Partiamo dal giorno prima della triste pubblicazione. Giovedì mattina, verso le 10.00, mi chiama Gianluca Trani che, avendo letto un mio stato su facebook e avendo letto il post di Ivana Caliendo mi chiede cosa sia successo con Giosuè Mazzella e, dopo averglielo spiegato, mi da la sua solidarietà. Poi Gianluca chiama Gaetano Ferrandino (ho il sospetto più che solido che Gianluca mi avesse chiamato proprio per dare informazioni a Gaetano) e gli racconta quello che scriverà venerdì mattina sul Golfo. Veramente lo scriverà in parte e in malafede, inventando calunnie e fatti non successi.
I fatti di mercoledì mattina (dopo vi spiego perché i giorni sono importanti) sono chiarissimi al sindaco Giosi Ferrandino, ad Enzo Ferrandino, a Giosuè Mazzella, a Massimo Trofa e a Lisa Di Iorio: erano tutti presenti! Incontro Enzo Ferrandino e, grazie a Facebook, gli faccio gli auguri di compleanno. Gli chiedo se il Sindaco era ad Ischia e, con la scusa di salutare il nuovo presidente dell’ANCI salgo con Enzo alla Segreteria del Sindaco. Incontro il sindaco, una battuta veloce sull’elezione, sulle stranezze della sabbia a Casamicciola e arriva Giosuè Mazzella.
Giosuè, senza troppi problemi mi dice che l’ultimo editoriale non gli è piaciuto. E’ naturale che stia stizzito. Gli stendo la mano, ma Giosuè non ricambia. E’ il gioco delle parti. Il discorso procede come tantissimi tanti altri: chi è stato criticato che si difende, e io a difendere la mia libertà di opinione e di pensiero. La critica nei miei confronti, ahimè, è sempre la stessa: c’è sempre chi mi paga, chi mi suggerisce o che mi arma. Per fortuna, ho una mente pensante autonoma. Ahimè, fin troppo.
Ero li per festeggiare il compleanno di Enzo Ferrandino, l’ambiente non è dei migliori. Chiarisco a Mazzella che riscriverei altre mille volte le stesse cose e vado via. Uscendo saluto con un “è stato un piacere immenso”. Fine della storia. Fine della vicenda.
Fin qui, ovviamente, nulla da scrivere. Dove sta la notizia? Non c’è. Ivana, la mette sulla satira e racconta la sua vicenda come spesso fa, senza nomi, senza riferimenti facendo la sua satira. Je suis Ivana.
Aggiunge, con un po’ di fantasia, la leggenda dello “schiaffone” immaginario e resta nel suo naturale contesto.
Torniamo ai giorni. Mercoledì mattina il confronto con Giosuè. Mercoledì sera il post di Ivana. Giovedì la telefonata di Gianluca. Venerdì mattina l’articolo di Gaetano Ferrandino, che non si firma per provare a salvare la faccia.
Quindi, se anche avessi dato uno schiaffo a Giosuè, i giornalisti che danno anche le lezioni, avevano bucato ed erano arrivati il giorno dopo.
Ma perché la pubblicazione della notizia? Perché Mauro Stampa Ischitana o Ottorino Stampa Ischitana (credo si scambino le password) non possono far altro che tentare di screditare i propri nemici (nella loro piccolezza si tratta di questo) dopo aver fallito nel tentativo di sfilare collaboratori, di riuscire a intimidire con SMS o telefonate minatorie le fonti ufficiali o, ancora, provare ad ingraziarsi il potente di turno.
Valutando la querela per diffamazione, in conclusione, è giusto rimandare al mittente tutte le corbellerie giornalistiche e i giudizi. Cara Stampa Ischitana, impegnati a stare sulle notizie vere, no le leggende e neanche quelle che mettono gli altri.
La mattina, per noi, non ci sono brutte sorprese.
p.s. Ovviamente gli untori hanno abboccato subito. Avevo chiesto a Miro Iacono di photoshopparmi per ridicolizzare la notizia creata ad arte. Un po’ di autoironia allarga la mente e le spalle.