Mentre Iacono chiede atti concreti sulla Caremar e non si lascia in facili trasferte napoletane, restando immune dall’inutile morbo della “visita di cortesia” tra consiglieri comunali, adepti e assessori regionali, e mentre Alilauro si lancia in uno sforzo comunicativo per tranquillizzare gli utenti del mare, I sindaci dell’Isola si riscoprono amanti di Vetrella. In un momento si sono dimenticate tutte le polemiche con l’assessore, dai pontili del Porto di Ischia, alle gare per le corse comunali, alla vicenda Morace, ai guai Eav Bus e si è tutti pronti alla costituzione ad adiuvandum nel ricorso al Consiglio di Stato che dovrebbe presentare la Regione Campania avverso la sentenza del TAR che stabilito che le OSP “sono” degli armatori privati.
L’azienda del senatore Lauro, da diversi giorni (e con serio ritardo rispetto ai tempi con cui comunicare) prova a rassicurare l’utenza in merito alla sentenza che ha visto soccombere la Regione Campania. Attraverso un comunicato stampa, infatti, Lauro garantisce che i servizi “OSP” verranno mantenuti tali anche dopo la data dell’1 febbraio, dead line degli accordi con Vetrella.
D’accordo Vetrella anche la fronda dei pendolari, che non penalizzati dalla moribonda Caremar scrivono: «Il 27 gennaio 2015 si è svolto presso l’Assessorato ai Trasporti della regione Campania un incontro con l’assessore Vetrella convocato a seguito delle specifiche richieste fatte pervenire da numero associazioni di utenti a pendolari della regione, nonché da parte delle associazioni di categoria e operatori commerciali dell’Isola d’Ischia in continuità con quanto cominciato a seguito dell’incontro istituzionale del 3 dicembre a Casamicicola Terme. I temi dibattuti sono stati diversi e hanno riguardato prevalentemente le problematiche nate dalla applicazione del nuovo sistema tariffario TIC e le prospettive dei servizi di trasporto marittimo a seguito della sentenza del TAR del 29 dicembre scorso. In linea con quanto detto nell’incontro della mattina con le Amministrazioni comunali isolane, l’Assessore Vetrella ha confermato che la Regione ha già attivato il proprio ufficio legali per ottenere nel più breve tempo possibile una sospensiva della sentenza e per contemporaneamente presentare ricorso al Consiglio di stato. Allo stesso tempo l’Assessore ha purtroppo confermato le lungaggini dell’iter per la formalizzazione del passaggio di Caremar all’ATI Snav –Rifim, confermando tuttavia l’impegno a sostenere, fino a che sarà necessario, sotto l’aspetto economico le attività della compagnia. Da parte dei rappresentanti dell’utenza isolana è stata ribadita la volontà a supportare per quanto è nelle proprie possibilità e con i mezzi a diposizione il ricorso a Consiglio di Stato auspicando il buon esisto della vicenda».
Eppure qualcosa non torna.
«La presente per richiamare la Vostra attenzione sulla gestione della CAREMAR in ordine ai continui disagi che la stessa compagnia procura all’utenza oltre che agli evidenti sprechi in ordine a scelte incomprensibili che ritengo vadano indagate, almeno dal punto di vista amministrativo, tecnico e contabile» inizia così la lunga lettera che Vito Iacono ha inviato al governatore Caldoro, all’onorevole Giacobbe, Presidente IV Commissione Consiglio Regionale della Campania e alla Procura Generale della Corte dei Conti. Una nota dove si mette in evidenza la mala gestione della compagnia marittima pubblica, in attesa dell’affidamento a Snav e Rifim, che non paga i dipendenti, preferisce il nolo costosissimo di natanti presso la sola Snav e non garantisce più un servizio decente nonostante i milioni che piovono da Bruxelles.
