L’assicuratore di Lacco Ameno accusato di appropriazione indebita e falso in scrittura privata per aver raggirato due donne intascandosi 25.972,24 euro
I soldi fanno ritornare la vista ai cecati. Dice un vecchio proverbio. Questa volta a non fare a meno di cercare di infilarsi in tasca un bel malloppo di banconote di euro è un assicuratore ischitano, l’imputato Salvatore Silvio, tratto a giudizio per appropriazione indebita e falso in scrittura privata. Tutto nasce dalla sottoscrizione di due polizze “vita” di due donne che si erano fatte attirare dalla possibilità di investire con la sottoscrizione della “vantaggiosa” polizza offerta dalla compagnia di assicurazioni “Ina-Assitalia”. Chi impegna una buona somma di denaro, può ricevere alla scadenza del contratto non solo la sorta capitale, ma sostanziosi interessi che consentono di aumentare i risparmi di una vita messi da parte dopo anni e anni di lavoro. Oppure di ottenere un vitalizio mensile che viene concordato tra le parti. Le due sottoscrittrici si sono invece ritrovate con un pugno di mosche in mano: la perdita di una somma complessiva pari a 25.972,24 euro. Una di queste due “clienti sfortunate” aveva consegnato all’imputato tutti i suoi risparmi, che aveva accumulato durante il lavoro di bidella presso un edificio scolastico di Lacco Ameno. Così come l’altra parte offesa, che riteneva di averle consigliato bene per non mantenere immobilizzato il capitale.
Di quella somma di denaro il subagente dell’“Ina Assitalia” non avrebbe sborsato neanche un centesimo, intascandola interamente. L’attesa che l’operazione si perfezionasse è diventata lunga, insopportabile, fino a creare più di un sospetto. E cioè che tutto sarebbe stata una presa in giro, ma costosa. Fino a chiedere informazioni alla compagnia di assicurazioni e sentirsi rispondere che nessun contratto era stato stipulato tra le parti. Non restando altro da fare che presentare una denuncia alla procura della Repubblica.
Dinanzi al giudice del dibattimento sono comparsi i difensori delle due parti in causa e in particolare la costituita parte civile.
Salvatore Silvio avrebbe avuto un particolare momento di difficoltà nella gestione della propria attività di assicuratore e secondo i rumors, queste si sarebbero acuite in particolar modo per cattivi investimenti e per non essere riuscito a rientrare delle somme sborsate per onorare gli impegni, a sua volta contratti, con gli assicurati e con la compagnia che rappresentava sull’isola d’Ischia. Situazioni alquanto particolari che nella piccola comunità di Lacco Ameno sono circolate con una certa insistenza. In particolare per i rapporti intercorsi tra lo stesso Silvio e altri contraenti assicurativi che avrebbero avuto qualche problema poi “apparato” con impegni a riconsegnare somme di denaro, anche con l’aiuto provvidenziale degli stessi familiari e del fratello, che è un esponente politico locale.