Giovanni Sasso | «Una telefonata allunga la vita», era il fortunato motto dell’allora “Sip” nel 1994. iamo nel 2015 e, purtroppo per Claudio Lotito – “Lotitovunque” per la new age – una telefonata lo “sputtana” in maniera plateale, clamorosa. A fargliela il Segretario Generale dell’Ischia Isolaverde, Pino Iodice, nominato a nostra insaputa Direttore Generale dall’Amministratore Unico (in tutti i sensi) Vittorio Di Bello. Ma è la sostanza quella che conta, ovvero che indirettamente – o direttamente, fate vobis – si è parlato dell’Ischia (e di Ischia) per una giornata intera. Un dirigente gialloblù che si adopera per mettere alla berlina uno dei personaggi più potenti, influenti e “presenzialisti” del calcio italiano dopo l’uscita di scena di Luciano Moggi: da non credere. Senza precedenti.
«PRONTO, CLAUDIO?»
In mattinata il sito web della “Repubblica” diffonde il contenuto di una conversazione telefonica tra Iodice e Lotito. Il quarantanovenne ex segretario di Napoli, Salernitana, Savoia, Nocerina e Pro Patria, rappresenta l’Ischia, società tra le tante che hanno sfiduciato il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, che è anche vice presidente della Federcalcio. I due discutono dell’imminente assemblea (lunedì 16 febbraio) in cui si decideranno le sorti del presidente Macalli, da diciotto anni capo della lega fiorentina, dall’agosto scorso vice di Tavecchio. La conversazione telefonica, della durata di diciannove minuti, è quasi interamente di marca “lotitiana”. Parla soprattutto il patron di Lazio e Salernitana e si sviluppa su discussioni riguardanti soldi e trasferimenti alle società piccole. «Ho detto ad Abodi: Andrea,dobbiamo cambiare. Se me porti su il Carpi… una può salì… se mi porti su (in Serie A, ndr) squadre che non valgono un c… noi fra due o tre anni non ci abbiamo più una lira. Perché io quando a vado a vendere i diritti televisivi – che abbiamo portato a 1,2 miliardi grazie alla mia bravura, sono riuscito a mettere d’accordo Sky e Mediaset, in dieci anni mai nessuno – fra tre anni se ci abbiamo Latina, Frosinone.. chi c… li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, Frosinone. Il Carpi… E questi non se lo pongono il problema!». La telefonata continua con considerazioni su Macalli («un altro anno e mezzo e va via pure lui») e sui presidenti delle Leghe di A e B, Beretta e Abodi.
ARRIVA LA BUFERA
Con la diffusione della notizia da parte del Tg1 delle 13.30, la bufera assume proporzioni gigantesche. Il Festival di Sanremo e i vari Carnevale italiani vengono letteralmente oscurati. Si parla solo della figuraccia fatta da Lotito. Lo sanno anche le pietre che Pino Iodice sostiene Ghirelli e Gravina (consigliere federale da tempo, grazie all’ascesa in B di una “piccola” come il Castel di Sangro) e che non si è mai piegato di fronte «a minacce telefoniche il cui contenuto sarà inviato nelle sedi competenti». Iodice, dopo aver denunciato alla Rai le pressioni esercitate da Lotito («Dovevamo firmare un documento da lui redatto, altrimenti ci avrebbero tagliato i fondi del settore giovanile», rivela il d.g. isolano al collega Carlo Carione), va oltre e registra una telefonata, l’ultima intercorsa con l’imprenditore romano. Mentre il n.1 della Figc Carlo Tavecchio prende le distanze da Lotito (in via ufficiale, ma nella sostanza…), Iodice viene intervistato dalle più importanti testate giornalistiche italiane: dall’Ansa ai quotidiani sportivi, dalle emittenti satellitari ai siti sportivi e non più disparati. Lo “sputtanamento” è cosa fatta. Su tutta la linea. Le telefonate intercorse tra Iodice e Lotito sono più di una. Sicuramente due. La prima era nota: quella delle “minacce” di bloccare i fondi della ex Legge Melandri.