«C’è un evidente problema nella manutenzione dei mezzi che spesso sono oggetto di avarie per le quali invece di intervenire rimettendo gli stessi mezzi nella condizione di riprendere la navigazione si preferisce optare per un incomprensibile e costosissimo noleggio al quale vanno aggiunti i costi derivanti dall’equipaggio del mezzo fermo in banchina in attesa di sempre più improbabili e remote riparazioni. Sarebbe il caso che la Procura Generale della Corte dei Conti verifichi queste insopportabili circostanze.»
Il racconto-denuncia di Iacono sui problemi che investono la compagnia marittima e alla quale, putroppo, la Regione Campania, non riesce a dare seri risposte continua in un silenzio che poco convince e che, va detto, vede i Sindaci preoccupati solo di “garantire le gare per le OSP”.
«Non è dato – affonda il colpo Iacono – di sapere quanto ancora incidono i costi amministrativi e del management, che viene pure pagato per operare scelte incomprensibili, sulla gestione ordinaria dell’azienda anche rispetto a quelli delle risorse necessarie per far navigare i mezzi che risultano sempre più penalizzati in termini di turni di lavoro e tempi di pagamento degli stipendi. Ritengo necessario – continua il consigliere comunale di Forio – ed improcrastinabile un intervento determinato da parte degli Uffici in indirizzo richiamando ognuno alle proprie specifiche responsabilità anche alla luce della incertezza dei tempi di perfezionamento della procedura di privatizzazione della CAREMAR, ricordando agli stessi che le responsabilità politiche ed amministrative restano e diventano sempre più incombenti con particolare riferimento alla opportunità di rispettare: le esigenze dell’utenza; i diritti dei lavoratori, sono 2 mesi che non percepiscono lo stipendio; la necessità di ottimizzare il patrimonio PUBBLICO di mezzi e di risorse umane di cui gode la Compagnia evitando sprechi insopportabili per la collettività.
Molto c’è da fare anche per rivedere il piano orario ed adeguare lo stesso alle effettive esigenze dei territori.
Colgo la occasione per richiamare l’attenzione sull’assurdità in ordine alla specifica circostanza che il sabato e la domenica, giornate in cui sono migliaia i passeggeri che a diverso titolo si spostano tra Ischia e la terraferma, l’Alilauro sospende la corsa di aliscafo della 19:10 da Ischia e delle 20:20 da Napoli senza che vengano previste ed imposte corse con compagnie alternative e/o con la stessa Caremar e così dopo la corsa del traghetto da Napoli delle 19:25 il successivo è addirittura alle 21:55 (dopo 2 ore e mezza) e l’ultima corsa veloce da Napoli è addirittura alle 19. Come risultano incomprensibili alcune situazioni come quella che un aliscafo sempre dell’Alilauro con partenza da Napoli per Ischia Porto delle ore 7:35 prosegua vuoto sulla tratta Ischia Porto – Forio penalizzando l’utenza diretta in quella destinazione già privata della corsa delle 8:15. Molto sarebbe altresì possibile fare in fasce orarie congestioniate su alcune direttrici riducendo i costi di gestione ed aumentando le corse in orari peggio serviti.
Chiederei – conclude Iacono – se siamo di fronte a standard “europei”!?!?!? Se ai cittadini della nostra Isola vengono riconosciuti gli stessi diritti e le stesse prerogative degli altri cittadini Europei che risiedono sulle Isole minori. E cosi viene mortificato e leso il diritto alla Salute, allo Studio, allo Sport. Sarebbe opportuno che la Regione Campania intervenisse per legiferare in materia riconoscendo a chi è costretto ad andare in terraferma per curarsi, studiare o per attività sportive specifiche agevolazioni.
E poi come è possibile che sia sui Porti che a bordo non sia previsto servizio alcuno di assistenza ai disabili ed ai malati abbandonati a se stessi e spesso costretti a fare chilometri a piedi per spostarsi dalle biglietterie ai punti di imbarco?»