Carmelo Buono * | Dalla globalizzazione nessuno è immune sia in positivo che in negativo. I fenomeni ad essa correlati sono molteplici: non c’è paesino sperduto della Campania o metropoli quale Parigi o Londra che non risenta i contraccolpi. Ischia non può sottrarsi al fenomeno: visto che l’industria trainante è il turismo potrei citare molti esempi a supporto di tale tesi, ma ne indico una indicativa di forte attualità: la guerra in Ucraina (definiamola come si vuole, ma comunque è una guerra che i nostri media con forti dosi di menzogne al cloroformio ci danno).
Ischia risente notevolmente delle sanzioni economiche imposte dalla U. E. e dagli U.S.A. agli oligarchi russi. Il turismo di questi ultimi è ridotto a un lumicino e quei pochi che arrivano sono della fascia medio bassa, che discutono anche per una bottiglia di limoncello. La comunità ucraina presente sull’isola, legali o clandestini che siano, accusa noi europei di averli traditi. Non sto qui a dissertare sulla stroria ucraina, che lascio agli addetti ai lavori, ma brevi note fanno riflettere: carattere, usi e costumi di un popolo. L’Ucraina è sempre stata la porta orientale dell’Europa e la parte occidentale si è sempre considerata parte di essa. Di contro, la parte russofila alla Russia. La Crimea è un discorso a sé: ambita da tutti per il suo sbocco sul mare, apparteneva ai Tatari, popolazione autoctona che conviveva con musulmani, ortodossi, Ebrei, cattolici ecc.
Nel 1956 Kruscev (ucraino) la annesse d’imperio all’Ucraina, ad oggi sembrerebbe concludersi un accordo sottobanco tra Obama e Putin (della serie: io occupo e tu ti indigni). Furbamente lo zar ha dato ai crimei un passaporto ceceno: ufficialmente la Crimea non è russa tanto meno Stato Sovrano. Per concludere, l’Ucraina sarà divisa: la parte occidentale (tedesco polacca) con Kiev capitale e la parte orientale sarà Nuova Russia. D’altronde anche durante l’ultima guerra la parte occidentale parteggiava per Hitler e la parte orientale per Stalin. La storia è nei fatti ed essi ci dicono che già fra di loro erano, sono e saranno sempre divisi da un odio atavico. Domanda d’obbligo: chi deve difendere il Sacro suolo Patrio se tutti i giovani tra i 18 e 28 anni sono scappati all’estero, dopo che il governo ucraino aveva dichiarato la mobilitazione generale? Essi sono emigrati in Italia, Romania, Bulgaria, Polonia e Rebublica Ceca. Ischia non è stata risparmiata da questo fenomeno: una pletora di giovani ucraini vaga senza meta in cerca di lavoro, priva della conoscenza della lingua italiana. Saranno sfruttati alla mercè d’imprenditori barracuda privi di qualsiasi scrupolo.
Hanno tradito il loro paese scappando ? Sì. L’Europa (che non esiste) non ha nessun intenzione di versare sangue per l’Ucraina scatenando una guerra con esiti inimmaginabili anche perchè è ricattata dal gas russo. Hitler al grido “Morire per Danzica”creò l’apocalisse. Noi non vogliamo morire come ghiaccioli congelati. Si dice che una forza di pace deve sostituire chi è scappato ? I nostri ragazzi devono morire per Kiev? Chi è rimasto a difendere l’Ucraina? Vecchi e bambini? Cosa possiamo rispondere a questa selva di punti interrogativi? Un incivile “Arrangiatevi”? No! sarebbe da barbari. E comunque non possiamo farci carico dei loro odi anche perchè già abbiamo i nostri. Il tutto non ci sconvolge più di tanto, signora Tymoshenko, dopo che i suoi connazionali l’hanno tradita in un modo tanto eclatante preferendo un pasticciere incompetente .
Noi come associazione “Amici pro Julia” siamo a disposizione per qualsiasi soluzione che possa alleviare la sofferenza del suo popolo. Noi non deluderemo
Con amicizia
- * Presidente “Amici pro Julia”