Veramente avevamo avuto un sospiro di sollievo. con l’uscita dai giochi di Giuseppe Ferraro avevamo sperato ad un uovo corso della nostra ASL e, invece, sembra di essere tornato molti anni addietro.
La denuncia dei sindacalisti della FIALS, che in parte accogliamo come prova pubblica a tante dicerie di “corsia”, apre uno scenario di intolleranza che deve far riflettere parecchio, soprattutto in un periodo storico dove si cambia la costituzione, si mette mano all’articolo 18 e si inizia a pensare ad un nuovo sistema di lavoro pubblico. Ma lasciano Renzi e gli altri e preoccupiamoci di Agnese Iovino, il nuovo Commissario Straordinario dell’ASL Napoli 2 Nord, e delle sue intemperanze contro i sindacalisti della FIALS che, dopo aver inoltrato una nota di censura (integrale nel box a lato), si sono visti recapitare un provvedimento disciplinare. Una limitazione e un grave atto antisindacale che merita attenzione e che dovrebbe spingere la vacante Regione Campania a nominare presto un Direttore Generale e farla finita con proroghe e proroghette.
Roberto Maraniello, Segretario Provinciale, scrive a Stefano Caldoro: «Con la presente si intende portare all’attenzione dei destinatari il grave episodio occorso al Sindacato FIALS. Con nota n. 5076/15 il Commissario straordinario dell’ASL NA 2 Nord ha rimesso all’Ufficio per i Provvedimenti Disciplinari la nota della scrivente FIALS n.036 del 21/1/2015 a firma di alcuni dirigenti sindacali dipendenti dell’ASL.
Tale rimessione disciplinare – continua – manifesta una gravissima lesione delle libertà sindacali previste dalla Costituzione italiana e dalla costante normativa e giurisprudenza in materia. Tali fondamentali norme garantiscono che il rappresentante sindacale, nell’esercizio della propria funzione, possa legittimamente criticare l’operato della direzione anche mediante l’uso di toni aggressivi, in virtù della tutela cui essa è finalizzata. La nota di rimessione del Commissario straordinario in oggetto è stata effettuata confondendo strumentalmente l’esercizio della funzione sindacale con l’esercizio delle funzioni proprie dei dipendenti nell’adempimento della normale attività di servizio; infatti il Commissario straordinario ha rimesso il caso alle valutazioni dell’Ufficio Provvedimenti disciplinari “dimenticando” che il documento in oggetto era emanato dai dipendenti in funzione di rappresentanti sindacali e pertanto non passibile di alcuna sanzione disciplinare. La nota FIALS in oggetto, infatti, è di natura puramente sindacale e firmata esclusivamente da segretario aziendale, componenti della segreteria aziendale e dal responsabile sindacale territoriale ( tutti soggetti nel pieno e legittimo svolgimento della propria attività sindacale ); essa, quindi, non può essere soggetta ad alcun tipo di sanzione disciplinare di cui all’art.55 D.l.vo 165/01.
Si ricorda (cosa che dovrebbe essere ovvia per un Commissario straordinario) che il procedimento di deferimento alla commissione disciplinare è regolamentato tassativamente dall’art.55 DL.vo 165/01, così come modificato dalla D.L.vo 150/09 e prevede che il dirigente contesti immediatamente la sanzione o, ove questa sia superiore ai limiti di cui al comma 1, rilevi la sanzione e trasmetta gli atti all’Ufficio Procedimenti disciplinari il quale contesterà quanto dal dirigente rilevato. Naturalmente le contestazioni possono essere effettuate al dipendente solo per violazioni svolte nell’esercizio della propria attività lavorativa e non certo nell’esercizio dell’attività sindacale. In sede sindacale, eventuali abusi della propria rappresentanza sarebbero eventualmente di competenza della magistratura e non certo dell’Ufficio Provvedimenti disciplinari. La nota contestata – prosegue il segretario FIALS – ha avuto pertanto il duplice effetto di porre in essere sia una gravissima condotta antisindacale ( ex L.300/70 ) che un abuso disciplinare ( ex. D.L.vo 165/01 ). Per questo motivo si diffida il detto Ufficio Provvedimenti Disciplinari dal porre in essere alcun genere di attività e/o provvedimento in ordine alla nota trasmessa. In caso contrario si riterrà il detto Ufficio ed il suo dirigente corresponsabili dei danni arrecati ai Sindacalisti di cui sopra e si agirà per il risarcimento degli stessi. Si fa ancora notare che la stessa Dirigente, conoscendo l’irritualità di quanto stava facendo, ha qualificato i deferiti all’Ufficio Procedimenti disciplinari quali dipendenti pur essendo perfettamente a conoscenza del fatto che gli stessi avevano agito soltanto nell’ambito della propria attività sindacale e come tali non potevano essere deferiti al detto Ufficio. Questo deferimento, quindi, ha natura spregiudicatamente intimidatoria nei confronti di soggetti che dimostrano, con la nota di cui si parla, di non essere asserviti ad alcun potere se non a quello della legalità e della giustizia e che, rifiutando qualunque sottomissione, non tollereranno di essere intimiditi impunemente con minacce di deferimenti disciplinari illegittimi. L’azione della Dott.ssa Iovino connota una grave ignoranza in merito alle regole basilari del proprio ruolo ( cosa non ammissibile per un Commissario Straordinario ) oppure, cosa molto più plausibile, un grave ed inammissibile tentativo di intimidazione. In ogni caso, quindi, si conferma quanto riportato nella nota FIALS incriminata a proposito della totale incapacità del Commissario Straordinario a relazionarsi e confrontarsi in modo democratico e trasparente, cosa che dovrebbe essere presupposto fondamentale per ricoprire il ruolo di vertice in una pubblica amministrazione. La cosa pubblica infatti è sostenuta con le tassazioni dei cittadini e non può essere gestita a mò di cosa privata dal Commissario. In conclusione la nota del Commissario Straordinario è palesemente illegittima, nulla, irrituale ed inopportuna e pertanto, avendo il detto Commissario agito fuori dalla normativa vigente, non lo ha fatto nell’esercizio dei poteri connessi alla propria qualifica di Dirigente responsabile ma, bensì alla stregua di un privato cittadino e per tale motivo ci si riserva tutte le azioni di natura penale e risarcitoria direttamente nei confronti della Dott.ssa Agnese Iovino per ristorare il grave danno di immagine arrecato al Sindacato FIALS da tale atto. Alla luce di quanto sopra ed ad evitare ricorso alla magistratura alimentando inutili conflitti, la scrivente FIALS chiede l’immediato intervento degli Organi Regionali in indirizzo affinché venga valutata seriamente la possibilità di rimuovere con urgenza il commissario Straordinario Dott.ssa Iovino, ripristinando, allo stesso tempo, un contesto democratico dove ognuno possa svolgere fattivamente il ruolo garantito dalle leggi vigenti.”
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