domenica, Dicembre 22, 2024

Mobilitazione, l’orgoglio dei mille: «Ischia sempre più isola, Vetrella colpevole»

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Un migliaio di persone, in prevalenza studenti. Per rivendicare i diritti in termini di mobilità, per dire “no” alla privatizzazione della Caremar, per chiedere il potenziamento della derelitta Eavbus. E soprattutto per puntare l’indice contro l’assessore regionale ai trasporti, Sergio Vetrella, indiziato numero uno per il disastro di uno dei comparti nevralgici dell’intera economia dell’isola d’Ischia.

E’ partito da Casamicciola alla volta di Ischia Porto, intorno alle 10:30, il corteo del Comitato di lotta, al quale hanno aderito, con Autmare, alcune sigle politiche (PMLI, PCIML-L, Rifondazione Comunista), molte associazioni (l’Assoforense, l’Atec, alcuni singoli albergatori), ma non la politica, che – con i nostri sindaci – ha clamorosamente disertato l’appuntamento. Simbolo della protesta, capeggiata dal megafono dell’inossidabile Gianni Vuoso, i salvagente, indossati da molto ragazzi: quelli ai quali saremo costretti se la Regione, colpevole numero uno dello status quo, non troverà il bandolo della matassa in tempi utili.
L’ultimo mese, tra avarie di aliscafi e traghetti, soppressione di corse e clamorosi dietrofront di armatori come Morace, ha confermato infatti le perplessità sul futuro dei trasporti marittimi, proprio nella lunga vigilia del pronunciamento del Consiglio di stato sulla privatizzazione Caremar.
Ci si aspettava una partecipazione più massiccia di un’isola ancora una volta distratta e colpevolmente indifferente: in piazza Antica Reggia, intorno alle 12, il corteo – condizionato forse anche dalla pioggia – si è concluso alla spicciolata. «Siamo un paese pieno di pecore» ha sbottato Giovanni Lombardi, tra i protagonisti della mobilitazione, portavoce dell’Atec che vi ha preso parte con alcuni rumorosi camion che hanno manifestato lungo la statale, interdetta al traffico veicolare per circa un’ora.
p.r.

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