I dissidenti sono stufi di essere emarginati mentre Pasquale Trani, Carlo Candido e Gaetano Pugliese dettano legge. E scoppia la polemica per i trasferimenti dei diaconi
UGO DE ROSA | Acque sempre agitate, anzi agitatissime per la barca del vescovo d’Ischia Pietro. L’opera di “focolarizzazione”, per usare un’espressione del nostro Luciano Castaldi, prosegue senza soste e ciò fa inasprire lo scontro fra i preti della Diocesi. Cresce infatti la fronda di quanti stanno iniziando a battere i pugni sul tavolo per far capire che proprio non ci stanno ad assistere impassibili a quella che loro definiscono una vera e propria opera di secolarizzazione del cattolicesimo locale. Insomma molti non vedono di buon occhio l’enorme potere che Lagnese ha messo nelle mani dei focolarini
I “CATTIVI”. I sacerdoti “cattivi”, che per questa loro presa di posizione certamente rischiano ulteriori conseguenze (e proprio per questo meritano tutta la nostra stima per il coraggio che dimostrano) sarebbero: don Giuseppe Nicolella, don Gino Ballirano, don Mariano Montuori, don Giovanni Trofa e don Aniello Pascale
CHIESA O PARTITO? «La chiesa ischitana sembra un partito politico: convegni, giornali, manifesti, fiaccolate, proteste, manifestazioni di piazza», dichiara un cattolico con abito sacro. «Come possiamo, davanti al Signore, fingere unità e concordia?», dice chi non si è aggregato alla comitiva. E sappiamo anche che altri sacerdoti, pur andando a Meta, restano comunque in dissenso verso una gestione della Curia troppo sbilanciata verso le posizioni focolarine
Segue sul giornale in edicola
“giusta”.. ma i giornali non dovrebbero esimersi dall’esprimere opinioni personali?
No, Annarita. Il Dispari esprime opinioni. Facciamo il giornale per esprimere le nostre opinioni. Gli altri giornali, poi, fanno come vogliono. Noi, invece, facciamo cos’.
Grazie del tuo commento
Anche il vescovo si veste da politico? Se e’ cosi’, vuol dire che siamo al capolinea.
La chiesa fa politica da sempre e, questo vescovo, dimostra chiaramente di essere un buon politico; un vero peccato però che non conosca l’isola e la sua “essenza” e che non si intenda di… “carisma”. Pazienza, “adda passà a nuttat.
parlate di preti e politica ma forse vi siete dimenticati come don gino ballirano e’ stato insediato alla chiesa della maddalena e don gaetano spedito dopo solo sei mesi alla chiesa di s antonio questa per voi e cioe ‘ l’ubbiedienza non e’ carita cristiana forse proprio per questo l’ex vescovo si dimise
Non credo che sacerdoti di questo stampo, denominati “cattivi”, si mettano a fare polemiche su preti “focolarini” (Non so perché questo termine sia poi divenuto un dispregiativo – ed ancora, non so perché il giornalista definisce “focolarini” questi sacerdoti) quando dobbiamo solo ringraziare Dio che ci ha donato un Vescovo che si batte per il bene degli ultimi e scende in piazza lasciando volentieri la comoda poltrona.
Ad ogni modo il bene fa scalpore sempre e quando viene contrariato così pubblicamente vuol dire proprio che ha colto l’obiettivo del Signore. Grazie Gesù
P.S. Se solo si utilizzassero tutte queste energie nell’amare Dio …Ah! quanti dolori risparmierebbe l’umanità
Mi viene in mente una cosa che Qualcuno disse un po’ di tempo fa:” Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” Riguardo al giornalista è libero di fare tutte le sue opinioni condivisibili o meno, ma a dare notizie certe… veritiere nob a fomentare pettegolezzi!! Grandi testate solo per la vendita del giornale!! Che bassezza ! Dov’era il giornalistabin questione quando a Casamicciola dettava le manovre da farsi nella chiesa? Non è che qualche prelato sta cominciando a smuovere le acque in vista di qualche nomina nel comune di Forio??
Chi obbedisce non sbaglia mai. “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore”
Un uomo dormiva nella sua capanna quando improvvisamente una luce illuminò la stanza ed apparve Dio. Il Signore gli disse che aveva un lavoro per lui e gli indicò una gran roccia di fronte alla capanna. Gli spiegò che doveva spingere la pietra con tutte le sue forze.
L’uomo fece quello che il Signore gli chiese, giorno dopo giorno. Per molti anni, da quando usciva il sole fino al tramonto, l’uomo spingeva la fredda pietra con tutte le sue forze… ma questa non si muoveva. Tutte le sere l’uomo ritornava alla sua capanna molto stanco e convinto sempre più che tutti i suoi sforzi erano inutili. Cominciò così a sentirsi frustrato, e Satana ne approfittò insinuandosi subito nella sua mente e mettendogli forti dubbi: “Stai spingendo quella roccia da molto tempo…e non si è mossa di un millimetro!” L’uomo pian piano cominciava a convincersi che il compito che gli era stato affidato era impossibile da realizzare e che lui era un fallito.
