sabato, Gennaio 11, 2025

Pezzullo: «A Forio un Natale arrangiato che offende l’intelligenza delle persone»

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L’INTERVISTA. Il presidente di Confesercenti spara a zero. Punta il dito contro l’assenza di programmazione e promozione: «Preferiamo restare fuori perché non ci piace questo modo di fare». «Il mercatino natalizio? Una baraccopoli. Se vuoi fare il mercatino dell’artigianato nella casetta ci devi mettere l’artigiano, non un bar o una pizzeria»

Mancano davvero pochi giorni al Natale e in ogni comune della nostra isola hanno preso il via le iniziative legate a questo periodo di festa, eventi rivolti sia ai residenti che ai tanti (si spera) turisti che trascorreranno sui nostri lidi le proprie vacanze di fine anno. Uno dei comuni in cui le manifestazioni natalizie stanno prendendo il via in questi giorni, dopo la creazione dei percorsi di luci su tutto il territorio, è quello di Forio. Dopo la conferenza di presentazione del programma di eventi, incentrato sulla riscoperta e riproposizione della “forianità”, sono partite un po’ tutte le manifestazioni, compreso il mercatino di Natale, tanto pubblicizzato. Del mercatino e non solo, ne abbiamo parlato con Francesco Pezzullo, presidente della Confesercenti di Ischia.

A qualche tempo di distanza dalla prima intervista che ci ha rilasciato sull’argomento, Pezzullo non ha cambiato idea sulla situazione del Natale foriano. «Parliamo del Natale, come ogni anno, durante incontri che si organizzano tra fine novembre ed inizio dicembre, dove si partecipa perché chiamati, e diciamo la nostra. Ma è un modo di fare che non si adatta più ai tempi di programmazione. Il Natale – continua risoluto Pezzullo – va organizzato a maggio od aprile, con un programma che riporta tutti gli eventi, così da poter creare un pacchetto turistico da offrire a tutti gli operatori turistici e agli albergatori che possono vendere l’evento compreso nella propria offerta».

Un’ottica di programmazione, quindi…

«Certamente. Questo significa che bisogna programmare il Natale in tempi molti anticipati e ciò comporta anche la possibilità di poter acquistare meglio, poter scegliere ciò che è bello, avere a disposizione un assortimento di tutte le cose nuove. Invece decidendo all’ultimo, in emergenza, uno prende quello che c’é, quello che è rimasto dopo che gli altri sono passati».

Avete preso parte alle riunioni che hanno portato alla elaborazione del programma di Natale di quest’anno?

«Quest’anno non siamo andati alla riunioni perché, dal mio punto di vista, è inutile presenziare a incontri con sempre gli stessi personaggi e dove ci sono la Proloco e l’Ascom che, come ogni anno, si dividono tra loro il budget che il Comune mette a disposizione. Quest’anno, come ho letto dalla delibera, hanno avuto 18.000 euro l’Ascom e 18.000 euro la Proloco. Ma cosa hanno organizzato? Oggi (giovedì per chi legge, ndr) è il 18 dicembre e non è stato distribuito un programma. Si dovrebbe iniziare la sera con qualcosa, ma non esiste un programma, nei negozi non è stato consegnato, c’è solo, forse, su qualche giornale».

Gli eventi sono stati presentati durante una apposita conferenza stampa, ma poi non sono state distribuite locandine esplicative o programmi da affiggere, denuncia Pezzullo.

«La conferenza stampa è una cosa e il programma cartaceo, che puoi consegnare e sfogliare, è un’altra. Se una persona vuole sapere cosa può fare stasera, non deve essere costretto ad andare a ritroso per risalire alla notizia della conferenza stampa, ma deve poter sfogliare qualcosa e trovare la notizia che serve.

E in più dobbiamo capire: tutti questi soldi che ogni anno vengono assegnati a cosa portano?».

Il presidente di Confesercenti Ischia va giù duro contro il mercatino natalizio che è stato approntato per le vie del centro del comune di Forio. «Ci sono per strada sette casette e non si sa chi le occupa. Sono anche esteticamente brutte, per non parlare della tipologia di merce venduta all’interno. Io non sono contro nessuno, ma all’interno delle casette non si può posizionare un commerciante che vende lo stesso prodotto degli esercizi che sono sul corso, un consumatore non sarebbe nemmeno interessato all’acquisto di tale prodotto in condizioni del genere. Come anche in una casetta c’è il ristorante “La terra del fuoco” che offre pizzette, vino… Poi non si capiscono gli orari di apertura e non c’è nemmeno l’indicazione di cosa vendono in queste casette. E’ tutto lasciato al caso e viene lesa l’intelligenza del prossimo».

