La singolare reazione di un lavoratore edile rumeno che non aveva ricevuto lo stipendio
Un lavoratore edile rumeno, Vasile Costin, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni gravissime per aver azzannato il dito indice della mano destra del datore di lavoro che non gli aveva pagato lo stipendio. L’imprenditore aveva riportato l’amputazione parziale del polpastrello. Una reazione estrema, secondo la difesa dell’imputato dettata dall’esasperazione per aver lavorato un mese alle dipendenze dell’impresa edile senza ricevere altro che minimi acconti. Un danno permanente per la vittima e il gup ha deciso che dovrà essere il tribunale a valutare i fatti.
Il clamoroso episodio si verificò il 12 maggio del 2011. Stanco di non ricevere lo stipendio, il Costin si era recato sul cantiere edile sottraendo una serie di progetti e altri documenti, con l’intenzione di utilizzarli come “merce di scambio” per indurre il datore di lavoro a versargli quanto gli spettava. Invece l’imprenditore, venuto a conoscenza del fatto, si recò nell’abitazione del rumeno, che in quel momento era preda dei fumi dell’alcol. Pretendendo la restituzione dei documenti sottratti ma rifiutandosi di pagare lo stipendio. La situazione degenerò rapidamente, tanto che all’improvviso Vasile Costin azzannò il dito stringendo sempre più forte, fino ad amputare una parte del polpastrello. La vittima, sanguinante e in preda a un dolore lancinante, fu costretta a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso, che lo medicarono e formularono una prognosi di quaranta giorni per la guarigione. La Polizia di Stato, allertata, si recò a casa del Costin, trovandolo ancora in possesso del polpastrello amputato e in evidente stato di ebbrezza. Per questa performance venne denunciato a piede libero e oggi è stato spedito dinanzi al tribunale per essere giudicato.