Questi pensieri aumentavano sempre più la sua frustrazione e delusione. Satana infierì ancora: “Perché sforzarti tutto il giorno in questo compito impossibile? Fa’ solo un minimo sforzo e sarà sufficiente!”
L’uomo pensò di mettere in pratica questo consiglio, in fondo fino ad allora con tutti i suoi sforzi non aveva concluso nulla di buono, ma prima decise di elevare una preghiera al Signore e confessargli i suoi sentimenti: “Signore, ho lavorato duramente per molto tempo al tuo servizio. Ho usato tutta la mia forza per ottenere quello che mi hai chiesto, ma non sono riuscito a smuovere la roccia neanche di un millimetro. Ho lavorato per niente, sono un fallito! E’ meglio che mi dia da fare dell’altro!”
Il Signore rispose con molta compassione: “Caro figlio, quando ti chiesi di servirmi e tu accettasti, ti dissi che il tuo compito era di spingere la roccia con tutte le tue forze, e l’hai fatto. Mai ti ho chiesto di rimuoverla. Il tuo compito era solo quello di spingerla. Non ti dovevi preoccupare di spostarla….a quello ci penso io! Ora vieni a me senza forze a dirmi che sei fallito, ma ne sei proprio sicuro? Chi ti ha fatto pensare ad una cosa simile? Hai dato ascolto al demonio? E’ un bugiardo e menzognero! Ma guardati: le tue braccia sono forti e muscolose, la tua schiena forte ed abbronzata, le tue mani callose per la costante pressione, le tue gambe sono diventate dure. Nonostante le avversità sei cresciuto molto ed ora le tue abilità sono maggiori che quelle che avevi prima di fare la mia volontà. Certo, non hai mosso la roccia, ma la tua missione era di obbedire spingendola, per esercitare la tua fede in me. Io so che tu non sei capace di spostare la roccia….per questo non te l’ho chiesto….Io non do mai pesi superiori alle forze di ognuno. Tu mi hai obbedito! Sei stato fedele….e soprattutto prima di credere al demonio ti sei rivolto a me. Bravo. Ora, caro figlio, io muoverò la roccia”.
Alcune volte, quando ascoltiamo la parola del Signore, tentiamo di usare il nostro intelletto per decifrare la Sua volontà, quando in realtà Dio ci chiede soltanto obbedienza e fede in lui. Dobbiamo esercitare la nostra fede che muove montagne, ma coscienti che è Dio che alla fine riesce a spostarle.
Quando tutto ti sembra andar male…SPINGI soltanto!
Quando sei esaurito per quel lavoro…SPINGI soltanto!
Quando la gente non si comporta nella maniera che a te sembrerebbe giusta…SPINGI soltanto!
Quando la gente semplicemente non ti comprende…SPINGI soltanto!
Quando ti siedi sfinito e senza forze…SPINGI soltanto!
Chi ti sposterà gli ostacoli….sarà Dio.
era evidente che la marciume che esiste nei nostri sei comuni non si spargesse anche nella curia .
Queste sono le parole dette a me da un caro amico e Diacono della mia chiesa di Mary Star in San Pedro.
( caro Tony ti stimo nelle tue azioni e ti ho sempre portato rispetto per il tuo lavoro Ministeriale, ma ti
scongiuro non ti avvicinare piu’ alla Curia perche’ ti troverai Pentito ) la mia risposta fu’ questa : Caro amico
( senza fare nome ) non sono fesso e so’ esattamente quello che succede in Curia, io pero’ lavoro solo per
il Signore, e non per nessun altro, e cosi che vivo la mia vita, e mi sento piu’ Benedetto di quelli che mi
benedicono.
Non capisco come sia possibile che la promozione di convegni, giornali, manifesti, fiaccolate e proteste tese al bene comune venga spacciata per una sorta di attività politica. Eppure c’é un’ altra persona – decisamente insospettabile – che ha già promosso convegni (sinodo), organi di stampa, fiaccolate per la pace e ieri ha anche “protestato” davanti al parlamento europeo … eppure costui non è un leader politico alla ricerca di autoaffermazioni, bensì l’amato Papa Francesco! Costoro che vanno predicando tali assurdità probabilmente non sono a conoscenza delle più elementari nozioni di Dottrina Sociale della Chiesa e vivono fuori dal tempo, per altro – guarda caso – Papa Francesco al momento riscuote consenso da parte del 97% della popolazione mondiale … forse non dobbiamo preoccuparci più di tanto per questo insignificante 3% di “dissenso” ?
97% della popolazione mondiale di cosa? dei cattolici, forse?
Era solo questione di tempo… si sapeva che così non si sarebbe potuto proseguire per molto altro tempo
Io credo che in questo articolo ci sono delle cose sbagliate innanzitutto io non credo che i don Ballirano e pascale siano così contrari all operato del vescovo!! Inoltre ritengo che ci siano delle omissioni nei nomi menzionati tra quelli dei “ribelli”!! Comunque io mi associo a coloro i quali si oppongono ai focolarini poiché ritengo questa corrente sbagliata e lesiva della tradizione secolare della nostra chiesa
Bravissimo io la penso esattamente come te
Penso che per capire l’andazzo sia utile anche la lettura dell’articolo che segue.