Pezzullo, sui mercatini, ha sempre dato dei suggerimenti e lanciato input verso l’amministrazione, che però non li ha mai messi in pratica.

«Se vogliono organizzare mercatini di Natale – ci dice – devono andare a vedere in altre città come li fanno e cosa sono. Non bisogna fare il paragone con i mercatini di Trento e di Bolzano, quelli sono un’altra realtà. Parliamo dei mercatini semplici. Vuoi fare il mercatino dell’artigianato? E allora mettici l’artigiano nella casetta, non ci puoi mettere un bar o una pizzeria, uno che vende la roba vecchia, la Proloco che fa l’ufficio in piazza… Che Natale è? Io ancora non l’ho capito».

Tornando alle cifre riportate in delibera, i 36.000 euro totali che i due enti stanno gestendo, Pezzullo si chiede in cosa verranno impiegati.

«Se i soldi servono per gli eventi, io vorrei capire quali sono. Non si capisce, e poi ci rendiamo conto di quanti eventi si possono fare con 36.000 euro? Quando ci sono i soldi pubblici in mezzo, c’è solo spreco. Non viene mai applicato il principio del buon padre di famiglia, che spende con parsimonia .

Scendendo nel dettaglio, sulle casette presenti sul Corso, Pezzullo ci dice: «Le casette in piazza sono una cosa carina da fare, ma non dal 18 dicembre, bensì da fine novembre, quando le persone non sono ancora annoiate dal Natale stesso. Io feci fare un preventivo da un’agenzia per sistemare dieci casette e una casa grande di Babbo Natale da fine novembre a dopo l’Epifania e la somma richiestami era di 3.200 euro in totale. Circa 250 euro a casetta per tutto il periodo. Loro, invece, dicono di averle comprate a 2.000, poi che le prendono in fitto, e chiedono 200 o 300 euro di fitto a chi vuole usufruirne. Con una programmazione e i fondi, non sarebbe stato il caso di regalare la possibilità di stare in una di queste casette, a titolo gratuito, ad un artigiano che ha la bottega lontana dal centro, a patto che venga a portare davvero l’arte artigianale del nostro territorio?

Oppure qualcuno che viene da fuori che porta una tradizione artigiana propria, creando un po’ di aggregazione e si organizza un mercatino natalizio con tante cose».

Il mercatino di Natale di Forio, almeno in prima battuta, risulta essere, però, molto confusionario. «Ieri sera – dichiara Pezzullo – non si capiva niente, i pedoni non riuscivano a camminare, i commercianti hanno fatto casino per ottenere l’apertura al traffico e ora le auto parcheggiano davanti agli esercizi. Quale è il mercatino? E poi, la struttura da 400 metri a cosa serve? E’ una baraccopoli. Questi 36.000 euro per cosa sono spesi? E’ lodevole l’iniziativa dell’imprenditore che ha donato la struttura “PALANOEL”, ma dobbiamo renderci conto che stiamo sprecando cifre blu con i soldi che i turisti hanno versato con la tassa di soggiorno e che potevano essere impiegati magari per l’arredo urbano».

E a chi gli chiede perché la Confesercenti non abbia partecipato, risponde: «Facciamo il solito Natale arrangiato, non ci lamentiamo. Le persone vengono da me e mi chiedono perché la Confesercenti sta fuori: siamo fuori perché non ci piace questo modo di fare, per me dobbiamo andare già da settembre od ottobre nei mercati e contattare gli artigiani. Bisogna programmare».

E conclude con una richiesta: «Chiedo, infine, che, al termine di questi restanti quindici giorni di feste, vengano rese note tutte le voci di spesa dell’intera manifestazione ».

 

1 COMMENT

  1. Ha ragione Pezzullo, quet’isola oramai e tutta un “rappezzo”….mancano le idee, mancano gli uomini giusti…al posto giusto. Campa cavallo che l’erba…(quanto prima) finirà.

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