venerdì, Febbraio 7, 2025

Se l’isola promuove il suo fallimento

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

La sortita di Sergio Vetrella apre, maldestramente, la campagna elettorale per le prossime regionali. A ben vedere non riusciamo a trovare un altro motivo valido per convocare gli amministratori ischitani e gridare al lupo al lupo se non quello di lanciare l’offensiva del sorriso o quantomeno della distensione in vista delle prossime elezioni. A questo e poco altro è servito lo show del sanguigno assessore perché in realtà il paventato “blocco” dei trasporti nel golfo è più nei sogni di Vetrella che in quelli di Aponte, D’Abundo, Lauro e soci che, come lo stesso ex senatore/armatore ha dichiarato, manco ci pensano a fermarsi ed al massimo da qui a Pasqua proveranno a risparmiare qualche secchiata di carburante annullando qualche corsa morta.
Dopo essere riuscito nella non facile impresa di inimicarsi gli armatori, le associazioni, i sindaci delle isole e gran parte degli utenti delle vie del mare Vetrella ha provato il colpo ad effetto, la chiamata alle armi contro il nemico alle porte senza considerare che è proprio lui insieme agli amministratori isolani ed a De Siano, il vero ostacolo alla normalizzazione e/o razionalizzazione del sistema dei trasporti marittimi del golfo di Napoli.
Della sentenza ammazza-gare del Tar sapeva già tutto da mesi, anzi, dallo stesso giorno in cui è venuto a Casamicciola a incontrare e scontrarsi con gli ischitani, strano che se ne sia ricordato l’altro ieri così come è altrettanto strano che Domenico De Siano faccia da p.r. per Gianluca Trani, Stani Verde e Ciro Fralliccairdi, i nostri “tre piccoli porcellini”, per l’inutile e paparazzata udienza invece di chiedergli conto, pubblicamente ed esaustivamente, del corto circuito marittimo che l’Assessorato ai Trasporti è riuscito a creare in pochi mesi tra gare annullate, Caremar congelata e probabile sanzione della Comunità Europea alla derelitta compagnia marittima regionale per contributi statali illegittimi.
Vetrella, come Schettino, con la complicità dei nostri sindaci e senatori, si è schiantato volontariamente sul muro, anzi, sul muro contro muro combattuto in questi anni con quasi tutti i componenti di quel delicato e complicato meccanismo dei trasporti marittimi rinunciando all’unico salvagente, quello della politica.
Ischia, Capri e Procida hanno permesso ad un ottimo professore (di Impianti Aerospaziali), ma pessimo uomo politico di mettere a rischio un sistema che da mezzo secolo sostanzialmente funzionava ed aveva bisogno di certezza dei ruoli e rispetto delle regole.
Poteva fare bene, anche grazie all’ignavia dei nostri amministratori, che mancoconoscono la differenza fra navi ed aliscafi e sanno al massimo rivolgersi alle compagnie marittime per tessere omaggio o sponsorizzazioni pallonare (ricordate Giosi Ferrandino, la Medmar e l’Ischia Calcio?).
E’ invece naufragato miseramente lasciandoci in mezzo alla tempesta da soli, visto che a dettadegli insider politici di terraferma non sarà confermato ai Trasporti neppure in caso di nuova vittoria del centro destra.

La proposta
Eppure non era difficile trovare la rotta giusta e schivare secche ed iceberg. Vetrella ed i suoi pagano ogni anno oltre 650 milioni di euro per il trasporto regionale terrestre mentre ne tirano fuori solo 19 per quello marittimo, tutti per Caremar.
Privatizzando subito quest’ultima coi soldi risparmiati (Snav e Rifim se la sono aggiudicata per 10 milioni di contributi annui) e con altri 8/10 milioni all’anno reperibili tagliando sprechi e rami secchi dei trasporti regionali a terra, tra metropolitane, treni e bus si potevano pagare le osp agli armatori privati (come d’altronde impone la stessa legge regionale) vincolandoli con un contratto serio e dettagliato ed invitando comuni ed associazioni ad entrare in un comitato permanente di monitoraggio sul servizio, mettendo infine a gara i servizi residuali così da calmierare il mercato permettendo il graduale ingresso di nuovi armatori.
Definizione dei ruoli quindi, quello politico di indirizzo e controllo, quello imprenditoriale con il privato che non deve sostituirsi all’azienda pubblica, quello degli utenti che debbono conoscere una buona volta i loro diritti ma pure i loro doveri, quello tra corse con obbligo e perciò garantite, con standard qualitativi dignitosi ed a tariffe plausibili per i residenti turisti e collegamenti residuali, senza contributi e perciò con minori vincoli e certezze ma non fondamentali per la mobilità marittima.
E rispetto delle regole, che nella programmazione e gestione dei trasporti marittimi locali la legge affida alle regioni che queste regole ce le hanno già, le possono scrivere e le debbono far rispettare.
Questo era ciò che Vetrella doveva fare nel suo mandato, questo è quanto i sindaci avrebbero dovuto pretendere in questi anni, non un paradossale spot elettorale che pareva il trailer del sequel di Titanic.

1 COMMENT

  1. Sabato 7 febbraio si terrà un’assemblea del “Comitato per il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale”alle ore 16 presso la sala conferenze del bar Calise Ischia Porto per trattare congiuntamente sui seguenti argomenti : Sent. Consiglio di Stato 22 Dic. 2014 e Sent. 22 Dic. 2014 sui servizi OSP. L’invito è rivolto a chiunque sia interessato alla tematica di cui sopra,saranno comunicate le linee guida per la protesta anche in termini di trasporti su gomma sempre più drammatici sulla nostra isola.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos