta nel profondo; nel carcere, Wilde assiste all’esecuzione di un giovane ufficiale, uxoricida per gelosia, e si chiede quanto tutti abbiamo bisogno di redenzione e perdono. E come nessuno possa scegliere la morte degli altri. Un grande testo e due interpreti d’eccezione. Iniziano anche, sempre a Villa Arbusto, gli “Appuntamenti con la scienza”, curati da Pietro Greco, con incontri legati sia a maestri della scienza sia a fenomeni propri della biologia marina o del vulcanismo nel golfo di Napoli. Si parte con Guglielmo Tamburrini, professore di filosofia della scienza presso l’Università Federico II che parlerà di Norbert Wiener, il padre della cibernetica e il teorico dei sistemi complessi, a 50 anni dalla sua morte. Sarà pure inaugurata la mostra “I luoghi di Mercalli”, curata dall’Osservatorio Vesuviano, sempre a Villa Gingerò/Villa Arbusto.