Squalo pescato, squalo divorato

Da Il Dispari Cartaceo di questa mattina, senza terrorismo mediatico

Cercavano pesce fresco buono da mangiare, magari  il tonno rosso o uno spettacolare pinna gialla, e invece si sono imbattuti in un temibile esemplare di squalo. Almeno così dovrebbe essere se non fosse che anche lo squalo, a ben vedere,deve temere l’attacco di altri e più terribili predatori,
L’impressionante incontro in alto mare è avvenuto al largo di Casamicciola. Un equipaggio di pescatori a caccia di tonno, infatti, ha preso all’amo un rarissimo esemplare di squalo. L’animale, un Lamna Nasus Semriglio, lungo più di un metro, è rimasto attaccato alla lenza per qualche minuto e alla fine, mentre i pescatori cercavano di agevolarne lo sganciamento per consentirgli di fuggire,un altro pesce più grande e vorace è riuscito a farne un sol boccone o quasi. Del povero Pescecane è rimasta solo la testa.
“E’ stato un evento eccezionale, un attacco , molto particolare per queste acque, all’inizio pensavamo fosse una verdesca, piuttosto frequente – dice Mimmo Romano, uno dei pescatori che ha partecipato alla battuta di pesca – Solo in tv avevo sentito di questi episodi. Difficile dire se questo episodio possa rivelare un aumento di pesci di questo tipo per il riscaldamento delle acque. Comunque, eravamo a dieci miglia dalla costa, su un fondale di cento-centodieci metri”.

Ci sono pochi esemplari di questa specie nel Tirreno; l’animale potrebbe essere stato attaccato da un altro esemplare di squalo il MAKO che si nutre di calamari e di pesci di grosse dimensioni attaccando molto raramente l’uomo. Una delle sue caratteristiche è la capacità di spiccare salti dall’acqua raggiungendo fino a sei metri di altezza. Il suo avvistamento in zona al momento non ancora registrato potrebbe seguire  quello del gruppo di delfini che pochi giorni fa è stato ripreso mentre nuotava a poche miglia dal punto dove è accaduto l’episodio.