Le minacce al telefono o le facce girate per strada le lasciamo alla Iesca, noi ci limitiamo a raccontare l’ennesima sconfitta rimediata dalla società di Claudio Iacono. Questa volta è il Consiglio di Stato, la sesta sezione nello specifico, a rigettare il ricorso presentato dai legali dei gestori storici del porticciolo di Sant’Angelo.
Questa volta, la paletta rossa alle richiesta della società assistita dall’avvocato Massimo Ferraro arriva nel merito della richiesta di annullamento della nota della Regione Campania n.421691/2014 avente oggetto porto di s. Angelo Comune di Serrara Fontana – concessione demaniale marittima n.81/06 rilasciata a favore del Comune di Serrara Fontana.
I giudici del Consiglio di Stato hanno accolto, integralmente, le eccezioni della difesa dell’ente e le deduzioni difensive dell’avvocato Gerardo Maria Cantore, svolte anche in primo grado rigettando, appunto, l’appello cautelare proposto dalla Soc. IESCA.
Nella sostanza, il consiglio di Stato ha confermato che il Comune di Serrara Fontana è titolato ad operare nel porto di Sant’Angelo e che è l’unico titolare della concessione. Va detto, senza peli sulla lingua, però, che a monte di tutta questa vicenda, che ha preso una piega sbagliata più per i protagonismi stupidi di qualcuno che di vere scelte “ad escludendum”, è nata dalla volontà del Sindaco Caruso di voler far chiarezza sul porto di Sant’Angelo dopo anni di degrado ed abbandono.
Una scelta politica che ha avuto dei “morti” sul campo, che ha lacerato il paese e che, prima o poi, nonostante le evidenti difficoltà, doveva essere presa.
Se i politici di prima, hanno preferito lasciare le come stavano, senza impegnarsi più di tanto, non si può impedire a chi viene dopo di vederla diversamente e di fare le cose come le si hanno in testa. I risultati, poi, sono evidenti e sottolineano la bontà delle scelte.
RICORSO TEMERARIO.
Nella sua analisi, l’avvocato Cantone ha anche evidenziato, ove mai fosse necessario, “che la motivazione dell’Ordinanza del Consiglio di Stato contiene inequivocabili riferimenti alla rilevata infondatezza anche nel merito del temerario ricorso IESCA, con il quale quest’ultima ha preteso di invocare tutela per una situazione illecita (penalmente rilevante) da essa stessa procurata.
E’ eloquente, a tal fine, che il Consiglio di Stato – continua il legale di Caruso – abbia ritenuto doveroso evidenziare la insussistenza del fumus boni iuris del ricorso “in rito e nel merito” e che, con un dictum inusuale, abbia riformato l’Ordinanza appellata del TAR Campania, che aveva compensato le spese della fase cautelare, condannando l’appellante alla rifusione delle spese legale”.
Per Iesca, oltre il danno la beffa, infatti, secondo quanto ha deciso il Consiglio di Stato la società di Claudio Iacono dovrà pagare le spese legali, quantificate in 2.000 euro, sia al Comune di Serrara Fontana che alla Regione Campania.
PORTO DOMANI.
Nonostante una delle parti in causa non lo meritasse, oggi che siamo al mese di novembre, si potrebbe ancora una volta, ipotizzare un tavolo di concertazione e di pacificazione nel paese.
Nel riconoscere a Caruso di aver visto lungo e di aver operato bene, l’evidenza degli atti e delle sentenze, parlano chiaro, oggi c’è bisogno di trovare una soluzione mediata.
C’è bisogno di maturità e di coesione.
C’è bisogno di capire Sant’Angelo è di tutti: del Comue, della Iesca e di ogni persona che la porta nel cuore. Non si può fare come chi, in precedenza, ha preferito fare spallucce o girarsi dall’altra parte per non vedere.
Oggi la faccenda è stata affrontata. I risultati della gestione diretta possono essere soddisfacenti, dovendo valutare le condizioni dell’impresa, ma ciò non toglie che il buon politico possa volare alto e dimostrare di essere un Sindaco che valga la pena di ricordare.
Ora, più che prima, serve posare l’orgoglio legato a quelle antiche cime che, come si è visto, non portano a niente. Chissà, già da oggi, potrai rialzare la testa, tu che l’hai abbassata!
Se ho capito bene il senso dell’articolo,alla fine il Comune che aveva ragione e che sta lavorando bene,dovrebbe rimettere in gioco la Iesca.Perchè ?.Sembra che come al solito a Napoli,il finale debba essere a tarallucci e vino.
In parte è come dici. Ci vuole senso di paese e di appartenenza. Un sindaco, che sa di avere il compito di tutelare tutte le economia non può permettersi il lusso di non tentare l’ultimo tentativo per ridare una speranza a quelle famiglie. Gli accordi sono sempre possibili. E io, sia chiaro, sono pro Caruso e contro Iesca in questo caso, se non fosse altro per le minacce ricevute.
Onore al Sindaco Caruso per le scelte coraggiose…se gli altri sindaci dell’isola prendessero esempio da lui, le cose cambierebbero..ne sono certo. Respect
Per esempio,il sindaco Castagna potrebbe chiedere qualche consiglio a Caruso sulla faccenda dei conti della Marina di Casamicciola.