«ISCHIA, NON TEMERE»
Pino Iodice, dopo aver vuotato il sacco, invita Lotito ad aprire l’armadio per mostrare gli scheletri. «Lotito ha effettuato una sorta di stalking. E’ da oltre un mese che sta facendo pressioni per appoggiare e difendere Macalli, in tutti i modi», ci dice Iodice prima di andare in diretta, poco dopo le 23.00, su “RaiSport1” nell’ambito della trasmissione “Zona 11”. «In un paese normale – commenta Xavier Jacobelli, una delle firme “top” del calcio italiano – Tavecchio avrebbe cacciato Lotito. Hanno fatto finta di cambiare qualcosa. Viva il Carpi, viva il Frosinone! Sistema che sta saltando? Ma no, è già saltato… Si sta cercando di minimizzare le affermazioni di Lotito, il quale dice che i presidenti delle leghe non contano nulla… E questo signore sta ancora a suo posto. La procura federale avrebbe dovuto subito aprire un fascicolo».
Iodice, tra tante interviste e dichiarazioni fatte ad agenzie e giornaloni, ha risposto candidamente anche alle domande di chi si preoccupa del futuro dell’Ischia, chiamata a salvarsi sul campo ma che potrebbe subire delle “ritorsioni” di non poco conto. «L’Ischia non deve temere ritorsioni, anzi penso che tutti dovrebbero essere fieri che abbia contribuito a scoperchiare questo vaso. Ma temo che un po’ tutti vogliano che il marcio resti lì dov’è. Questa mia iniziativa dovrebbe portare al commissariamento della Figc, a caldo avrebbe dovuto suscitare ben altre reazioni da chi è stato tirato in ballo (chiaro il riferimento ad Abodi e Beretta, ndr). Spero in una chiamata del procuratore Palazzi, a cui darò il contenuto delle precedenti telefonate», sottolinea il d.g. dell’Ischia.
Sicuro che questa telefonata-bomba non si trasformerà in una telefonata-boomerang? «Assolutamente no. Pensare a una cosa del genere è riduttivo – ribatte Iodice – . Significa non credere nelle cose che si fanno. Se lo avessi minimamente pensato, il pensiero me lo sarei tolto. Ho denunciato tutto questo perché il calcio ha bisogno di personaggi seri e puliti. Lotito agisce da deus ex machina, imperversa e destra e manca. Vuole dettare condizioni, suggerisce soluzioni. A noi non sta bene, parlo delle società che dissentono dalla politica di Macalli. Per noi questo è un calcio malato. Vedrete che tra un paio di giorni tutto rientrerà nella “normalità”. L’impatto mediatico durerà poco (non siamo dello stesso avviso, basta dare uno sguardo alla “Gazzetta” in edicola stamani, ndr). Determinati personaggi continueranno a fare i loro interessi. Oggi, dopo quello che è accaduto, si può dire che è la giornata della “morte del calcio”…».
«BASTA CON MACALLI»
Lunedì assemblea a Firenze: cosa dobbiamo aspettarci alla luce di quello che ha detto Lotito nella telefonata, ovvero che Macalli ha la maggioranza delle società che lo sostengono? «Taluni presidenti vogliono portare avanti il calcio delle riforme, dare una spinta innovativa al mondo del calcio, vogliono essere i veri artifici della Lega Pro. Dopo tutto quello che dice Lotito nella telefonata, non vedo come possano associarsi al suo progetto, sostenere una persona che parla in quel modo. Se è vero quel che dice, è un’ulteriore conferma che il calcio è malato, ma malato terminale e che non c’è nulla da fare. Lunedì – continua Iodice – noi parteciperemo per rinnovare la sfiducia alla politica di gestione di Macalli e reitereremo le nostre richieste. Però quella sarà una assemblea interlocutoria: non si non si parlerà di approvazione del bilancio, ma di elezione di un consigliere federale e dei criteri di distribuzione dei proventi federali. Sai qual è il grande paradosso? La Lega Pro continua il percorso di gestione dell’attuale stagione senza l’approvazione del bilancio di quella precedente. Questo è paradossale! E si parla di calcio…».
Lotito vuole mettere le mani sulla torta dei futuri diritti Tv. “Sportube” ha “seminato” e…sfondato. Nella prossima stagione ci sarà il “raccolto”. «500 mila euro per ogni società? Mi sembrano tanti. Ad oggi la Lega Pro non ha sottoscritto alcun contratto, bisogna vedere chi ha intenzione ad acquisire i diritti, cosa si vuole fare di questa piattaforma in streaming che ha dato buoni risultati. Questa è la politica della Lega Pro: si va avanti alla giornata senza una programmazione, secondo quelli che sono i convincimenti di Macalli. Le società devono solo accettare quello che decide il presidente Macalli, mentre noi – chiude Iodice – dovremmo essere i veri protagonisti delle trattative, e non il presidente della lega che deve stare lì per rappresentarci e non per decidere».
@ildisparilive