Gaetano Di Meglio | La storia triste della Ego Eco e di Forio si appresta a vivere l’ennesima pagina nera. Una pagina fatta di tagli ed esuberi. Di bugie e dello spettro del licenziamento per ben 20 lavoratori della Ego Eco. In una lunga nota, inviata a Regione Campania, alla Provincia di Napoli, alla direzione Territoriale e Lavoro, alla FIT-CISL Federazione Regionale Campania, alla FP-CGIL, alla FIADEL Federazione Regionale Campania e alle RSU, l’azienda che fa capo a Vittorio Ciummo ha comunicato che “Ai sensi e per gli effetti della Legge in oggetto, con la presente siamo a comunicarvi l’indispensabile ed indifferibile necessità della nostra azienda Ego Eco srl con sede legale Largo Molise 3, relativamente al cantiere in Forio, dì dover procedere a risolvere il rapporto di lavoro con n. 20 lavoratori da licenziare (di cui 18 operai e 2 Impiegati), attualmente in forza”. Una “indifferibile necessità” che l’azienda racconta omettendo diversi atti pubblici importanti. Restando fermi alla nota emessa da Enzo Rando, circa un anno fa, dove si intimava all’azienda di rientrare nel capitolato d’appalto e dove venivano sospesi i servizi aggiuntivi affidati all’azienda senza gara d’appalto. Una condizione precaria, quella dello scorso anno, però, che nel luglio scorso ha avuto una serissima evoluzione in consiglio comunale allorquando i civico consesso ha deliberato n merito all’aumento del quinto d’obbligo del capitolato. Circa 500mila euro in più che l’azienda di Cassino ha dimenticato di citare nella nota dove annuncia la sua “indifferibile necessità” a licenziare. Una nota, guarda caso, che non viene inviata al Comune di Forio, ovvero, chi paga e il titolare del servizio.
Secondo Ciummo, sono cinque i motivi che giustificherebbero i tagli: l’entità degli oneri finanziari cui far fronte, la non ipotizzabile ulteriore diversificazione dell’attività lavorativa (si fa riferimento ai servizi extra non concessi all’azienda come, invece, accadeva in passato), alla non percorribile strada del ricorso alla CIGS in deroga già fruita per 11 mensilità, all’impossibilità a stipulare un contratto di solidarietà, al diniego dei lavoratori di trasformare gli attuali rapporti di lavoro da full-time a part-time.
Come vi abbiamo appena detto, però, è omesso l’aumento del capitolato. Bugia o dimenticanza?
Una chiara fuga in avanti che ha bisogno di essere stoppata subito. Come vi abbiamo già illustrato con puntualità, il sindaco di Forio, ha già fatto sapere di non poter garantire altre risorse economiche. Un dato di fatto reso noto già il 15 di novembre all’indomani di un incontro tra le parti.
Ma davvero questa è l’unica strada per Vittorio Ciummo? Esaurita la disponibilità per usufruire dell’ammortizzatore sociale, usato per 11 mensilità, oggi si vuol ricattare l’ambiente con la mannaia in mano del licenziamento? Una strada poco onesta e carica di malafede. A questo punto, però, è più cruciale che mail il ruolo della pubblica amministrazione. Può Francesco Del Deo lasciare nel limbo questa impresa? Davvero lo spettro del licenziamento di Natale per 20 foriani deve essere come un altro personaggio del presepe? C’è qualcuno che vuole fare la voce grossa e mettere spalle al muro il privato che vuole, a tutti i costi, perseguire solo i suoi interessi? Del Deo vorrà intervenire e scrivere agli stessi destinatari di questa missiva e ricordare che la Ego Eco ha ricevuto, proprio in virtù di questa discrepanza tra appalto e sentenze, un cospicuo aumento del canone? Quanto tempo dobbiamo attendere per capire come l’amministrazione di Francesco Del Deo ha intenzione di affrontare questa emergenza sociale?