PRETI DA STRADA E PENSIERO UNICO
di Riccardo Cascioli
Alcuni giorni fa avevamo parlato di mal di pancia nell’episcopato italiano, ora pare che il malessere si stia estendendo a tutto il clero. E sì, perché il grande strombazzare nei giorni scorsi a proposito dei quattro preti definiti “di strada” – don Luigi Ciotti, don Vinicio Albanesi, don Gino Rigoldi, don Maurizio Patriciello – che da adesso commenteranno il Vangelo su Rai Uno (clicca qui), nel programma “A sua immagine”, ha provocato non poco disagio in tanti confratelli. Invidia? Niente affatto: a parte i quattro e pochi altri non è che normalmente i preti abbiano la smania di andare in tv. Però alla dignità del loro sacerdozio ci tengono.
E allora immaginiamo cosa devono aver provato quelle migliaia di sacerdoti con 20-30, oltre 50 anni di messa, che non sono mai andati in cerca né di strade né di periferie, ma che le loro strade e le loro periferie le hanno vissute accompagnando il popolo di Dio con cuore e intelligenza secondo le indicazioni dei rispettivi vescovi. Sentire il segretario della CEI, monsignor Nunzio Galantino, affermare a proposito dei “quattro” che in questo modo «si vuole tradurre in fatti e immagini ciò che Papa Francesco ci chiede senza sosta: quello di essere chiese in uscita e allora anche televisione in uscita», non deve essere stato piacevole. Chiesa in uscita identificata con una sola modalità di presenza, peggio: con chi ha identificato il sacerdozio con alcune scelte di carattere sociale e politico. Non bisogna infatti dimenticare che anche fra i sacerdoti impegnati in opere sociali non tutti condividono le connotazioni culturali di Ciotti e compagni.
Il giudizio che ha accompagnato questa scelta televisiva equivale a stabilire una graduatoria tra preti “di strada e di periferie” e preti delle istituzioni: preti di serie A e preti di serie B. Tra l’altro quello di serie A – o definito tale – è il clero che fino a qualche anno fa nelle diocesi e al centro della Chiesa italiana ha rappresentato il punto di riferimento per la polemica dura nei confronti del pontificato e della gerarchia della Chiesa. E con la presunzione che chi non faceva certe scelte di carattere sociale e politico non era adeguatamente impegnato come cristiano. Ora, il messaggio inviato dalla CEI è che quelle scelte di carattere sociale e politico sono diventate un elemento di merito per poter accedere al commento dei vangeli in una struttura e un programma televisivo, che ha l’imprimatur dell’episcopato italiano.
La scelta di impegnare la Chiesa su certe opzioni politiche e culturali è grave. Certe opzioni sono ovviamente legittime ma anche opinabili, significa appiattire la ricchezza della Chiesa (basti pensare ai movimenti ecclesiali) su una sola modalità, espressione peraltro di una visione teologica e pastorale “progressista”, ma culturalmente subalterna ai poteri dominanti, ideologici e massmediatici. Basta vedere la notorietà attribuita loro in questi anni dai media laici e generalmente anti-cattolici.
Non a caso a provocare disagio in tanti preti sono anche le dichiarazioni di alcuni dei quattro scelti per la trasmissione RAI, come se finora fossero stati emarginati o tenuti nell’anonimato, quando invece godono da tanti anni di una visibilità mediatica straordinaria. Forse non saranno stati spesso invitati nelle trasmissioni gestite dalla CEI, ma si può dire che almeno lì c’era la possibilità di ascoltare anche altre voci della Chiesa: ora invece sembra stendersi l’ombra del pensiero unico.
C’è un ultimo aspetto che inquieta vescovi e non solo, ovvero il ruolo del segretario generale della CEI, che sembra essersi assunto anche funzioni di carattere magisteriale. Si ricorda che non è questo il suo compito istituzionale, che è invece limitato a funzioni organizzative e di coordinamento. L’episodio dei preti in tv è solo l’ultimo di una serie di interventi mal digeriti, al punto che ci si può aspettare prossimamente la richiesta di un chiarimento che riporti la segreteria a fare la segreteria anziché impegnare l’intero episcopato italiano in opzioni e scelte – soprattutto nel rapporto Chiesa-mondo -, che non possono essere considerate esclusive.
DUNQUE IL PROBLEMA “NON E’ LA CHIESA CHE FA POLITICA”, MA IL VOLER IMPORRE UNA OPZIONE COME SE FOSSE L’UNICA;
IL PROBLEMA NON SONO I PRETI FOCOLARINI, MA IL VOLER FAR CREDERE CHE TUTTI GLI ALTRI NON SONO ADEGUATI AI TEMPI;
IL PROBLEMA NON E’ IL CONSENSO DEL MONDO, MA IL SERVIZIO ALLA VERITA’
IL PROBLEMA NON E’ L’OBBEDIENZA PERCHE’ IN CERTI CASI REAGIRE E’ NON SOLO UTILE, MA ANCHE DOVEROSO.