Se Anno Zero deve essere, per l’Area Marina Protetta, che Anno Zero sia. E il “Regno di Nettuno”, in attesa di disporre del suo responsabile scientifico Riccardo Strada (finito sulla graticola per una serie di contestazioni formali su atti ritenuti illegittimi dal Consorzio di gestione), formalizza una storica apertura al mondo delle associazioni, che negli ultimi giorni scalpitavano perché escluse dai processi decisionali dell’ente deputato alla tutela del nostro mare. Escluse, di fatto, malgrado un articolo dedicato, dello statuto dell’organismo (il numero 10, comma 1), preveda la loro presenza, come uditori, all’interno del Cda.
E’ proprio per questo che il presidente Donatella Migliaccio ha inviato una missiva a tutte le realtà del territorio con la quale invita «l’associazione dei pescatori professionisti di Ischia; l’associazione dei pescatori professionisti di Procida; le associazioni ambientaliste e marinare a trasmettere entro le ore 13:00 del giorno 26 febbraio a mezzo posta elettronica agli indirizzi protocollo@nettunoamp.it e responsabile amministrativo@nettunoamp.it, o a mezzo PEC all’indirizzo postacertificata.direzione@pec.nettunoamp.it, ognuna delle associazioni come sopra indicate una rosa di candidati tra cui l’Assemblea del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta provvederà, nella prossima seduta assembleare, a nominare, per ciascuna delle associazioni, il proprio rappresentante in seno al Consiglio di amministrazione del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”». Tre nuovi consiglieri uditori, senza diritto di voto, in nome della trasparenza di un ente più volte tacciato di logiche oscure e linee d’ombra. Tre nuovi consiglieri per contribuire alla sua crescita, con le istanze dirette di chi il mare lo vive quotidianamente, per professione (i pescatori) o per passione (le realtà ambientaliste e marinare).
Un passaggio accolto con moderata soddisfazioni da alcune delle realtà che proprio in questi giorni – in particolar modo “Legambiente” e “Un Ponte nel vento” – non erano state tenere nei confronti delle logiche che governano l’Area Marina Protetta e, in particolare, dell’avviamento della procedura che potrebbe portare al licenziamento di Strada. Le stesse organizzazioni no-profit che lo scorso giugno avevano scritto una lettera aperta al Consorzio di gestione, lamentando «una condizione in cui il Regno di Nettuno appare privo di controlli che garantiscano il rispetto delle norme». E chiedendo «chiarimenti sulla mancata attuazione di quasi tutte le attività previste, mancata attuazione che oltre a non ottemperare normative ed esigenze proprie delle aree marine protette, induce al non rispetto delle regole e all’impunità di chi le contravviene». Ma soprattutto i soggetti chiedevano «che sia garantita come prevista la presenza alle riunioni del CDA del consorzio del rappresentante delle associazioni no profit che si occupano di ambiente, formalmente indicato con comunicazione scritta il 17 Dicembre 2013 a conferma della garanzia dei requisiti di trasparenza richiesti nella gestione di un bene pubblico». C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine si è arrivati all’obiettivo.
E l’ufficialità dell’apertura alle associazioni è giunta proprio dopo alcune levate di scudi, non ultima quella di Luisafrancesca Proto de “Il ponte nel vento”. Che attraverso i social network aveva denunciato: «Abbiamo permesso che il cda continuasse a ignorarci e ho avuto la sensazione che non interessasse tanto mantenere il punto e pretendere di essere “visti”. Ho anche la netta sensazione che non abbiano voluto averci tra i piedi perché avrebbero avuto dei testimoni . Sono abituata al rispetto delle persone, alla limpidezza e a parte il rapporto di amicizia che mi lega al dottor Strada, è un dato oggettivo che lui ha insistito perché eleggessimo un nostro rappresentante».
Il tutto nelle stesse ore in cui partiva un endorsement per il direttore scientifico: «So della sua professionalità e preparazione in tanti settori oltre che quello della ricerca, conosco la sua onestà e senso del dovere – ha scritto la Proto – e ho potuto arricchire le esperienze educative che i ragazzi dei progetti di “Un Ponte nel Vento” hanno vissuto con noi, grazie alla grande disponibilità di Strada a dedicare il suo tempo e i suoi strumenti per entusiasmare, coinvolgere e cercare di trasmettere orgoglio e consapevolezza del grande valore che il nostro mare rappresenta.
Assieme alle altre associazioni che operano nell’ambiente qui a Ischia, siamo stati sollecitati da lui a indicare un nostro rappresentante che, come previsto dallo statuto del consorzio di gestione dell’AMP, potesse portare un contributo di pensiero nell’assemblea e fosse una garanzia di trasparenza ma nonostante la comunicazione ufficiale e protocollata del nome della dott.ssa Marianna Lamonica, non è stata mai convocata. Personalmente mi occupo di mare e solidarietà, cerco di costruire qualcosa di utile e duraturo e ho poca confidenza con la burocrazia che spesso è un’arma a doppio taglio ma so che in assenza di bilancio è permessa solo la gestione ordinaria: l’approvazione solo nell’ottobre 2014 dei bilanci dal 2012 ha bloccato tutte le altre attività previste in un’area marina protetta che tutt’oggi vede un dirigente solo alla sua guida. Nessuna persona onesta e veramente interessata al funzionamento del regno di Nettuno può ritenere normale una condizione di lavoro simile e sopratutto ritengo che nessuna persona onesta che conosce Strada può credere facilmente alle accuse che gli sono addebitate». Già, ma quella di Strada è un’altra storia. Ancora da scrivere, almeno in parte.
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Tre rappresentanti nel Cda. Come previsto dallo statuto, pescatori e organizzazioni ambientali avranno il loro spazio. Finalmente...