Non è stato ancora stabilito il prosieguo delle attività. “Il lavoro non è stato perso. Tutto sommato oggi è stata una giornata positiva si è compreso che bisogna lavorare a strappi”- ci ha detto il comandante dopo il tentativo conclusosi con un risultato inferiore al previsto- “Valuteremo dopo la relazione del sub come agire e se tirare ancora”. La nave si è spostata verso l’esterno di qualche metro. Si parla di circa 2 metri. Il punto debole dell’operazione questa volta è stata la maglia delle catena di tenuta all’occhiello della nave. La maglia ha ceduto facendo cadere in mare il cavo ITAL.Va in ogni caso considerato che il cavo tortile impiegato è certamente più resistente ma nello sforzo di tiro va inserito anche la forza necessaria a supportare il peso del cavo.Insomma ci sono i due volti della medaglia di una operazione difficile e complicata.Ora si sta operando per il recupero del tortile adagiatosi sul fondale. Solo una testa rimane disponibile in superficie assicurata al galleggiante. La testa a dritta, scanciatasi dal Touristone, è ormai prigioniera dei fondali. Il peso l’ha portata in profondità che, in alcuni punti, possono raggiungere diversi metri di fondale sabbioso misto a scogli su una superficie che supera abbondantemente i cento metri.In più la Bilton nella manovra di rientro dopo lo sganciamento lo ha trascinato intricandolo in una sorta di otto. Intuibili le difficoltà di recupero. Un sub ha ispezionato da mare la situazione sui fondali per l’eventuale recupero.La chiatta Marintecnica, dove è operativa la Sorbona, è uscita in mare per le operazioni di assistenza e recupero del cavo di acciaio mediante braccio meccanico. Gli ormeggiatori proseguono nell’incessante lavoro di supporto. Si attende di poter valutare e decidere in relazione all’esito dell’immersione per stabilire il dafarsi. La sensazione è che non si tirerà nuovamente almeno fino a quando il cavo non sarà recuperato e disponibile. Manca solo l’ufficialità C’è comunque ottimismo, lo scavo del fondale ha dato i suoi frutti.